I candidati "L'ALDAI che vorrei"
L’ALDAI CHE VORREI raggruppa colleghi in servizio, prevalentemente di RSA milanesi, affiancati da alcuni seniores.
Nello scorso triennio abbiamo tentato di cambiare l’ALDAI, una “casa di tutti i dirigenti” con poche finestre, gestita con scarsa trasparenza e limitatissima condivisione di molti temi.
Non mancano tuttavia anche aspetti positivi: citiamo le attività culturali, che coinvolgono molti colleghi, in particolare pensionati, e generano eventi interessanti.
La rivista si è aperta finalmente al dibattito e la sua nuova edizione digitale sembra mostrare risultati apprezzabili.
Più lungo rimane il lavoro da fare rispetto a Federmanager, nei confronti della quale ALDAI, che ne è il principale “azionista”, continua a mancare di capacità d’indirizzo e di sana egemonia, soprattutto a scapito dei dirigenti attivi, che risultano poco rappresentati.
Nel triennio scorso la maggioranza consiliare di ALDAI ha escluso dal consiglio nazionale federale tutte le voci dissonanti, anche quando di grande prestigio. I personaggi di Milano nella vicepresidenza nazionale, nella giunta nazionale ed alla presidenza del Fasi non si sono preoccupati, come dovuto, di informare il consiglio di ALDAI delle discussioni in corso, operando in modo incontrollabile: parlare di delusione è persino riduttivo.
Per il prossimo triennio ripartiamo cominciando con la proposta di una nuova presidenza ALDAI, centrata su una persona in servizio, ricca di autorevolezza e capacità negoziale.
Vorremmo ridare alla Giunta Esecutiva la funzione strategica che le è propria, e restituire al Consiglio il suo potere decisionale, costruendo una gestione unitaria, rispettosa di capacità ed orientamenti diversi.
L’attuale struttura organizzativa di ALDAI, organizzata ed attenta ai soci, costituisce un patrimonio prezioso da apprezzare e conservare, migliorandola nella continuità ed assicurando serenità e valorizzazione a chi ci lavora. A livello milanese, occorrerà riannodare un rapporto serio, costruttivo e paritario, con le associazioni confindustriali territoriali.
Bisogna ripartire da Milano anche per una riforma profonda di Federmanager, puntando sul supporto dei colleghi di RSA, convincendo il presidente federale, che peraltro appare capace di ascolto; inoltre alle cariche federali si dovrà accedere solo per competenza e merito.
Tre rimangono le nostre priorità:
- Ruolo del dirigente, attenzione alla professionalità, importanza del contratto
- Difesa e valorizzazione del nostro sistema di welfare (sanità, previdenza, etc.) coinvolgendo i colleghi di maggiore esperienza, anche a tutela dei colleghi pensionati così frequentemente “sotto attacco” senza motivo
- Ridefinizione del ruolo di ALDAI e Federmanager in un contesto che cambia: si conferma l’esigenza per i dirigenti di assumere un ruolo guida nel nuovo scenario nazionale, anche in termini di politica industriale e di partecipazione attiva alle azioni di rinnovamento del sistema paese.
Referenti: Giuseppe Colombi – Renato Garbarini
Aderenti al gruppo L’ALDAI CHE VORREI
Colleghi in attività
Biti Manuela
Gatteschi Emanuela Giuseppina Tulia
Gronda Santino
Luchesini Luca
Picutti Barbara
Rovelli Andrea
Soletti Francesco
Vergani Paolo
Colleghi in pensione
Colombi Giuseppe
Garbarini Renato
Pastorino Paola
Pepori Marco
Signoretti Renato
03 settembre 2018