Competenze nella Solidarietà

Il Gruppo Volontari Per il Sociale di ALDAI-Federmanager annuncia la seconda edizione del corso nel 2025. Dal prossimo 6 maggio (e fino al 9 giugno 2025).
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Mauro Vaiani

Formatore, esperto e age management

Massimo Donati    

Socio ALDAI-Federmanager e Coordinatore del corso







Due parole (e più) sul volontariato e sull'esperienza vissuta 

Testimonianze a ruota libera, raccolte e interpretate dagli autori
Me lo ricordo quando qualche anno fa diventai dipendente INPS (...pensionato): ogni mattina, al levar del sole, un pensiero diverso mi animava sulla questione chiave (e adesso?). Provo ad elencarli: finalmente sfogo le mie passioni! Oppure: pensione? Ma va! Ho un ottimo rapporto con il mio lavoro, perché lasciarlo? Oppure: libero finalmente da doveri, appuntamenti, scadenze, riunioni…ora seguo solo l’istinto del momento, ogni giorno una sorpresa diversa, non ho voglia di aver voglia!

Poi il tempo, si sa, è galantuomo, metti l’imperativo categorico del coniuge (non penserai di passare tutto il tempo a casa...), per caso ( leggo del corso ALDAI di preparazione al volontariato per pensionati. Giuro che al volontariato non avevo pensato, e non per pigrizia o egoismo. Semplicemente erano fuori dal mio orizzonte conoscitivo. 

Vado o non vado? Ammetto che la parola gratis, insieme alla sponsorizzazione della dolce consorte (mettiamo anche un timido “prova!” da parte dei figli) hanno portato  alla decisione.
L’idea di fondo è quanto mai seducente: sei a casa, con un grande avvenire dietro le spalle, perché non metterlo a disposizione del mondo della solidarietà, che oltretutto ne ha un gran bisogno?
Beh, ho fatto il corso, di cui posso parlare solo bene (o benissimo se preferite), e mi hanno convinto.

Ho imparato parecchie cose, ma una su tutte: che fare il volontario non è solo qualcosa di moralmente importante, ma ti fa anche “star bene”, è una medicina per il tuo benessere…fare del bene fa star bene. Incontri persone, ti metti in gioco, hai la “testa” sempre viva, la tua esperienza ritrova una sua dignità di vita, ti muovi, stai fuori di casa... 
E tutto questo nella misura in cui decidi tu. Nessun altro. Insomma, tutte cose che ravvivano la vecchiaia (spero i coetanei non si offendano) appena iniziata, proprio quelle che consigliano i geriatri…

Ma allarghiamo gli orizzonti...parliamo sempre di volontariato, proprio di quello, coinvolgendo 4 colleghi che hanno seguito il corso di recente - Giovanni, Mauro, Francesca e Cinzia - per sottolineare che il volontariato fa un gran bene a tutti, ti cambia la vita in meglio, ed offre un contributo importante alla risposta al ferale quesito: e adesso?
Per parlarne mettiamo in fila tre riflessioni, che aiutano a capire che cosa ha voluto e vuol dire per noi “fare volontariato”. Riflessioni che magari aiuteranno anche chi ci sta leggendo e sta ancora pensando il suo progetto di vita sul pensionamento.
Premessa, giusto per capire “l’aria che tira”: stiamo parlando di pensionati che non hanno scelto di fare volontariato solo perché “non sapevano cosa fare”. 

La prima riflessione, direi scontata: 
che cosa intendiamo per volontariato? Che cosa si “nasconde” dietro quella parola?
Tanti significati... Fare comunità, esprimere il proprio senso di responsabilità verso la comunità donando, che fa tutt’uno con il “mettere/mettersi a disposizione” il proprio tempo, che è diventato “liberato”, ed esperienza. Volontariato non è solo fare (anche!) ma è soprattutto donare. 
Il volontariato potremmo anche definirlo così: una attività “bilaterale” che deve piacere a chi fa il volontario ed essere utile a chi ne riceve il supporto.  Un reciproco scambio di esperienze.
È impegno (e il “dove e il quanto” lo decido io!), coinvolgimento.

Abbiamo detto tutto? No! Se con la parola “disponibilità” potremmo mettere insieme molto di quanto sopra detto, manca un altro “ingrediente”: gratificante.
Dice bene uno degli amici coinvolti: dopo tanti anni di attività in azienda, la "pensione" è come un salto nel vuoto. Da un lato un senso di libertà da impegni, responsabilità e scadenze, ma dall'altro un senso di disagio per la mancanza di uno scopo. Riempire questo vuoto con un impegno non solo diverso dall’esperienza professionale, ma anche utile alla comunità, è molto gratificante, dà un senso a questa nuova fase di vita. E c’è da credergli.

Passiamo alla seconda domanda: 
come e cosa è cambiato nella tua vita facendo il volontario? Come ha inciso questa scelta nel tuo “nuovo” quotidiano?
Mi abbandono alle loro stesse parole, che hanno il sapore di una consapevolezza nuova, di una dimensione di vita ritrovata (o trovata) e rivitalizzante.

“Si, è cambiata in senso positivo, come crescita personale in termini di nuovo apprendimento e crescita e come appartenenza ad una nuova comunità in cui stringere relazioni e legami lavorando in gruppo. La vita di tutti i giorni si è riempita di un impegno vivo e gratificante, una nuova sfida in un campo diverso dopo gli anni dedicati al lavoro”.

“Prima di terminare l'attività professionale mi domandavo come avrei impiegato il tempo che si sarebbe liberato nella nuova vita da pensionato; non avevo però realizzato che esiste anche una sorta di "trappola dell'autostima"; sono convinto, infatti, che la percezione che si ha di sé dipenda molto dalle relazioni che si stabiliscono nella vita professionale in base alle proprie competenze, al ruolo, alle responsabilità e magari anche alla fiducia che altri hanno dimostrato nei nostri confronti. Io credo che il venir meno di questo confronto quotidiano possa essere destabilizzante e che il volontariato sia un'eccellente opportunità per mettersi alla prova affrontando un nuovo impegno e una nuova sfida”.

“Non posso dire che la mia vita è cambiata con il volontariato ma sicuramente nel fare ciò che mi piace sono gratificato doppiamente. Appunto perché mi piace e faccio un servizio per la comunità.
Questa opportunità/attività, che si unisce ad altre cose a me gradite (fare sport, fare il nonno, etc.) mi fa sentire molto attivo e veramente non mi sento il classico pensionato”

“Per me fare volontariato significa fare qualche cosa di utile per la società di modo che si arrivi ad un risultato Win-Win. Devo, cioè, fare qualche cosa di utile, positivo, che non sia un peso per me. Anzi deve essere motivante e positivo anche per me, per la mia vita. Se faccio qualche cosa che mi piace, la farò nel migliore dei modi”.

Ancora qualche dubbio? E allora arriviamo alla terza ed ultima riflessione:
che cosa ti ha spinto a cominciare?
Un “colpevole” su tutti c’è, e si chiama corso ALDAI… leggete che cosa hanno detto.

“Ha chiarito dubbi, ha dato gli elementi per scegliere a cosa dedicarsi, e soprattutto a sapersi relazionare con un mondo inesplorato”. 

“Mi ha aiutato a razionalizzare le sensazioni che avevo accostandomi al volontariato: è stato utilissimo e mi ha aiutato a riorganizzare la mia vita trovando nuovi e interessanti stimoli, con in aggiunta la consapevolezza di poter essere utile a qualcuno”

“Sentivo l'esigenza di fare un'esperienza personale significativa dal punto di vista umano e quanto accaduto in ALDAI (il corso ma anche le iniziative di volontariato che ci sono in ALDAI che sono tante) è andato incontro in tutti i sensi a questa mia esigenza abbracciandomi”. 

Abbiamo ancora qualcosa da dire? Si, nessun equivoco: il volontariato non è qualcosa da fare “così come mi viene” o giusto per fare qualcosa. Il bene bisogna farlo bene. E se ti pesa, lascia perdere, perché lo farai male. 

Ci sono sempre i nipoti, i figli, il/la coniuge, i propri hobby... Detto tutto questo, credo sarà ora comprensibile perché considero i pensionati nel volontariato dei “pensionati stellati”.

Struttura e organizzazione del corso

Il corso è proposto da ALDAI Federmanager a tutti i colleghi Soci in pensione o in prossimità del pensionamento

Sono previsti 8 incontri in presenza di mezza giornata e due colloqui individuali (un terzo per chi lo desidera), dal 6 maggio 9 giugno 2025. È anche richiesto di dedicare un po’ di tempo a qualche lettura e alla riflessione personale (ma ne vale la pena). 
Il corso è tenuto da Mauro Vaiani, in collaborazione con le coach Caterina Agazzi e Mimma Scandiani
  • Si svolgerà esclusivamente in presenza presso la Sala Viscontea Sergio Zeme di ALDAI, via Larga 31, Milano. I colloqui individuali con le coach per semplicità saranno via call o videoconferenza per la durata di un’ora circa ciascuno. 
  • Per assicurare un'interazione produttiva tra partecipanti, docente e coach, sarà possibile accogliere fino a 20 partecipanti al massimo. È necessaria la presenza a tutte le sessioni e ai colloqui individuali. 
  • Il corso è gratuito e riservato ai soli Soci ALDAI.


OUTPLACEMENT 2025 /2 PROGRAMMA del CORSO

1° incontro – 6 maggio 2025 - ore 9.30/13.00

  • Benvenuto
  • Introduzione al corso
2° incontro – 14 maggio 2025 - ore 9.30/13.00
  • Uso del tempo, fra passato, presente, futuro
  • Come costruire il nuovo benessere
3° incontro – 20 maggio 2025 - ore 9.30/13.00
  • Che cosa è il 3° settore? Il contesto operativo della legge che governa l’intero ecosistema
  • Testimonianza: che cosa è il Forum terzo settore 
4° incontro – 27 maggio 2025 - ore 9.30/13.00
  • Lavorare nel 3° settore: la logica del “progetto”
  • In che cosa consiste il volontariato
4° incontro – 27 maggio 2025 - ore 14:00/17:00
  • Testimonianze dal mondo del volontariato: gli “ex” si raccontano
5° incontro – 3 giugno 2025 - ore 9.30/13.00
  • Scegliere per il volontariato: preparazione al secondo colloquio
  • Le “questioni pratiche: e adesso?”. Come muovere i primi passi nel volontariato. Indicazioni operative
6° incontro – 9 giugno 2025 - ore 9.30/13.00
  • Che cosa ho intenzione di fare da domani mattina? 
  • Feedback: comodino, valigia, cestino
6° incontro – 9 giugno 2025 - Ore 14:00/17:00
Le proposte del Gruppo Volontari Per il Sociale di ALDAI

COLLOQUI
La prima sessione di colloqui con le coach si terrà tra il 15 e il 19 maggio, la seconda tra il 4 e il 8 giugno 2025.

MODALITÀ DI ISCRIZIONE
Gli interessati a partecipare sono invitati a dichiarare il proprio interesse entro il 4 aprile 2025 segnalando il proprio nominativo, numero iscrizione ALDAI, mail e cellulare all’indirizzo: volontariperilsociale@aldai.it 

Le richieste di partecipazione verranno registrate secondo la data di ricezione. Una volta verificati i prerequisiti tutti gli eleggibili riceveranno la scheda di iscrizione che andrà compilata e inviata a volontariperilsociale@aldai.it . Seguirà conferma di partecipazione. Ricordiamo che la partecipazione è limitata a 20 colleghi Soci neopensionati o in vista del pensionamento.  

Per informazioni contattare Massimo Donati a: volontariperilsociale@aldai.it


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