She Leads

La parità di genere nel futuro del lavoro

Di Andrea Catizone e Stefano Cuzzilla
Editore Il Sole 24 Ore, Febbraio 2023
Pagine 252

Recensione a cura di Mario Garassino - Presidente della Commissione Studi ALDAI Federmanager
Il libro in oggetto non è certo né un romanzo, né un testo storico, ma è molto di più perché tratta di un tema sociale come quello della ”parità di genere” che è sempre esistito e che, con difficoltà, viene da qualche tempo affrontato con  proposte chiare.

Il libro contiene molti dati statistici che permettono di fare luce su come il tema è stato affrontato soprattutto negli  ultimi anni, durante i quali molto si è fatto, ma altrettanto si deve ancora fare.

Si parte da un primo dato sicuramente sconsolante: l’Italia è al sessantacinquesimo posto al mondo per la parità di genere, intendendo per parità in ogni ambito di vita pubblica e privata.
Ne conseguono due domande sulla situazione italiana: perché e come fare per migliorare?

La prima domanda è la conseguenza di una situazione lontana nel tempo della donna principalmente dedita alla famiglia. Fatto che può cambiare completamente  con un'offerta adeguata di lavoro che permetta in contemporanea una vita famigliare soddisfacente compreso un effettivo sostegno ai figli e anche agli anziani. 

Il problema dei figli è specialmente importante se si considera che il tasso di occupazione delle donne in età tra i 25 e 49 anni è del 71% per quelle senza figli e del 53% per quelle che hanno almeno un figlio di età inferiore ai sei anni. Inoltre il tasso di fecondità è sceso negli ultimi anni fino a 1,24, quando dovrebbe essere poco più di 2 per il mantenimento della popolazione. 
Ciò significa che per cambiare, ricordando che le previsioni  affermano che ogni aumento della occupazione femminile porta ad un miglioramento del PIL, è necessario avere delle condizioni che aiutino sia sul luogo di lavoro che nella vita privata. Si pensa a nuovi asili nido, a orari e modalità di lavoro flessibili, a congedi famigliari, ad aiuti anche economici. Si tratta anche di una miglior distribuzione del lavoro famigliare. Dal che si evince che è anche necessario un cambiamento dei rapporti in famiglia.

Nel libro sono riportate le leggi e le norme attinenti al problema iniziando da ciò che è presente in Costituzione (Artt. 2, 3, 37, 51, 117), al trattato di Roma (1957), alle leggi dell’’89, e così via fino alla legge Golfo/Mosca del 2011 con la quale si impongono quote di genere (33%) nei CdA di società quotate. Già si era arrivati al 40% di quota da inserire nelle liste per le votazioni per il Parlamento. 

Da questi temi generali si arriva alla situazione femminile nelle posizioni manageriali, che è l’interesse precipuo dello studio in oggetto elaborato da 4.Manager.

Le posizioni manageriali femminili nell’industria sono il 28% del totale e il 19% se con regolare contratto di dirigente (la media europea è del 35%).  Pur con tutto ciò, non esiste una vera parità di retribuzione. Questa disparità, destinata a risolversi, dipende dall'attuale inferiore presenza del genere femminile in ambienti di carattere scientifico e della digitalizzazione, per ovviare alla quale è necessaria una iniziale azione nel campo dello studio universitario, che presenta ancora una preferenza femminile verso le materie umanistiche. Si rivela che la presenza del genere femminile è superiore nelle funzioni di supporto, mentre quello maschile lo è in quelle operative. Molti dettagli significativi sull’attuale situazione delle industrie, dalle grandi fino alle più piccole, sono raccolti nel libro e forniscono la sensazione di un mondo in continuo sviluppo. 

Si può tenere in considerazione che  “la realizzazione della piena parità di genere e della leadership femminile” è al quinto posto nell’agenda ONU 2030, secondo la quale ogni sforzo deve essere fatto per il conseguimento dell’obiettivo da parte di tutti i paesi coinvolti. 
 
Un’ultima considerazione spetta al “Sistema Nazionale di Certificazione della Parità di Genere”, nato nel Gennaio 2022 (per il quale il PNRR ha stanziato 10 mio di Euro), per incentivare le imprese a risolvere tutti i maggiori problemi che ostacolano la parità di genere nelle mansioni e nella parte economica. Chi la realizza ha piccoli, ma importanti sgravi economici. Questo Sistema ha lo scopo di permettere di raggiungere l’obiettivo della parità in un ambiente culturale manageriale nuovo e, quindi, capace di assicurare un futuro adeguato alle decisioni assunte.  Si calcola che circa il 70% di grandi aziende e circa il 60% delle medie/piccole lo stia applicando.

Queste note non possono naturalmente sostituire la lettura del libro, che ben altre cose e definizioni contiene che permettono di seguire il percorso storico del problema.  

Si potrebbe concludere questa breve recensione con le parole di Stefano Cuzzilla che si leggono nell’introduzione.  “Il terreno su cui giochiamo quando parliamo di parità di genere è molto più ampio e sfidante di ciò che potremmo immaginare. Ma, finalmente, il vento soffia nella giusta direzione; ora spetta solo a noi spiegare le vele”.
Sono parole molto vere, anche se personalmente penso, che le vele siano già spiegate.  Il vento che soffia indica quanto tutti fanno, e devono fare, per raggiungere l’obiettivo finale. E per ottenerlo, serve il “soffio” di tutti, specialmente del genere maschile, che deve convincersi che la parità di genere non è solo una necessità, ma principalmente una condizione di vita completa, che a nessuno deve essere preclusa. 


“She Leads”: la parità di genere nel mondo del lavoro è il libro scritto da Stefano Cuzzilla, Presidente Federmanager e 4.Manager e Andrea Catizone, Avvocata sui diritti della persona e delle discriminazioni, a cura della giornalista Silvia Pagliuca. Il volume è edito da Il Sole 24 Ore e promosso da 4.Manager, Associazione bilaterale Confindustria-Federmanager.
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