Il "vecchietto" arrabbiato

Come configurare la parola “ANZIANO” in tempi di elevata tecnologia, di evoluzione del lavoro e della società in genere

Ljubomir (Mirco) Stelè 

Coordinatore dei Dirigenti Pensionati di Federmanager Venezia
L’amico Gianni Soleni mi ha sollecitato a ravvivare il dibattito su un tema che in realtà può interessare tutti noi ed essere oggetto di ampia discussione.  Perché questo titolo? 

Semplice, sui media (giornali, TV, etc) rilevo articoli e comunicati con titoli del tipo: 
  • Una coppia di “anziani” di 60 anni smarrita lungo il sentiero per il rifugio…
  • Anziano” di 60 anni investito sulle strisce pedonali… 
  • Gli “anziani” in casa da riposo festeggiano il compleanno dell’anziano di 70 anni
  • Anziano” di 80 anni vince la corsa podistica… e altri simili. 

Queste notizie mi hanno spinto a ragionare con me stesso, chiedendomi come poter configurare la parola “ANZIANO” in tempi di elevata tecnologia, di evoluzione del lavoro e della società in genere. 
Non dubito che la situazione economica e il benessere degli anni del dopoguerra non possono competere con il vivere presente. 
Non va scordato che ancora negli anni ’70 la pensione per i lavoratori scattava a 55 anni e anche prima a seconda dei lavori. Attualmente la pensione scatta, a seconda dei regimi, tra 60 e 67 anni e per il futuro proiettati a 71 e oltre. 

Alla luce di questi dati, come si può definire “anziana” una persona che occupa ancora un posto del lavoro ed è attiva nella società? 

Anche se non è al lavoro e gode di una pensione anticipata, non significa per questo che non sia attiva nella società in tanti modi diversi: occupandosi della famiglia e dei nipoti, di volontariato in svariate forme, in associazioni, Onlus, ecc… 

Ricordate il famoso “Nonno vigile davanti alle scuole”, tanto citato sui giornali, servizio istituito da molti Comuni per alleviare gli impegni dei Vigili Urbani. Ricordate chi guida gli “Scuolabus”: sempre persone di certa età che svolgono il servizio in forma di volontariato o quasi. 
L’elenco dei servizi utili alla comunità è ampio e possiamo dire che oggi un vero limite di età, per poter definire la persona con il termine “anziano”, non esiste e non dovrebbe esistere. 

Certo la salute è un parametro non trascurabile: una persona può avere acciacchi già in giovane età, mentre una persona sana può essere attiva oltre gli 80 anni (persone illustri e famose ne sono un esempio). 

Il mio disappunto è verso quei neo giornalisti appena usciti dalla scuola, con età da 20-25 anni in poi, che vedono i 60 anni come un traguardo molto lontano. 

Farei loro notare che gli “anziani” sono stati anch’essi giovani e sono cresciuti in tempi difficili e problematici, sempre in armonia con la famiglia, che ha loro trasmesso valori e conoscenze che sono poi state implementate con esperienza di vita fino ad oggi. 

Costoro hanno un bagaglio di esperienza che non è paragonabile a quello di uno studente appena uscito dall’ambito scolastico. 
In questo senso darei una bacchettata ai responsabili delle risorse umane, che assumono – con la clausola “giovane” – personale con qualifica di falegname, muratore, coordinatore, dirigente, ingegnere, sociologo, ecc… 

La parola “giovane” è fuori luogo, la persona va valutata in base alle sue capacità e conoscenze e non solamente in base all’età. Penso che tali scelte siano motivate anche dal fatto che “giovane” = meno pagato, e questo non è corretto. Il mio pensiero è critico in tal senso, ritengo che con una certa anzianità di lavoro si posseggano conoscenze che valgono più di quelle di un “giovane”, pur debitamente formato. 

I nostri giovani spesso emigrano all’estero e non ritornano più indietro, in quanto le opportunità di lavoro non mancano e gli stipendi sono ben superiori a quelli italiani. Trovano così un altro Paese accogliente che li fa crescere economicamente, ma fa crescere anche la sua Economia con il sapere dei nostri giovani. 

Per concludere, provo a sostituire la parola “anziano” con un semplice signor, signora, dott, ing, (eventualmente “senior”), indicando l’età senza la generica definizione di “anziano”. Ed ecco come appaiono le notizie con la parola “anziano” bandita per sempre: 
  • Coppia seniores smarrita lungo il sentiero per il rifugio… 
  • Signore investito sulle strisce pedonali… 
  • Seniores in casa da riposo festeggiano compleanno di un settantenne… 
  • Senior vince la corsa podistica…