Il digitale mette le ali al fatturato ALPES

A Morbegno in provincia di Sondrio opera il principale importatore in Italia e in Europa di sciroppo d’acero canadese e produttore di specialità per gastronomie, ristoranti e pasticcerie

Franco Del Vecchio

Coordinatore redazione Dirigenti Industria - rivista@aldai.it
La storica azienda ALPES - fondata nel 1959 per la lavorazione e la conservazione in olio di oliva di funghi porcini e funghi porcini essiccati - ha ampliato nel tempo l’assortimento selezionando ingredienti naturali, nel rispetto della stagionalità e della provenienza, conservandoli con tecniche che permettono di valorizzare tutte le proprietà organolettiche delle materie prime, come appena colte.

Il recente sviluppo della piccola impresa, fra il lago di Como e la città Sondrio, è il risultato della passione per le specialità gastronomiche unita all'eccellenza del servizio ai professionisti della ristorazione, gestiti con un efficace sistema di commercio elettronico che ha favorito la transizione digitale dei processi dell'impresa, l'ampliamento della clientela e la crescita del giro d'affari.

Anche per il crescente utilizzo del commercio elettronico nel periodo di pandemia il fatturato è cresciuto dell'80% negli ultimi due anni.
Ad Andrea Bossi, amministratore ALPES srl, ho rivolto alcune domande.
Quali sono le ragioni della vostra sorprendente crescita ?
La diffusione di una maggiore sensibilità degli utenti verso prodotti - per molti nuovi - come lo sciroppo d'acero, ci ha fatto registrare un aumento del fatturato già nel 2019. E' innegabile che a partire da marzo 2020 in avanti le restrizioni dovute al Covid-19 abbiano avuto un impatto sostanziale sugli acquisti online in generale. Questo, associato all'aumento dei consumi alimentari tra le mura domestiche e alle nuove tendenze di cucina dettate in prevalenza dai social, hanno senza dubbio contribuito in maniera sostanziale alla crescita del nostro fatturato.
Pensa che il periodo caratterizzato da instabilità e cambiamenti continui sia il momento migliore per il check up e l’aggiornamento dell’impresa?
Nella nostra realtà i cambiamenti sono all'ordine del giorno e sono convinto che rimettersi costantemente in discussione sia non solo necessario, ma vitale. Questo è ancora più vero quando ci muoviamo in un ambito, come quello della tecnologia, dove il flusso dei mutamenti è particolarmente veloce. Se viviamo nel cambiamento, il nostro approccio, anche all’attività in azienda, si deve necessariamente adattare, e un intervento esterno qualificato può essere di grande aiuto nell’individuare la strada giusta. 
L’esperienza con il Digital Innovation Hub ha significato per noi soprattutto avere una spinta e un supporto nel modificare il nostro punto di vista e nell’osservare la nostra attività stimolati da un’analisi oggettiva e competente.

Quali domande del questionario Industria 4.0 hanno sviluppato nuove utili riflessioni?
Il tema più interessante e senza dubbio attuale fra quelli affrontati è stato a mio modo di vedere quello della cyber security. Ne è nata una bella discussione sulla sicurezza dei dati che ha riguardato soprattutto la necessità di innalzare i livelli di protezione per scongiurare attacchi esterni, ma anche l’opportunità di attrezzarsi con un back up solido e robusto. Inevitabile è stata quindi una riflessione rispetto all’esigenza di mantenere un equilibrio fra l’innalzamento degli standard di sicurezza e le modalità di lavoro più flessibili che comportano un maggiore margine di rischio ottenibile attraverso un back up ben organizzato come “rete di protezione”. Per realtà produttive di dimensioni piccole o medio-piccole è probabilmente più oneroso innalzare muri di protezione efficaci, e noi abbiamo optato per l’implementazione di un sistema di back up strutturato che ci mette al riparo dalla perdita dei nostri dati, senza comunque trascurare gli aspetti di prevenzione. Sono convinto che, nell’approccio a questo tema, come imprenditori sia necessario mettersi nella posizione di chi si chiede non “se”, ma “quando” si subirà un attacco informatico.
Ponendoci in questa prospettiva, anche grazie al supporto del DIH abbiamo portato più attenzione a tutta una serie di aspetti e ai famosi “campanelli d’allarme”, preso consapevolezza che la prima barriera efficace è proprio la formazione del personale interno e che, anche su questo aspetto, dobbiamo continuamente investire.
Il rapporto del Digital Innovation Hub ha permesso di approfondire le opportunità della digitalizzazione e quali ritiene maggiormente interessanti?
Per quanto attiene la nostra realtà, è stata particolarmente stimolante e utile la riflessione sulla digitalizzazione dei processi interni, che ha già avuto applicazioni concrete finalizzate a una maggiore efficienza, in primo luogo, e sostenibilità. Grazie al lavoro fatto con DIH Lombardia, oggi ALPES è un’azienda "paper free". Il nostro percorso in questa direzione non è stato particolarmente lungo, poiché, mentre ci avviavamo verso la completa eliminazione della carta, ci siamo resi conto che di fatto i nostri documenti erano già interamente presenti anche in forma digitale. Lo sforzo maggiore da parte di tutti è stato quindi quello di entrare, e muoversi poi stabilmente, in questa ottica.
Quanto il servizio offerto da Confindustria e dal DIH Lombardia è risultato utile per le prospettive dell’impresa e come potrebbe continuare a supportarne lo sviluppo?
Collegandomi alla domanda iniziale torno a dire che, in una realtà fatta di cambiamento continuo, sarebbero utili incontri periodici di verifica e, soprattutto, di approfondimento sui nodi critici che via via si porranno.
L'esperienza ALPES dimostra che la transizione digitale è una opportunità per moltissime imprese in molteplici settori, e non solo per coloro che possono investire in soluzioni Industria 4.0.

Per scoprire le Esperienze 4.0 di altre aziende: www.dihlombardia.com
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