Sviluppo sostenibile

Agenda 2030 dell’ONU

Luciano Giannini

Socio ALDAI-Federmanager - Responsabile del Comitato Energia

Il nostro intero pianeta insieme all’intera comunità mondiale è da lungo tempo sotto stress: cambiamenti climatici, uso non sostenibile delle risorse naturali, disuguaglianze sociali, deterioramento ambientale e sociale ecc. Diventa quindi sempre più urgente pensare ad un approccio strategico-politico a livello globale, non essendo le iniziative di tipo locale (regionale o nazionale) da sole sufficienti per dare risposte adeguate e di lungo respiro.
Dopo un lungo percorso che parte dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, nel 2015 le Nazioni Unite hanno chiesto ad ogni Paese di pianificare una strategia che prevedesse il tema dello sviluppo economico, insieme a quello dell’inclusione sociale e della sostenibilità ambientale, prospettando un’azione integrata a livello locale, nazionale e internazionale. 
Così è nata l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, firmata da tutti i Paesi facenti parte dell’ONU, che sta diventando sempre più un framework di riferimento per la messa a punto di politiche nazionali, regionali ed aziendali. L’Agenda è costituita da 17 macro-obiettivi, Sustainable Development Goals (SDG’s), che impattano su molte criticità del pianeta, come: la povertà, la siccità, il cambiamento climatico, l’accesso all’energia pulita, la qualità della vita dell’intero ecosistema della terra, e tanti altri che coinvolgono in modo integrato l’intera vita del Pianeta.
Il mondo della grande finanza inizia a focalizzarsi su investimenti che hanno anche un impatto sugli SDG’s. II mondo dell’energia si interroga sugli aspetti della sostenibilità che lo riguardano, ma anche il mondo dell’impresa e della vita nelle nostre città va ripensato nell’ottica di garantire uno sviluppo sostenibile di lungo periodo per le attuali e le future generazioni. 
Sostenibile è uno sviluppo che produce maggior benessere per le attuali generazioni ma non a scapito delle generazioni future. La nozione di sostenibilità, introdotta nel 1987, è stata sviluppata e precisata, e oggi si parla di sostenibilità ambientale, economica e sociale (si discute anche se la tutela e lo sviluppo delle culture costituisca una quarta e distinta dimensione della sostenibilità). Come può uno sviluppo essere sostenibile se comporta distruzione dell’ambiente, se mantiene nella povertà una parte della popolazione emarginandola dal resto della società, compromettendo il futuro dei suoi figli e mettendone a rischio la continuità culturale?
Proprio per creare una consapevolezza condivisa fra la classe dirigente, su un tema critico per il futuro e allo stesso tempo molto attuale, gli argomenti dell’Agenda 2030 saranno oggetto di una prossima conferenza in ALDAI-Federmanager. 
Questa sarà l’occasione di illustrare l’intero Framework dei 17 obbiettivi (vedi illustrazione), le azioni portate avanti dall’ASVIS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), a cui partecipano le principali Fondazioni, Organizzazioni sindacali, Associazioni di categoria ecc. illustrando azioni e soluzioni volte alla rimozione delle cause o alla riduzione degli effetti dei principali ostacoli allo sviluppo sostenibile. 
Sarà anche l’occasione per presentare le tematiche della transizione energetica nella traiettoria indicata dall’Accordo di Parigi e dal rapporto IPCC AR 1.5 e gli aspetti economici e sociali correlati, così come sintetizzati nel recente documento ASVIS “Priorità per una transizione ambiziosa, giusta e sostenibile”, sulle problematiche attuative nel contesto europeo e italiano. 

17 Obiettivi dell’Agenda 2030

I 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 sono stati modellati in riferimento al benessere delle persone e ad un’equa distribuzione dei benefici dello sviluppo:

  1. Povertà zero: azzerare la povertà nel mondo;
  2. Fame zero: azzerare la fame nel mondo, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e implementare un’agricoltura sostenibile;
  3. Salute e benessere: assicurare la salute e il benessere per chiunque;
  4. Istruzione di qualità: fornire un’istruzione di qualità, equa e inclusiva;
  5. Uguaglianza di genere: raggiungere l’uguaglianza di genere;
  6. Acqua pulita e igiene: gestire in maniera sostenibile l’acqua e le strutture igienico-sanitarie, e renderle accessibili a tutti;
  7. Energia pulita e accessibile: gestire in maniera sostenibile i sistemi di energia, renderli puliti, economici e accessibili a tutti;
  8. Lavoro dignitoso e crescita economica: assicurare un lavoro dignitoso per tutti e incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile;
  9. Industria, innovazione e infrastrutture: promuovere l’innovazione e una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile;
  10. Ridurre le disuguaglianze: ridurre le ineguaglianze;
  11. Città e comunità sostenibili: rendere le città e le comunità inclusive, sicure, resilienti e sostenibili;
  12. Consumo e produzione responsabili: sviluppare modelli sostenibili di produzione e di consumo;
  13. Agire per il clima: adottare tutte le misure necessarie per contrastare il cambiamento climatico e le sue conseguenze;
  14. La vita sott’acqua: preservare ed utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine;
  15. La vita sulla terra: preservare e utilizzare in maniera sostenibile le risorse e l’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione e la perdita di biodiversità biologica;
  16. Pace, giustizia e istituzioni forti: promuovere all’interno delle società la pace e la giustizia e creare istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli;
  17. Partnership per gli obiettivi: rafforzare e rinnovare la collaborazione mondiale per perseguire uno sviluppo sostenibile.

SAVE THE DATE
La conferenza si terrà in ALDAI 
sala Viscontea Sergio Zeme – via Larga 31 – Milano
giovedì 19 settembre dalle ore 17:00 alle ore 19:00

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