Manager 4.0, sempre più leader e meno capo
Stiamo vivendo una fase di transizione verso un nuovo contesto di rappresentanza dei dirigenti pensionati che richiede oggettiva valorizzazione del merito e del contributo della categoria al welfare del Paese.
Bruno Villani
Presidente ALDAI-Federmanager
Nel numero scorso, concludevo il mio primo editoriale affermando che gli obiettivi che ci poniamo sono impegnativi e ambiziosi, ma essendo una squadra unita e molto determinata nulla ci è precluso.
Insieme a tutti i Consiglieri e ai Soci che vorranno dare il proprio auspicato contributo, dedicherò il massimo sforzo alla realizzazione del nostro programma, frutto di un dialogo sincero, democratico e costruttivo con Voi associati, che siete il vero motore della nostra organizzazione. Un dialogo che ritengo molto importante e che dovrà rappresentare una peculiarità, e un continuum, della nuova ALDAI-Federmanager 4.0.
Ecco allora che il focus di questo numero è rappresentato da alcune interessantissime interviste a manager nostri iscritti. Come vive un dirigente italiano in Cina? Perché l’italianità è così apprezzata all’estero? Quali le caratteristiche del leader internazionale? Perché l’Italia è percepita come uno fra i
Paesi più belli nei quali vivere, ma non per fare business? Cosa vuol dire essere a capo di uno dei principali player europei del settore chimico farmaceutico?
Il settore chimico, e quello farmaceutico in particolare, vedono un’elevata percentuale di donne impegnate anche in posizioni manageriali: come mai questa evidente differenza rispetto agli altri comparti industriali?
Il Contratto dei Chimici è sempre stato tra i più innovativi, se non il più innovativo in assoluto: quanto ciò ha contribuito al successo del settore?
Questi alcuni dei quesiti cui i nostri colleghi intervistati danno risposta. Penso sia indispensabile far circolare i pensieri e le idee al nostro interno, metterci in relazione, confrontarci il più possibile. E quindi anche la nostra rivista è un ottimo strumento, in questa direzione.
Oggi, per essere manager 4.0 sono necessari il lavoro in team, il networking e l’open innovation: tutto questo è vero, naturalmente, anche a livello associativo.
L’ho già scritto la volta scorsa, ma desidero ribadirlo, perché trattasi di questione di primaria importanza: ALDAI-Federmanager sta vivendo una fase di transizione, in un nuovo contesto di rappresentanza, che dovrà necessariamente cogliere per interpretare e anticipare le opportunità dei cambiamenti della categoria, dell’organizzazione del lavoro e della società. E, per riuscirci, c’è bisogno dell’aiuto e dell’impegno di tutti. Quindi, lo ribadisco, motori avanti!
Concludo condividendo con voi alcuni stralci, che mi paiono particolarmente significativi, della ricerca “Bravi Manager Bravi”, uno studio sul management efficace e responsabile, promosso da Federmanager e realizzato da The European House Ambrosetti, presentato il mese scorso.
Nell’ambito della ricerca condotta tramite una survey su 1.631 manager iscritti alla Federazione, emerge che sincerità, coinvolgimento democratico e azione sono i 3 valori guida che distinguono i manager italiani oggi.
Intesa come trasparenza, la sincerità rappresenta la propensione dei manager verso la condivisione delle informazioni, comune all’81% degli intervistati. Il 72% del campione ritiene che la leadership debba essere esercitata in modo democratico, confermando il coinvolgimento democratico come secondo valore guida.
Infine, l’azione come elemento di efficacia viene riconosciuta come terzo valore guida: quasi la metà dei rispondenti (47%) mostra infatti un forte orientamento al problem solving e all’ottimizzazione delle risorse.
Se questi sono i 3 valori guida del “manager bravo” come persona, l’efficacia e lo spirito imprenditoriale sono le 2 qualità riconosciute al “bravo manager” dal punto di vista delle competenze tecniche.
Condivido appieno il commento del nostro caro Presidente federale, Stefano Cuzzilla, secondo il quale questo studio conferma la propensione dei colleghi a prendere decisioni in tempi rapidi e la voglia di innovare. Ma abbiamo scoperto anche un’attenzione particolare a valori di responsabilità e trasparenza, condivisione e comunicazione che indicano che nel futuro il manager sarà sempre più un leader e sempre meno un capo.
Buon lavoro a tutti.
01 gennaio 2019