I giovani tra ricerca e lavoro!

La ventottesima borsa di studio “Giacomo Bonaiuti” premia due giovani studenti

Da sinistra: Mino Schianchi, Simone Pota, Chiara Figazzolo, Oscar Eliantonio, Raffaele e Donatella Bonaiuti, Renato Signoretti.

Oscar Eliantonio

Socio ALDAI-Federmanager

Lo scorso 19 novembre 2018 si è tenuta la consueta cerimonia di consegna della borsa di studio “Giacomo Bonaiuti”. 
La commissione valutatrice ha avuto il piacere di esaminare le 31 candidature pervenute, trovandole quasi tutte di alto profilo ed estremamente interessanti; come di consueto la commissione ha redatto una shortlist, in cui vi erano i 7 nomi degli studenti che maggiormente hanno richiamato l’attenzione da parte della commissione stessa con un’audizione in ALDAI.
Come è noto, una borsa di studio è finanziata da ALDAI, mentre l’altra direttamente dai figli di Giacomo Bonaiuti e dal GES (Gruppo Seniores Edison e Consociate) nella cui azienda ha lavorato per tutta la vita Giacomo Bonaiuti. 
Mino Schianchi, in qualità di Vicepresidente vicario, ha letto il saluto inviato da Bruno Villani, neo Presidente di ALDAI, che, impedito a partecipare da impegni professionali, ha voluto ribadire che la borsa di studio è il simbolo dell’attenzione che l'Associazione da anni riserva ai giovani e al loro ingresso nel mondo del lavoro.
Nel suo intervento Mino Schianchi ha esordito ricordando come l’istituzione di un premio per incentivare il merito e il talento dei giovani fu nel 1991 una lungimirante visione che è più che mai attuale. 
Ha concluso dicendo: “Il nostro compito di adulti vuole e deve essere anche quello di aiutare voi giovani a ritrovare fiducia e speranza nel futuro, con questa iniziativa confidiamo di farlo appieno”.
Raffaele Bonaiuti ha voluto ricordare i criteri fondanti di questa borsa di studio: premiare il merito in condizioni economiche difficili così come successe negli anni ‘50 a suo padre, Giacomo, dirigente Montedison.  
Renato Signoretti, consigliere sia di ALDAI sia di GES, è intervenuto in rappresentanza di GES, che da sempre ricorda l’importanza della solidarietà intergenerazionale tra colleghi in servizio e in pensione. Il Consiglio direttivo di GES ha intenzione di istituire una borsa di studio per gli studenti iscritti alla facoltà di ingegneria. 
Luigi Falciola, professore ordinario di Chimica Analitica presso l’Università di Milano, membro della sezione lombarda della Società Chimica Italiana, propone un momento di riflessione sul tema “Università e mondo del lavoro: binomio inscindibile”.
Tre le missioni dell’università: 
Didattica – Ricerca – Divulgazione. 
  • Con la Didattica pensiamo a tanto laboratorio, con uno stretto collegamento con l’industria.
    Da Statistica a Chimica, le lauree che danno lavoro a 9 studenti su 10, i corsi scientifici “sfornano” una quota di occupati del 93% a cinque anni dal titolo (Dati AlmaLaurea)
  • Ricerca di base, applicata, industriale…
    Sempre più incrementata la richiesta di Dottorati di Ricerca.
  • Divulgazione è la terza missione per incrementare le discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Math).

In collegamento Skype, da Cleveland in Michigan, è intervenuto Francesco Pino (premiato nel 2014), il quale ha raccontato come il lavoro di ricerca accademico, il cui principale prodotto sono gli articoli, non faceva per lui. Il problema per l’Italia non è la fuga dei cervelli, è l’incapacità di attrarli. Il suo consiglio è: “…investite su voi stessi, su ciò che vi interessa e che sia realistico, e cercate di avere le idee ben chiare”.
Da sinistra: Matteo Quattrini, Simone Pota, Chiara Figazzolo, Davide Sala, Felicia Campo e Gessica Barocco.

Da sinistra: Matteo Quattrini, Simone Pota, Chiara Figazzolo, Davide Sala, Felicia Campo e Gessica Barocco.

È intervenuto, poi, Davide Sala (premiato nel 2012), che ha scelto di lavorare nel mondo farmaceutico, nell’area commerciale e che ha spronato le giovani premiate a “responsabilizzarsi in tutto ciò che faranno”.
Marta Stucchi, laureatasi in Chimica Industriale nel 2013, ha fatto il Dottorato in Italia, per poi volare in Canada, al Politecnico di Montreal, per un anno di Post Dottorato. Non ha potuto essere presente perché è a Rimini dove si sta svolgendo una conferenza organizzata dalla Società Chimica Italiana dedicata proprio a giovani scienziati e ricercatori. Ha incitato i due premiati: “ricordatevi sempre e in ogni momento di sostenere la ricerca! Seguite i vostri sogni, senza averne paura. Se sentite che la vostra strada è la ricerca, provateci. È dura, è vero, ma vi restituirà molto e potrete fare grandi cose”.
Anche Sofia Capelli (premiata nel 2016) non ha potuto essere presente di persona, ma ci ha fatto avere alcune note, dicendo tra l’altro: “…se siete i vincitori di questa borsa di studio non è solo perché siete degli ottimi studenti in materie che spesso, per molti, sono un tabù, ma anche perché avete dimostrato di essere persone attive e sensibili verso questo Paese che, ahimè, spesso lascia da parte la meritocrazia a favore di più mediocri scelte...”.
Matteo Quattrini (premiato nel 2015) ha avuto un percorso completamente diverso; ha deciso di iscriversi all’università, alla facoltà di Chimica solo dopo tre anni che aveva preso il diploma all’I.T.I.S. Dopo aver conseguito la laurea, si è subito buttato sul lavoro imprenditoriale aprendo un micro birrificio, gli inizi sono stati un po’ difficili, ha stentato a decollare, ma ora tutto si è sistemato e il lavoro sta andando bene. 
Siamo ora alle due premiate del 2017, due giovani donne, che ancora una volta dimostrano il loro grande entusiasmo per la Chimica.
Felicia Campo si è laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche presso l’Università di Pavia. Subito dopo la laurea magistrale ha fatto un master sullo Sviluppo dei Farmaci. Ora, unica donna in un ambiente prettamente maschile, lavora in un’azienda in provincia di Bergamo. Dice ai vincitori di quest’anno: “Valorizzate al massimo la vostra personalità”. 
Gessica Barocco è ancora studentessa di Chimica e Tecnologie Farmaceutiche presso l’Università di Milano ed è vicina al traguardo della laurea magistrale e ha deciso di scrivere la sua Tesi all’estero.
Ora è il momento dei due premiati di quest’anno: Chiara Figazzolo e Simone Pota.
La giovane Chiara Figazzolo, piemontese di Alessandria, ha studiato presso l’Università di Pavia, dove si è laureata in Chimica. Quando frequentava il liceo scientifico ad Alessandria, nel 2015, ha ottenuto il prestigioso Attestato d'Onore "Alfiere del Lavoro" che viene attribuito annualmente dai Cavalieri del Lavoro ai migliori 25 allievi delle scuole secondarie di 2° grado e la cui premiazione viene fatta alla presenza del Capo dello Stato. Trasferitasi da Alessandria a Pavia per gli studi universitari viene ammessa, dopo concorso, al prestigioso Collegio Ghislieri. Conseguita la laurea triennale, a settembre di questo anno, con una tesi sulle malattie degenerative e in particolare sul Morbo di Alzheimer, viene invitata dalla prestigiosa Università di Cambridge al Master of Philosophy (MPhil). Al termine di questa esperienza, è stata invitata a fare il Dottorato presso due prestigiose Organizzazioni europee: la stessa Università di Cambridge e l’Istituto Pasteur di Parigi. 
La sue passioni sono la comunicazione e la divulgazione scientifica, che vuole portare avanti come lavoro. 
Simone Pota, dopo la laurea magistrale in Scienze Chimiche, ha invece scelto di entrare nel mondo del lavoro e attualmente sta svolgendo un proficuo tirocinio presso un’azienda. Tanti interessi lo stimolano: lettura, il gioco della pallavolo in serie D, l’alpinismo ad alto livello con un corso del CAI. È sua intenzione rimanere in Italia.
Molto interessante l’intervento della sua relatrice di tesi, Lucia Carlucci, che ha ribadito una volta di più l’aspetto veramente nobile della borsa di studio, che è un significativo incoraggiamento ai giovani. Ha inoltre sottolineato come il rapporto tra industria e università sia arricchente per entrambe le parti.
Mino Schianchi ha premiato Chiara Figazzolo, mentre Matteo Quattrini e Davide Sala hanno premiato Simone Pota.
Chiudiamo con queste parole di Justin Trudeau, ventitreesimo Primo Ministro del Canada: “Dovete concedervi il tempo per capire cosa vi appassiona, per fare errori. Il vostro successo non sarà definito da ciò che avrete preso dal mondo, ma da ciò che avrete dato. Avete le capacità e la determinazione necessaria per risolvere ogni problema che si porrà di fronte a voi e a noi. Gli ostacoli saranno grandi, ma non avranno la meglio su una generazione così ambiziosa, brillante e preparata come la vostra. Possiamo far succedere cose importanti. Partite alla scoperta di questo mondo, abbiate fiducia nelle vostre capacità e rendetelo migliore di come lo avete ereditato dai vostri genitori”.
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