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Cinquantamila manager lombardi promuovono il ricambio generazionale sostenendo l’Alternanza Scuola Lavoro
CIDA e le relative associazioni di rappresentanza della dirigenza privata e pubblica della Lombardia siglano il protocollo d’intesa con l’Assessore Regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea, in occasione dell’incontro sull’Alternanza Scuola Lavoro di lunedì 13 marzo. L’iniziativa fa parte dei tre progetti prioritari CIDA Lombardia che comprendono la valorizzazione della “Managerialità”, il sostegno del “Welfare” ed il “Ricambio Generazionale”, comprendente appunto “l’Alternanza Scuola Lavoro”, la “Staffetta Generazionale” e la “nomina di nuovi manager” per ridare fiducia e slancio al futuro dei giovani e all’occupazione.
Milano 13 marzo, un buon numero di qualificati relatori sono convenuti nella sede CIDA - ALDAI – Federmanager di via Larga per dare pubblica testimonianza, sotto l’egida della CIDA Lombardia e dell’Assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Valentina Aprea delle numerose e valide iniziative attuate nell’ambito della Legge 107 del 2015 (La Buona Scuola) che ha inserito ufficialmente nei programmi della scuola media superiore l’integrazione dei percorsi formativi sia con esperienze presso le imprese, sia avvalendosi dei contributi di tutor interni ed esterni in qualità di partner educativi, programmi che vanno sotto il nome di Alternanza Scuola-Lavoro.
Per il triennio che scade nel 2018 le direttive ministeriali prevedono, a questo proposito, l’attuazione obbligatoria di iniziative fino all’ammontare di 400 ore per gli studenti degli istituti tecnici e professionali e di 200 ore per quelli dei licei. Per l’anno in corso l’obbligo vale solo per gli studenti del terzo e quarto anno, ma dall’anno prossimo si andrà a regime e saranno coinvolti tutti gli studenti degli ultimi tre anni, che in totale sono oltre un milione e mezzo.
È importante tuttavia notare che anche prima dell’introduzione di questo percorso obbligato, nelle scuole superiori sono state attuate iniziative “spontanee” di alternanza scuola-lavoro di entità tutt’altro che trascurabile: si consideri che, per esempio, solo nell’anno scolastico 2014/2015 sono stati coinvolti in progetti di questo tipo circa 270.000 studenti, cioè il 18% del totale degli alunni e il 42% delle scuole.
CIDA Lombardia
Franco Del Vecchio, segretario CIDA Lombardia, ha aperto i lavori del convegno chiarendone innanzitutto gli scopi che in sintesi sono:
mobilitare le organizzazioni lombarde delle Federazioni aderenti alla Confederazione CIDA, per promuovere le iniziative di Alternanza Scuola Lavoro;
motivare i manager in servizio alla realizzazione dell'alternanza perché lo sforzo personale loro e delle imprese per trasferire al mondo della scuola esperienze e conoscenze del mondo del lavoro potrà dare un contributo decisivo alla scelta ottimale del curriculum scolastico, il che renderà assai più efficiente il processo di ricambio generazionale nelle imprese favorendo lo sviluppo;
valorizzare il contributo dei molti manager che volontariamente si "spendono" nelle iniziative di tutoring;
condividere le "best practice" e le esperienze più utili a migliorare i risultati;
aumentare le sinergie con le istituzioni e le parti sociali per convergere armonicamente sul miglior risultato.
CIDA Lombardia ha proposto all’Assessorato Istruzione Formazione e Lavoro di Regione Lombardia e all’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia un Protocollo d’Intesa con i seguenti obiettivi:
Organizzare, tramite le associazioni territoriali delle Federazioni aderenti alla Confederazione CIDA, le attività di alternanza scuola-lavoro, in stretta collaborazione con le istituzioni scolastiche, mediante la sottoscrizione di una o più convenzioni che regolamentino le attività da svolgere, la durata, gli studenti coinvolti e prevedano la progettazione comune, l’attività di valutazione e l’assistenza di tutor di riferimento;
Concorrere allo sviluppo negli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della Lombardia di soft skills e di altre competenze significative per favorire la cultura del lavoro nei processi produttivi e organizzativi, al fine di favorire l'accesso al mondo del lavoro;
Favorire l’approccio progettuale alla soluzione di problemi e sfide delle realtà produttive e dei servizi, con l'obiettivo di contribuire alla crescita dell'innovazione del sistema economico e sociale della Lombardia;
Contribuire a sensibilizzare i tutor esterni, per favorire la consapevolezza del valore del loro compito e incoraggiare la loro partecipazione ad attività di formazione;
Favorire la diffusione sul territorio del sistema di Alternanza Scuola Lavoro attraverso azioni di accompagnamento rivolte sia alle Istituzioni scolastiche, sia al mondo del lavoro;
Elaborare, insieme alle rappresentanze delle scuole, linee di azione e modelli di attività che facilitino l'incontro e la coprogettazione tra scuola e impresa;
Ampliare il numero e le tipologie di soggetti disponibili ad accogliere studenti delle classi interessate.
Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza
Amedeo Veglio, Sistema Formativo e Capitale Umano di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, ha aperto le relazioni illustrando le finalità della legge sull’alternanza scuola-lavoro, che in sintesi sono:
realizzare modalità di apprendimento che colleghino la formazione in aula con la dimensione pratica;
arricchire la formazione scolastica con l’acquisizione di competenze spendibili nel lavoro;
favorire l’orientamento dei giovani valorizzando le vocazioni personali;
collegare le Istituzioni formative con il mondo del lavoro e la società civile per una compartecipazione attiva nei processi formativi dei giovani;
correlare l’offerta formativa alla dimensione culturale, sociale ed economica del territorio.
Ha poi fornito alcuni dati numerici che evidenziano come nel contesto nazionale la Lombardia detenga una posizione di preminenza, con il maggior numero di scuole che hanno attivato percorsi di alternanza scuola-lavoro (il 18% delle scuole italiane), di studenti coinvolti (il 28% del totale), di strutture ospitanti (il 33% del totale).
Di seguito la presentazione del Dott. Amedeo Veglio.
Assolombarda alternanza scuola lavoro 13 marzo 2017
Massimo Spinelli, Consigliere CIDA Lombardia per la Funzione Pubblica, indica tre criticità in ordine all’estensione dell’alternanza scuola-lavoro ai licei, che sono: di preparazione dei docenti ad assumere le responsabilità di co-progettazione a fronte di una domanda che invece le legge 107 ha fatto esplodere; di impostazione “Gentiliana” della formazione scolastica che considera aprioristicamente negativa ogni apertura al mondo dell’impresa; dell’uso distorto dei progetti di alternanza scuola-lavoro. Osserva peraltro che la messa in rete dell’offerta può contribuire sostanzialmente al superamento di questi ostacoli, in quanto fa aumentare la possibilità di scegliere le situazioni qualitativamente migliori. Per questo motivo ritiene che la CIDA, la cui azione si ispira proprio ad una logica di rete, potrà fare da buon megafono alle esigenze della scuola e al contempo aiutare ad intercettare le migliori offerte da parte delle organizzazioni private e pubbliche.
Regione Lombardia - Assessorato all'Istruzione Formazione e Lavoro
Il Presidente ALDAI Federmanager firma il protocollo
L’Assessore Valentina Aprea ha invitato i rappresentanti delle associazioni manageriali presenti all’incontro (CIDA, Federmanager, ALDAI, Manageritalia, FENDA, FIDIA, Sindirettivo, CIMO, SAUR e CIDA Funzione Pubblica) a firmare seduta stante il protocollo d’intesa con Regione Lombardia e l’Ufficio Scolastico Regionale Lombardo, protocollo che riafferma la volontà di collaborare per “la realizzazione di esperienze di alternanza scuola-lavoro e, più in generale, per coniugare le finalità educative del sistema formativo con le esigenze del mondo del lavoro nella prospettiva di una sempre maggiore integrazione”.
È seguita la proiezione del video “La Formazione professionalizzante Regione Lombardia nella X Legislatura (2013-2017)”, che ha fornito un panorama completo dell’attività svolta in ambito Regione Lombardia e che è visibile cliccando sull'immagine "Tecnologie".
Per l’alternanza scuola-lavoro - ha proseguito poi con molto orgoglio l’Assessore Aprea – la Regione Lombardia ha presentato al Ministero un modello che è stato scelto come modello standard a livello nazionale e che prevede che le iscrizioni ai percorsi formativi avvengano già al primo anno, con uscite possibili al terzo e quarto, oltre che regolarmente al quinto, e questo avendo acquisito competenze spendibili nel mondo del lavoro. Un approccio questo che rappresenta un grande passo avanti rispetto all’attuale ordinamento, il quale prevede di preparare preventivamente “tutti a tutto”, creando così un gap molto rigido fra la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro che è in larga misura inaccettabile rispetto alle reali necessità lavorative, con deleterie conseguenze sul tasso di occupabilità e questo, per di più, a valle di una sproporzionata spesa sostenuta dallo Stato, cioè da tutti noi, che viene in questo modo a risultare in gran parte improduttiva, alimentando la disoccupazione giovanile.
Aprea ha poi messo in evidenza come anche a livello di contenuti questo modello realizza un fondamentale salto di qualità, perché implica una filiera professionalizzate che è orientata a profili di uscita che considerano non più solo le conoscenze, ma anche le competenze. In altre parole, si deve non più solo “sapere”, ma anche “saper fare”, “sapersi comportare” e “saper innovare”. Tutte cose sempre più necessarie per restare a galla in un mondo che cambia continuamente e molto rapidamente, rendendo obsolete molte delle conoscenze conseguite. In quest’ottica, quest’anno, la Regione Lombardia, unica in Italia, ha portato 2.600 ragazzi a cominciare l’anno formativo con i libri sotto il braccio e un contratto di lavoro in tasca. Questo modello, tra l’altro, è applicabile perfettamente anche all’istruzione universitaria, dove in effetti ci sono già parecchi esempi di apprendistato di terzo livello, ma senza una cultura di base appropriata difficilmente si potrà affermare in questo ambito un adeguato standard formativo.
Dopo aver passato rapidamente in rassegna alcuni esempi reali di inserimento formativo di studenti in attività aziendali di vario tipo, l’Assessore ha concluso il suo intervento affermando con decisione che aver tenuto i ragazzi della scuola lontano dal mondo del lavoro è stato un grave errore a cui si deve assolutamente porre rimedio. Mandiamo i ragazzi a scuola di futuro – ha detto – perché quando, usciti da scuola, si troveranno un robot che riesce a fare molto meglio le cose che fanno loro, non cadano in depressione ma sappiano dare ordini a quel robot e possano contribuire al rinnovamento e allo sviluppo economico e sociale !
Confcommercio
Per Jole Vernola, direttore centrale delle politiche del lavoro e del welfare Confcommercio, va evitato il rischio che l’alternanza scuola-lavoro rimanga solo una moda. Perciò va posta la dovuta attenzione a tre temi. Il primo è il linguaggio: dobbiamo sì far comprendere alle imprese le opportunità da un lato e i percorsi formativi dall’altro, ma non si può avere la pretesa che l’impresa replichi la scuola. Il secondo tema è l’orientamento bidirezionale: occorre cioè definire chiaramente che cosa si aspetta il ragazzo dall’impresa e cosa si aspetta l’impresa dal ragazzo. Il terzo tema è il matching: l’alternanza, essendo una modalità innovativa, comporta che ogni singola impresa e ogni singola scuola adattino corrispondentemente i loro processi interni. Per superare queste barriere, è molto importante che vengano diffuse le esperienze positive, perché alimentano il coraggio della sperimentazione e perché anche una sola esperienza positiva riportata in classe da un ragazzo può generare numerose altre opportunità di assunzione.
Manageritalia
Dopo un accenno alle varie iniziative messe in atto da Manageritalia per favorire la conoscenza reciproca fra giovani e aziende, Marisa Montegiove, Presidente Manageritalia Servizi, ha illustrato in dettaglio il Progetto “Food4Minds”, che ha concluso la fase di sperimentazione articolata in una serie di incontri fra studenti del 4° e 5° anno di tre scuole superiori, tra cui un liceo, e manager di tre aziende di medie dimensioni, incontri distribuiti su un arco di tre anni. Nei 10 incontri tenuti in ciascuna delle scuole sono stati approfonditi temi manageriali specifici, come ad esempio le tecniche di “problem solving” e discussione di casi aziendali, mentre nei 5 incontri tenuti in ciascuna azienda sono state analizzate le posizioni manageriali correlate alle rispettive competenze. Il progetto ha avuto molto successo e quindi si è deciso di ripeterlo.
F4m presentazione alternanza scuola lavoro 13 marzo 2017
Eliana Baruffi dirigente del gruppo ABB, in Italia da 150 anni con 15 siti produttivi e circa 5.900 persone, ha spiegato come il forte radicamento territoriale sia stata la principale motivazione a impegnarsi nella costruzione di percorsi di alternanza scuola-lavoro, che solo nel 2016 hanno coinvolto oltre 590 studenti. Oltre ai progetti interni, ABB ha potuto raggiungere questo impatto concreto grazie alla collaborazione con Junior Achievement, che ha come mission la diffusione dell’educazione imprenditoriale nella scuola: gli studenti realizzano progetti di impresa simulata, grazie all’aiuto di dream coach aziendali, presentando i loro progetti a competizioni regionali, nazionali ed europee. Un progetto che ci ha permesso anche di coinvolgere il personale volontario (37 nel 2016- 70 nel 2017) in un percorso virtuoso di trasferimento di competenze non solo tecnologiche, ma anche di educazione imprenditoriale, quelle competenze trasversali e “soft skill” che creano moderna cultura del lavoro. Dal 2007 siamo impegnati nei programmi a favore dei giovani portando nelle scuole superiori (Istituti Tecnici e anche licei) le esperienze di simulazione della minimpresa, per favorire l’intraprendenza personale attraverso un percorso esperienziale, che ha permesso a Junior Achievement di coinvolgere lo scorso anno 18.000 studenti In Italia.
Le molte esperienze di alternanza scuola-lavoro sviluppate da Bosch sono state illustrate da Daniela Masseroni. Si tratta di programmi di dimensioni rilevanti: solo nel 2016/2017 sono previste 400 scuole da visitare, 80.000 allievi da incontrare e oltre 1.000 tirocini da attivare. Il programma è denominato “Allenarsi per il futuro” in quanto lo scopo è principalmente quello di orientare i giovani nella scelta del percorso di formazione in una visione di lungo periodo. A tal fine si utilizzano molto le situazioni di play-role che sono condotte da campioni dello sport.
Presentazione allenarsi per il futuro 13.03.2017 aldai
Le testimonianze VISES, Sodalitas, dei manager ALDAI e la partecipazione dei Maestri del Lavoro
Il limitato tempo rimasto a disposizione ha costretto a contenere in pochi minuti le relazioni sul notevole contributo che stanno dando le organizzazioni dei dirigenti ai processi di trasferimento delle competenze dal mondo del lavoro a quello della scuola.
Francesco Dindo ha presentato l’ambito di attività della Onlus VISES di Milano, che fa capo a Federmanager e vede oggi 40 dirigenti impegnati come tutor aziendali nel campo dell’alternanza scuola-lavoro, ma che potrà aumentare le risorse in vista delle prospettive di crescita derivanti dall’attuazione dei programmi ministeriali obbligatori.
Giuseppe Sgroi ha illustrato l’attività della Fondazione Sodalitas, che è oggi attiva con oltre 200 manager volontari presenti in 16 regioni, con la sua offerta di corsi di orientamento nelle scuole, mentre a Milano, Roma e Napoli svolge il progetto “l’azienda adotta una scuola” di mentoring formativo introdotto nei percorsi di alternanza scuola-lavoro (accompagnamento, assistenza, consiglio) che vede consulenti-manager ciascuno dei quali segue da 3 a 4 ragazzi per due anni scolastici fino alle soglie della maturità. Sodalitas, con quest’anno, avrà’ già svolto 16 edizioni di questa attività con grande soddisfazione sia da parte dei volontari che dei ragazzi, ma ha ancora bisogno di nuovi volontari per coprire le crescenti esigenze che si stanno evidenziando in questo particolare settore.
Giovanni Carnaghi ha spiegato come il Gruppo "Valorizzazione dei Senior” di ALDAI lavori da tempo per offrire alle migliaia di dirigenti senior iscritti all’associazione occasioni operative in cui possano valorizzare il loro patrimonio di competenze a beneficio della società civile, secondo un programma denominato “Outplacement verso il sociale”. Nel corso degli ultimi due anni c’è stata una progressiva focalizzazione verso l’attività di alternanza scuola-lavoro, che diventerà preminente nel corso del 2017 con i manager senior che si affiancheranno ad altri manager che ALDAI metterà in campo per questa attività.
Ha chiuso l’incontro Cristina Vaudagna, che ha messo in evidenza un’altra motivazione che rende auspicabile un forte sviluppo futuro dei programmi di alternanza scuola-lavoro. Attraverso di essa può realizzarsi una innovazione formativa a due vie, in cui vi è un flusso di competenze dal manager al ragazzo, ma vi è anche un altro flusso di abilità digitali “native” che il ragazzo può trasmettere al manager portandogli il suo sguardo sul mondo di domani.
Ha partecipato all’incontro Alberto Mattioli, presidente dei Maestri del Lavoro della sezione dei Milano, e numerosi manager che si spendono a favore dei giovani.
Il protocollo d’intesa per l’Alternanza Scuola Lavoro rappresenta un impegno dei manager lombardi, in servizio presso le imprese, in cerca di occupazione e senior,per creare occupazione e conseguente crescita economica e sociale.