Welfare Aziendale e Fondi Complementari, le chiavi per un sistema più forte e competitivo
Il Welfare è per sempre e non è più compatibile con iscrizioni di carattere meramente temporaneo

Giovanni Pagnacco
Presidente ALDAI-Federmanager
Non si sono ancora spenti gli echi positivi della nostra ultima Assemblea dove, in occasione dell’ottantesimo anniversario di ALDAI, associati e stakeholder ci hanno fatto sentire la propria numerosa e sentita partecipazione, confermando la longevità e il ruolo fondamentale di una Associazione punto di riferimento di una categoria indispensabile per la salvaguardia del benessere economico e sociale del Paese.
Nella survey presentata durante il convegno pubblico è chiaramente emerso come l’advocacy rimanga un valore importante per la nostra base associativa insieme all’attività di rappresentanza sindacale, alla formazione e alla creazione di un importante network di relazioni. Tutto ciò richiede un costante e vivo interscambio tra l’Associazione e i suoi iscritti come comunità partecipata, ad esempio richiede che si combatta insieme ogni tentazione di derubricarne il valore, cercando di mantenere intatto quel plus inestimabile che rappresenta il capitale umano evidente in ogni fase di assistenza continua e di supporto all’iscritto.
Il Welfare, per la categoria dei manager dell’industria di cui la nostra Associazione è e rimane l’unico rappresentante nel dialogo fondamentale con la parte datoriale e il decisore politico, è per sempre e tutto ciò non è più compatibile con iscrizioni di carattere meramente temporaneo.
Nel contesto odierno, infatti, il welfare aziendale rappresenta un pilastro fondamentale per il benessere dei dirigenti di azienda industriali. La nostra Associazione, e ovviamente l’intero sistema federale, rimangono gli unici rappresentanti credibili nel dialogo fondamentale con la parte datoriale e, se si vuole avere visione, lungimiranza, stabilità e futuro, tutto ciò necessita una partecipazione che sia attiva e duratura. In quest’ottica e con il supporto e la partecipazione crescente di tutti voi, come Associazione dobbiamo porci obiettivi di crescita, anche numerica, sempre più sfidanti, perché il numero degli iscritti aumenta la nostra rappresentatività e la nostra forza.
Il 2024 ha visto l’importante rinnovo del nostro CCNL che ha portato a una maggiore tutela del potere d’acquisto con il ripristino del meccanismo di rivalutazione delle pensioni e Federmanager si è molto impegnata per questo risultato anche a vantaggio dei non iscritti. Ai nostri associati presenti e futuri dobbiamo anche continuare a fornire il supporto di un sistema di Welfare unico, in grado di accompagnare sempre e per sempre tutti i manager durante tutto l’arco della loro vita professionale attraverso servizi previdenziali, sanitari, fiscali e di formazione. Su quest’ultimo punto la parte datoriale ci chiede di dare il nostro supporto per aumentare presso le aziende, anche tramite le nostre RSA, le adesioni – soprattutto da parte dei più giovani – ai nostri fondi integrativi sanitari e previdenziali (Assidai e Previndai). Aiutando le aziende in questo, aumentiamo l’attrattività e la fidelizzazione verso le stesse imprese (di cui facciamo parte) nei confronti dei giovani, sempre più tentati ad emigrare all’estero, contribuiamo a garantire la sostenibilità economico finanziaria degli stessi fondi per il futuro e sgraviamo la sanità e la previdenza pubblica già molto in difficolta per questioni come la decrescita demografica. Questa sinergia con la parte datoriale (che è soggetto ugualmente interessato alla sostenibilità di fondi come Fasi e Previndai che sono bilaterali) è solo un esempio di quanto si può e si deve continuare a costruire tutti insieme nell’interesse del Paese, partecipando attivamente come iscritti non solo a un servizio, ma a un’idea di sviluppo che una volta compresa non è più compatibile con il concetto di una iscrizione temporanea.
Il dirigente rimane l’alter ego della proprietà con cui collabora per lo sviluppo virtuoso dell’azienda. E, insieme ad essa, e grazie anche alla presenza e alla forza propulsiva delle RSA, abbiamo la possibilità di far valere il nostro peso su tutti i tavoli, per una maggiore competitività del nostro sistema imprenditoriale ed economico, usando tutti gli strumenti che l’Associazione mette a disposizione. Meritocrazia, responsabilità professionale ed etica e attenzione al sociale sono i valori che guidano la nostra attività e solo rimanendo uniti e sempre più numerosi possiamo promuovere la cultura manageriale, chiave di volta per la crescita economica del nostro Paese e di tutta l’Europa
Nel contesto odierno, infatti, il welfare aziendale rappresenta un pilastro fondamentale per il benessere dei dirigenti di azienda industriali. La nostra Associazione, e ovviamente l’intero sistema federale, rimangono gli unici rappresentanti credibili nel dialogo fondamentale con la parte datoriale e, se si vuole avere visione, lungimiranza, stabilità e futuro, tutto ciò necessita una partecipazione che sia attiva e duratura. In quest’ottica e con il supporto e la partecipazione crescente di tutti voi, come Associazione dobbiamo porci obiettivi di crescita, anche numerica, sempre più sfidanti, perché il numero degli iscritti aumenta la nostra rappresentatività e la nostra forza.
Il 2024 ha visto l’importante rinnovo del nostro CCNL che ha portato a una maggiore tutela del potere d’acquisto con il ripristino del meccanismo di rivalutazione delle pensioni e Federmanager si è molto impegnata per questo risultato anche a vantaggio dei non iscritti. Ai nostri associati presenti e futuri dobbiamo anche continuare a fornire il supporto di un sistema di Welfare unico, in grado di accompagnare sempre e per sempre tutti i manager durante tutto l’arco della loro vita professionale attraverso servizi previdenziali, sanitari, fiscali e di formazione. Su quest’ultimo punto la parte datoriale ci chiede di dare il nostro supporto per aumentare presso le aziende, anche tramite le nostre RSA, le adesioni – soprattutto da parte dei più giovani – ai nostri fondi integrativi sanitari e previdenziali (Assidai e Previndai). Aiutando le aziende in questo, aumentiamo l’attrattività e la fidelizzazione verso le stesse imprese (di cui facciamo parte) nei confronti dei giovani, sempre più tentati ad emigrare all’estero, contribuiamo a garantire la sostenibilità economico finanziaria degli stessi fondi per il futuro e sgraviamo la sanità e la previdenza pubblica già molto in difficolta per questioni come la decrescita demografica. Questa sinergia con la parte datoriale (che è soggetto ugualmente interessato alla sostenibilità di fondi come Fasi e Previndai che sono bilaterali) è solo un esempio di quanto si può e si deve continuare a costruire tutti insieme nell’interesse del Paese, partecipando attivamente come iscritti non solo a un servizio, ma a un’idea di sviluppo che una volta compresa non è più compatibile con il concetto di una iscrizione temporanea.
Il dirigente rimane l’alter ego della proprietà con cui collabora per lo sviluppo virtuoso dell’azienda. E, insieme ad essa, e grazie anche alla presenza e alla forza propulsiva delle RSA, abbiamo la possibilità di far valere il nostro peso su tutti i tavoli, per una maggiore competitività del nostro sistema imprenditoriale ed economico, usando tutti gli strumenti che l’Associazione mette a disposizione. Meritocrazia, responsabilità professionale ed etica e attenzione al sociale sono i valori che guidano la nostra attività e solo rimanendo uniti e sempre più numerosi possiamo promuovere la cultura manageriale, chiave di volta per la crescita economica del nostro Paese e di tutta l’Europa
01 luglio 2025