Riunione comitato nazionale di coordinamento dei pensionati con i referenti delle associazioni territoriali

22 marzo sulla piattaforma zoom

Antonio Pesante  

Federmanager FVG e componente del Comitato Nazionale Pensionati
Il 22 marzo il Comitato Nazionale Pensionati, assieme al Direttore Generale Mario Cardoni, al Vice Presidente Valter Quercioli, in presenza presso la Federazione Nazionale, ha organizzato una riunione con i referenti delle associazioni territoriali, erano presenti, in forma telematica via piattaforma Zoom, 37 su 58 invitati. 


Ordine del giorno dell’incontro: 
  • Aggiornamento iniziative CIDA
  • Aggiornamento su novità previdenziali della Legge di Bilancio 2023 
  • Varie ed eventuali 

Ha aperto i lavori il Presidente del Comitato Roberto Casini  ringraziando i presenti e passando poi la parola al Vice Presidente Valter Quercioli che, portando i saluti della Federazione e del Presidente Stefano Cuzzilla, riferisce lo scopo di questo incontro è lo scambio di informazioni e di idee sugli argomenti all’ordine del giorno. 

Verranno presentate le iniziative CIDA per difenderci in maniera opportuna riguardo alla manovra che ha penalizzato i nostri colleghi pensionati, ma anche di quelli di altre categorie con redditi anche più bassi dei nostri. 

Antonio Pesante
Federmanager FVG
e componente del
Comitato Nazionale
Pensionati

Antonio Pesante Federmanager FVG e componente del Comitato Nazionale Pensionati

Considerare un ricco chi riceve una pensione lorda mensile di 35.000 ci sembra eccessivo, anche perché il pensionato non ha la possibilità di ricorrere ad una compensazione contrattuale per ottenere qualche aumento della sua pensione, ma fa affidamento sul patto stato/cittadino che prevede che il potere d’acquisto venga conservato nel tempo. 

Purtroppo da quasi 20 anni così non è avvenuto. Dopo questa ulteriore penalizzazione è stato demandato a CIDA di studiare una serie di azioni a salvaguardia. 

Il Direttore Generale Mario Cardoni ha fatto un excursus sui difficili ultimi anni trascorsi sul tema perequazione delle pensioni. Se lo scorso anno abbiamo avuto un momento di normalità, ora siamo tornati alla situazione già conosciuta in precedenza. 

Quali rappresentanti sindacali dobbiamo mettere in atto iniziative che cerchino di mettere dei paletti affinché la situazione non si ripeta nel futuro. 

Dobbiamo comunicare quanto da anni è stato fatto, con il massimo impegno, cercando di contenere i danni che si sono prospettati e anche far capire cosa stiamo facendo per la situazione odierna. 
Quanto è avvenuto recentemente ce lo aspettavamo, consci della situazione economica/finanziaria del paese, dei limiti di spesa impostici dall’enorme debito pubblico e che l’aumento per la perequazione sarebbe costato 25 miliardi

Speravamo un risultato migliore, per ottenere ciò abbiamo posto in atto il massimo delle azioni, non ultimo un emendamento alla finanziaria purtroppo non andato in porto. 

Ricordiamo anche che l’ipotesi iniziale del governo era il blocco totale della perequazione sopra il tetto di 10 volte la pensione lorda minima. Le iniziative che si pensa di portare avanti sono: 
  1. Presentazione di ricorsi giudiziari, saranno 5 da avanzare in sedi da stabilire, in base alla velocità e alla facilità di risultato positivo ottenibile. Sulla base dei ricorsi fatti in questi ultimi anni, con lo studio Bonelli, uno dei primari studi italiani, si sono ricercati gli spazi su cui basare i ricorsi. La ricerca che ci ha dato conferma che qualche spazio d’intervento c’è.
  2. Presentazione di una petizione con la raccolta di 50.000 firme, coinvolgendo per questo le associazioni territoriali, facendole così un punto di aggregazione. Assieme a questa attività ci sarà una campagna di informazione per far conoscere quanto verrà fatto. Con questo vorremmo intercettare anche persone non della nostra categoria, ma che siano state colpite dal provvedimento di riduzione, dando loro quale contenitore la CIDA, ove far sentire le proprie ragioni. Per questa attività abbiamo chiesto la collaborazione del Prof Alberto Brambilla. L’orientamento della petizione dovrebbe essere la riforma fiscale
Il Governo, in particolare sulle deduzioni e detrazioni, prevede di dare di più a chi paga meno e meno a chi paga di più. Con questo sistema chi ha di più paga e ripaga lo stesso servizio. 
Per questo dobbiamo difendere, in particolare, le detrazioni sulla sanità e quelle sulla pensione integrativa. 

Si deve perciò lavorare uniti, valorizzare gli interventi e comunicarli ai nostri iscritti pensionati, in modo continuo, per farli sentire coinvolti e informati sulle attività che si fanno nel loro interesse. 

Il presidente Roberto Casini fa presente che il Comitato aveva proposto una iniziativa di legge popolare, Cardoni risponde che si è valutata anche questa ipotesi ma si è stabilito che la petizione ha un iter più veloce ed efficace per le nostre aspettative. 

Silva Menapace valuta positivamente queste due iniziative ma chiede che vengano messe a disposizione importanti risorse economiche per ottenere il risultato che ci proponiamo. 

La direzione ha chiarito che per questo non si lesineranno le risorse. Antonio Rizzo Martino sulla validità delle proposte ricorda che dalle statistiche pubblicate sul Sole24Ore il 12% dei contribuenti paga il 71% dell’intera tassazione. 

Ciro Burattino dice che è importante, per la riuscita di queste iniziative, coinvolgere tutta la classe media, uscendo dalla contrapposizione della protesta sindacale. 

Mino Schianchi considera che bisogna fare di più e presto e che tutti gli iscritti devono farsi carico per una ottima e veloce realizzazione di questo progetto. 

Antonio Sartorio dice che bisognerà coinvolgere tutti i nostri iscritti su questi argomenti onde ottenere il massimo della proattività degli stessi. Bisognerà muoversi su due argomenti, quello della perequazione e quello fiscale. 

Roberto Martinez dice che sarebbe utile avere un documento comune di comunicazione per rispondere alle domande dei colleghi pensionati che chiedono cosa si sta facendo per il contrasto a questa sconsiderata penalizzazione. Chiede inoltre di essere portato a conoscenza del contenuto del documento conclusivo.

Alberto Pilotto chiede che si facciano anche altre azioni, oltre a quelle comunicate, sulla esperienza di manifestazioni che sono state fatte nel passato, vedi manifestazione con gli ombrelli azzurri davanti al Quirinale, manifestazione a Milano all’Hotel Michelangelo e il ricorso personale alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. 
Bisognerà preparare una serie di interventi sui quotidiani e sulle reti televisive per far conoscere all’opinione pubblica i nostri valori in modo da farci riconosce come traino degli interessi del paese. 
Sono seguiti molti altri interventi richiedenti maggiore informazione, incontri come questi più frequenti, anche in presenza. 

Mario Cardoni, rispondendo ai vari interventi, ricorda a tutti quanto è stato fatto, e per questo consiglia la rilettura del documento di Mino Schianchi, scritto nel momento in cui finiva il doppio mandato di presidente della Commissione Nazionale Pensionati. 
In quel documento si riscontra il percorso fatto. 
Siamo consci di avere qualcuno contro, vedi le tre confederazioni, ma dobbiamo riuscire a intercettare quelli che hanno avuto come noi dei tagli economici, non è facile, sono circa cinque milioni di persone, è un progetto ambizioso ma è un dovere percorrerlo. 
Tutti devono fare la loro propria parte, comunicando in maniera chiara e uniforme e impegnandosi a raccogliere un numero grandissimo di firme a favore della petizione. 

La CIDA sta recuperando la propria presenza verso la politica e verso il Governo, finalmente pochi giorni fa è stata chiamata al tavolo delle trattative, questo grazie a Stefano Cuzzilla che ne ha assunto ultimamente la Presidenza. 

L’impegno della Federazione sarà di rivederci entro un mese per far partire il programma proposto, trovare gli amici politici che ci assistano durante questa nostra battaglia e ci aiutino anche per riuscire a dividere la spesa della previdenza da quella dell’assistenza. 
Dina Galano, della direzione federale della comunicazione, interviene a riguardo la comunicazione tra il Comitato Nazionale Pensionati e i referenti territoriale, presentando lo studio di un nuovo strumento innovativo, basato sull’ascolto e non sulla lettura. 

Questo strumento chiamato Podcast sarà pronto tra circa un mese. 
Valter Quercioli, in chiusura, riassume i punti trattati, ricordando a tutti l’importanza della raccolta delle firme, se giocata con convinzione riusciremo ad avere un valido risultato per le iniziative proposte. 
Il Comitato Nazionale Pensionati assieme ai referenti territoriali in concerto con la Federazione ed alla CIDA riuscirà a fare gli interessi degli associati pensionati. 
Per ottenere ciò si incaricherà di proporre incontri con i Referenti territoriali ogni due mesi circa, oppure alla bisogna.