È tempo di Politiche Attive
Promuovere il reclutamento manageriale per l’attuazione e ottimizzazione dei progetti del PNRR deve essere la nostra priorità
Manuela Biti
Presidente ALDAI-Federmanager
All’interno del dibattito politico e sindacale del panorama italiano il tema delle Politiche Attive risulta tra i più complessi degli ultimi anni.
Non è un caso quindi che, in prossimità delle epocali transizioni digitali ed ecologiche e degli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19, le Politiche Attive del lavoro soprattutto dei dirigenti industriali siano di estrema attualità e di crescente interesse per imprese e manager.
Il tema, al centro del focus di questo numero, è stato anche ampiamente affrontato durante l’incontro Rinascita Manageriale - Politiche attive per la ripresa del sistema produttivo – organizzato dalla nostra Associazione in collaborazione con Assolombarda e 4.Manager lo scorso 14 giugno.
L’evento ha suggellato ancora di più il forte connubio che c’è e ci deve essere tra il concetto di ripresa, di rilancio delle imprese e delle attività produttive con il ruolo, fondamentale e necessario, che hanno i manager all’interno di questo processo.
Come Presidente di un’Associazione che rappresenta quasi 15.000 manager sul territorio posso confermare la sempre forte volontà di ALDAI-Federmanager ad incentivare, promuovere e realizzare iniziative strategiche che possano sostenere le Imprese del territorio a superare la crisi e trarre vantaggio dai cambiamenti tecnologici e di mercato con l’aiuto di manager competenti.
Lo abbiamo fatto con il progetto Sviluppo PMI, organizzato e promosso da Confindustria Lombardia, Digital Innovation Hub Lombardia e Federmanager, sempre con il supporto di 4.Manager, e che costituisce un contributo, ancora oggi, a favore delle PMI della regione maggiormente colpita dalla pandemia.
Oggi più che mai risulta cruciale promuovere il reclutamento manageriale per l’attuazione e ottimizzazione dei progetti del PNRR, insieme alla valorizzazione e allo sviluppo delle competenze manageriali territoriali.
È di fondamentale importanza che le imprese si dotino di competenze manageriali se non vogliono perdere in competitività. Alcune indagini sul management inoltre sottolineano l’esigenza che la formazione sia in linea con la velocità del cambiamento: c’è bisogno di manager e c’è bisogno ora.
La stessa crisi pandemica ha accelerato i processi di digitalizzazione (sia sul fronte dell’avvio di nuovi processi produttivi, sia su quello organizzativo con la diffusione dello smart working) imponendo alle aziende importanti investimenti nella formazione.
Come Associazione abbiamo più volte puntato i riflettori sul tema della domanda e dell’offerta soprattutto con l’obiettivo di favorire un sistema connesso e dialogante. Molto spesso infatti assistiamo a un vero e proprio mismatching, a un disallineamento cioè tra competenze disponibili e competenze realmente richieste dalle imprese e questa incongruenza impatta negativamente su tutti, anche sui livelli di occupazione del management.
C’è un Paese che vuole ripartire, nonostante le complessità del periodo e nonostante tutto. C’è un Paese che ne ha le capacità, che vanta eccellenze.
L’innovazione e il capitale umano sono i fattori chiave per la produttività aziendale: manager, imprese e Istituzioni possono fare la differenza se fanno gioco di squadra all’interno di una visione condivisa.
01 luglio 2022