Interviste sul contributo di solidarietà

Ho lavorato una vita come dirigente d’azienda e la mia pensione me la sono meritata. In linea di principio non vedrei male un contributo di solidarietà, ma dev’essere esteso a tutti i redditi alti

Michele Carugi 

Consigliere e componente del comitato pensionati ALDAI - Federmanager
La storia infinita dei tagli alle pensioni, con sparate eclatanti, rinvii, ripensamenti, altre sparate, tagli basati sull’età, no sui contributi, anzi sul valore dell’assegno prosegue; notizie più o meno vere si susseguono ormai da mesi, ma l’erosione delle pensioni più alte va avanti invece da anni, attraverso contributi di “solidarietà” reiterati e sospensione della perequazione pressoché costante.

Da quando i pensionati più agiati furono messi idealmente tra le “caste” da abbattere, al danno fu aggiunta la beffa del motivare l’aggressione alle pensioni più alte come un atto di giustizia motivato da “appropriazioni indebite" che i pensionati avrebbero commesso.

Non solo quindi bisogna resistere ai prelievi per i danni materiali che essi causano a persone che, al contrario dei parlamentari, hanno avuto regole pensionistiche stabilite da altri e non auto determinate, ma occorre anche respingere con forza le accuse di essere dei privilegiati e spiegare, invece, i motivi per i quali i pensionati benestanti si sentono derubati; cosa che ormai anche i cittadini un po’ più ragionanti hanno ben capito.

CLICCA QUI per l’intervista realizzata dal Fatto Quotidiano a Michele Carugi.

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