La relazione del Presidente Valter Quercioli parla di pensioni
Assemblea Nazionale 2025, Roma 29 ottobre
Glass jar with coins and euro notes on a black wooden table with an inscription PENSION. Concept of financial savings for wealthy old age
Franco Torelli
Presidente Federmanager Trento - Neo componente del Comitato Nazionale Pensionati
All’apertura dei lavori dell’Assemblea Nazionale 2025 intitolata «Orizzonti industriali - l’Italia che produce il futuro» una corposa relazione del Presidente Quercioli ha celebrato gli 80 anni della nostra storia, ha toccato tutti i temi cari alla nostra categoria e ha tracciato le linee del nostro futuro.
Franco Torelli Presidente Federmanager Trento
Auspichiamo un protagonismo dell’Italia nell’Europa e nel mondo, ribadiamo l’esigenza di investire in una innovazione attenta all’etica, di investire in una politica energetica lungimirante basata sul nucleare e sull’idrogeno, ma soprattutto è stato ricordato che la precondizione per potenziare il Paese – e questa è una delle principali richieste avanzate al Governo – è una fiscalità più equa, che valorizzi il merito e non penalizzi chi crea valore per tutti. La progressività fiscale è un principio giusto come afferma la nostra Costituzione e, prima ancora, l’etica sociale ma non può trasformarsi in esponenzialità irragionevole: quando il 5% dei contribuenti paga il 43% dell’IRPEF, non siamo più in un sistema progressivo, ma in un sistema sbilanciato. Si comprende che al solito la “coperta sia corta”, ma non possono restare scoperti sempre gli stessi.
Serve una lotta seria all’evasione e all’elusione e serve anche premiare la fedeltà fiscale: chi lavora, chi produce, chi paga le tasse non chiede privilegi, chiede rispetto. Perché chi crea valore per il Paese deve avere gli strumenti per costruire il futuro. II DDL di Bilancio 2026 mostra i primi tenui passi nella direzione da noi auspicata, ma è necessario fare di più, molto di più.
È stato chiesto di rafforzare la previdenza complementare e la sanità integrativa innalzando i limiti della deducibilità fiscale. Ma sopratutto ha sollevato lunghi applausi l’accenno fermo e convinto alle problematiche da anni sollevate dai Seniores: i nostri pensionati hanno versato contributi previdenziali altissimi, sostenendo la crescita industriale e sociale del Paese e garantendo la coesione sociale. Eppure, oggi vedono il potere d’acquisto della loro pensione eroso dall’inflazione e da una perequazione insufficiente. Chiediamo perequazione equa e nessuna penalizzazione per i nostri pensionati perché i pensionati non hanno difese contrattuali. È quindi compito delle Istituzioni proteggerne il reddito e la dignità sociale: le Istituzioni non devono considerare le pensioni dei nostri manager in quiescenza come una sorta di bancomat a cui attingere. Queste pensioni infatti sono il risultato di un copioso gettito contributivo che i manager hanno versato alle casse previdenziali, nel corso della loro intera vita lavorativa.
Su questi temi molto importanti il Presidente ricorda a tutti che abbiamo dato mandato alla nostra Confederazione CIDA di portare avanti gli studi e le iniziative mediatiche necessarie per rendere edotta l’opinione pubblica delle palesi iniquità perpetrate a danno delle nostre pensionate e pensionati.
È stata posta l’attenzione sulla realtà dei fatti ed è stato detto con chiarezza che sulle pensioni il sistema pubblico da solo va in sofferenza, in un Paese come il nostro in cui, già oggi, il 40% delle pensioni è di tipo assistenziale. È stato quindi rinnovata con forza la richiesta, che da tempo avanziamo, di una separazione contabile chiara e netta tra previdenza e assistenza per evitare che chi ha versato regolarmente venga, come avvenuto fino ad oggi, penalizzato
In chiusura il presidente muove una accusa molto precisa: a coloro che definiscono ingiustamente le pensioni dei nostri manager come “pensioni d’oro” voglio dire che sono d’oro solo quei vitalizi erogati spesso immeritatamente a coloro non ha mai contribuito minimamente al nostro sistema previdenziale e che invece necessitano solo e soltanto di assistenza, appunto.
È stato un discorso ampio e coinvolgente, esposto davanti a ministri – sia presenti sia in remoto – autorità civili, militari e religiose, e ad almeno ottocento associati.
Grazie Presidente!
10 dicembre 2025
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