Il bilancio del sistema previdenziale italiano
Presentazione del decimo rapporto del Centro Studi Itinerari Previdenziali
Antonio Pesante
Federmanager FVG e componente del Comitato Nazionale Pensionati
Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza relativi all’anno 2021
Mercoledì 18 gennaio 2023, presso l’aula dei gruppi parlamentarti della Camera dei Deputati a Roma, il Prof. Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali, ha presentato il decimo rapporto sul bilancio del sistema previdenziale italiano relativo all’anno 2021.
Erano invitati esponenti del Governo, parlamentari, parti sociali e stampa. Per la CIDA era presente il direttore generale Teresa Lavanga e per Federmanager Il Presidente del Comitato Nazionale Pensionati Roberto Casini e Antonio Pesante membro componente dello stesso comitato.
Dopo l’introduzione ai lavori da parte del Presidente della Camera dei Deputati On. Lorenzo Fontana, il Prof. Gianni Geroldi, componente del Comitato Tecnico Scientifico di Itinerari Previdenziali, ha commentato con 10 slides i punti salienti del rapporto, soffermandosi in particolare sull’incidenza della spesa previdenziale relativa all’assistenza e sul rapporto tra il numero dei contribuenti e il numero delle pensioni in che questi ultimi anni arrivato a 1,41 (lavoratori che versano contributi rispetto a un pensionato).
Il Prof. Brambilla si è soffermato sulle cause che hanno contribuito al disavanzo di quasi 32 miliardi registrato nei conti dell’INPS, dovuto principalmente al calo del PIL per la pandemia COVID, al calo dei lavoratori attivi rispetto all’aumento del numero delle pensioni, alle norme di decontribuzione poste in atto per alleggerire il costo del lavoro e non ultimo alla spesa relativa all’assistenza al reddito di cittadinanza e a quello delle pensioni minime.
Il rapporto evidenzia un elevato livello della spesa sociale rispetto al PIL, nonostante ciò il numero dei poveri non è diminuito ma addirittura aumentato. Più lo stato spende per aiutare i cittadini e più aumentano i poveri.
Brambilla riporta una sensazione che vede il cittadino italiano arrabbiato, deluso e impoverito.
Secondo il suo pensiero servirebbe un rinascimento della responsabilità a livello delle persone, imprese e parti sociali tendente per far ripartire economicamente il paese e far superare la crisi della natalità così preoccupante per il futuro dell’Italia.
Suggerisce inoltre di accelerare la separazione tra le spese relative all’assistenza, che vanno spesate sull’IRPEF, e quelle relative alla previdenza; proposta da molto tempo richiesta da CIDA, da alcune parti sociali e appoggiata dal presidente dell’INPS Pasquale Tridico.
Ha evidenziato la posizione di disequilibrio della classe media italiana che su un reddito di 29.000 euro lordi annui versa il 79,2% di imposte IRPEF totale del paese ma che rappresenta il 29,57% dei cittadini.
Ritiene inoltre disagevole, sempre riguardo la classe media italiana, la perdita del valore delle pensioni oltre 8 volte il minimo pensionistico di questi ultimi dodici anni, dovuta alla mancata rivalutazione delle stesse.
In finale sono intervenuti la Sen. Mariastella Gelmini, l’On. Walter Rizzetto e l’On. Federico Freni.
Gelmini, ringraziando Brambilla per l’interessante e puntuale documento, preannuncia la partenza a breve dell’anagrafe generale dell’assistenza di cui sarà depositario l’INPS.
Considera questo rapporto un’importante documento di riferimento per i lavori della riforma del sistema previdenziale in calendario per le prossime settimane, Rizzetto si dice preoccupato per le pensioni future dei nostri giovani, data la precarietà attuale del mondo lavorativo, si dice favorevole alla separazione tra assistenza e previdenza che darà modo di controllare il valore e la efficienza dell’assistenza.
Freni ribadisce l’importanza di una uscita pensionistica flessibile con uno scarto minimo ragionato, è favorevole alla separazione tra assistenza e previdenza e propone un rilancio della pensione integrativa.
20 febbraio 2023