Intervista al neo Presidente ALDAI-Federmanager Giovanni Pagnacco

Giurista d’impresa presso Maire Tecnimont e Presidente uscente del Collegio dei Probiviri di ALDAI. “Merito e competenza siano i valori su cui ALDAI continui a fondare la sua nuova governance”


Chiara Tiraboschi

Giornalista e Responsabile Servizio Comunicazione e Marketing ALDAI-Federmanager















Presidente Pagnacco, in uno scenario lavorativo in così rapida evoluzione come quello attuale, alle prese con le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalla sostenibilità, quali sono le competenze dei manager oggi? Quali i profili necessari all’industria?

Digitalizzazione e sostenibilità stanno modificando in modo determinante e decisivo le tradizionali prassi gestionali. L’onda dirompente e inarrestabile dell’innovazione ha incentivato un modello di efficacia ed efficienza che non ha eguali, che non possiamo semplicemente subire rimanendo inermi, ma che dobbiamo imparare a gestire, controllare, governare, modellare e indirizzare. 
Le cosiddette soft e hard skills sono qualità entrambe necessarie e ai dirigenti viene sempre più richiesta sia la competenza tecnica, grazie a continui percorsi formativi di upskilling e reskiling, che la capacità creativa, la visione strategica e una leadership sempre più forte per guidare e ispirare i propri gruppi di lavoro.

Com’è cambiato il ruolo del manager oggi?

Oggi il dirigente è il principale ideatore e propulsore del cambiamento e dell’innovazione. Deve essere in grado di intercettare i cambiamenti e al tempo stesso guidare la propria squadra all’interno delle complesse ma sfidanti opportunità che stanno arrivando giorno dopo giorno, grazie anche al contributo dell’Intelligenza Artificiale, dell’automazione e del cosiddetto internet delle cose. Deve capirne la complessità, con la sensibilità e la lungimiranza necessaria per ridisciplinare continuamente sé stesso e il proprio ambiente di lavoro, senza esimersi dalla partecipazione alla definizione delle nuove regole necessarie anche dal punto di vista etico.
Il dirigente è chiamato oggi a sviluppare una visione strategica e soprattutto comprendere come le nuove tecnologie possano essere un vantaggio competitivo per l’organizzazione, anticipandone le tendenze e immaginando nuovi modelli di approccio al lavoro. Per fare questo, occorrono competenze e un processo di apprendimento continuo adeguato. 

Che ALDAI ha trovato?

I dirigenti rappresentano un punto focale nella strada per lo sviluppo del nostro Paese potendo contribuire in modo determinante a una ripresa stabile e duratura che senza l’ausilio degli stessi non sarebbe pensabile. 
La nostra organizzazione, così come tutto il nostro sistema federale, rappresenta un modello di eccellenza in termini di tutela, servizi e opportunità per la realtà manageriale del territorio e non solo. Dobbiamo continuare a lavorare per realizzare un’Associazione sempre più rappresentativa della dirigenza e delle alte professionalità, anche a livello europeo, essendo la Lombardia la seconda regione europea per il PIL: 440 miliardi di euro nel 2022 dopo l’Île de France (783 miliardi) e prima di Alta Baviera, Eastern e Midland in Irlanda, Rodano-Alpi in Francia, Catalogna in Spagna, Düsseldorf, Stoccarda e Darmstadt in Germania.
È necessario garantire la migliore rappresentanza possibile ai colleghi dirigenti, questo a partire dalle fasi di negoziazione dei rinnovi del nostro Contratto Collettivo e favorendo la costituzione e lo sviluppo delle RSA sul territorio, passando dal “loro” al “noi”. Ma è anche necessario responsabilizzare ogni dirigente sull’urgenza di un coinvolgimento sempre maggiore per il bene di tutta la categoria.  


C’è un messaggio principale che vuole lanciare in vista dell’avvio della sua Presidenza?

È con grande entusiasmo e soddisfazione che accolgo questa importante responsabilità e ringrazio tutti i colleghi per la fiducia: insieme sono certo che sapremo affrontare le sfide che ci attendono.
Il mio proposito per il mandato che mi accingo a iniziare è valorizzare il ruolo dei dirigenti e, in particolare, dell’Associazione presso i nostri stakeholder, garantendo con spirito di servizio la miglior rappresentatività possibile a tutti gli associati. 
In un periodo di grandi cambiamenti indotti dalle nuove tecnologie si richiede a noi manager di essere i protagonisti e i propulsori di innovazione a livello economico, tecnologico e sociale. Sono fermamente convinto che merito e competenza siano i valori su cui ALDAI dovrà fondare la sua nuova governance, valorizzando tutti i dirigenti, in servizio e in pensione, per riuscire ad affrontare le sfide che l’Associazione dovrà sostenere nei prossimi anni. ?

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