I Miserabili di Victor Hugo
Gruppo Cultura – Ciclo Letteratura 2023 – Il Romanzo Storico
Pasquale Antonio Ceruzzi
Componente del Gruppo Cultura e del Comitato di Redazione Dirigenti Industria
I Miserabili è uno dei romanzi più noti e celebrati che si conoscano e del quale è un privilegio esclusivo discutere con chiunque abbia avuto la fortuna e il piacere di leggerlo. È un romanzo storico (anzi epico) ma è soprattutto un album di considerazioni umane, sociali, filosofiche, politiche sull’uomo e sul mondo pulsante e organizzato nel quale esso vive, accompagnato da dolori, drammi e qualche gioia. Il libro, nel quale mi sono immerso la prima volta in età giovanile, è composto da tre volumi impreziositi da tre magnifiche copertine che dicono molto a riguardo del suo contenuto.
Seguendo l’ordine delle copertine dei tre volumi: quella del primo volume, La battaglia di Waterloo di Denis Dighton, cattura la quantità di persone, nazioni, eserciti e corpi militari intenti a combattere una battaglia mortale per cogliere una vittoria che sarà fondamentale per il destino dell’Europa occidentale (la battaglia di Waterloo). Victor Hugo, nel ricostruire minuziosamente questa battaglia, riconosce, come tutti noi, la vittoria dell’esercito antinapoleonico ma la fa dipendere anche dal destino (hoc erat in fatis) che fece piovere, nei giorni antecedenti la battaglia, sull’area intorno a Waterloo rendendo fradici e fangosi i terreni e impedendo a Napoleone di muovere con rapidità l’artiglieria che era l’arma vincente e incontrastata delle sue grandi vittorie. Inoltre, la mancata rilevazione (dei suoi cartografi e delle avanscoperte del suo esercito) della “strada incassata di Ohain”, fece affossare, tragicamente, la cavalleria francese mentre era lanciata al gran galoppo contro l’esercito di Wellington (quid obscurum, quid divinum).
La copertina del secondo volume rappresenta, in un quadro di Andrè Victor Edouard Davambez, Jean Valjean, il protagonista principale del romanzo, il reietto per antonomasia, il principe dei “miserabili” (dove il termine miserabile è nell’insieme un essere misero e spregevole per la società ma spesso capace di espiare colpe gravi attraverso opere di bene che meritano la compassione), il quale si autodenuncia davanti al tribunale di Arras per scagionare il “presunto” Jean Valjean accusato ingiustamente dei suoi reati, pur sapendo che questo potrebbe comportargli il carcere a vita. C’è, in questo episodio, uno dei pilastri del pensiero di Victor Hugo, sensibile ai problemi sociali a cominciare dal sistema penale francese vigente, alla miseria dei poveri e degli operai, degli anziani, dei bambini illegittimi, dei deboli in genere. La miseria è “la cosa senza nome”, che la classe dominante della sua epoca, detentrice del discorso autorizzato, si rifiuta di nominare.
La copertina del terzo volume rappresenta un quadro di Eugene Delacroix diventato nel tempo molto famoso, La libertà alla testa del popolo. È probabile che rappresenti gli scontri del 5 giugno 1832 sulla barricata di rue Saint-Denis. Hugo dichiarò che questa parte del libro è il vero "cuore del romanzo” perché vengono inoltre descritti gli eventi della rivoluzione e della monarchia di luglio, e sviscerate le ragioni della protesta popolare del giugno 1832. Il ragazzo, pistole in pugno, che affianca la “Libertà” sulle barricate francesi richiama “Gavroche” il monello di strada tra i protagonisti del romanzo che, a sua insaputa, protegge i suoi due fratelli per un breve lasso di tempo. Victor Hugo ha una visione romantica delle rivolte popolari, esse sono sempre l’espressione alta e nobile della lotta per la giustizia e la libertà contro la tirannia (spesso rappresentata da una monarchia solo a difesa dei propri privilegi).
I Miserabili è molte cose allo stesso tempo. È un romanzo storico popolare di carattere epico ma non solo, è anche un genere letterario unico per dimensioni e profondità intellettuale. Il numero di volumi e ristampe finito nelle librerie e nei bookshop di tutto il mondo, nelle più svariate lingue, ne decreta il successo planetario. È stato, poi, anche molto utilizzato nelle televisioni come sceneggiato a puntate e nei film come “kolossal” di impegnativa lunghezza. Pur nel rispetto e nella dovuta considerazione per chi si è cimentato in questo obiettivo, va chiarito che il primato della qualità di scrittura, della tecnica narrativa e dei vari messaggi che veicola il libro non sono minimamente insidiati da queste forme alternative di divulgazione di massa. In conclusione, I Miserabili possono essere considerati una specie di manuale, su sfondo melodrammatico, di carità paternalistica nei confronti degli oppressi e dei reietti della società oppure un manifesto liberale, un romanzo sovversivo o tutte queste cose insieme.
Scriveva Victor Hugo all’editore italiano Daelli: “Questo romanzo è uno specchio. Gli specchi, questi dicitori di verità, sono odiati, è naturale. Ciò non impedisce loro di essere utili"
SAVE THE DATE
La presentazione del romanzo storico I Miserabili di V. Hugo si terrà
giovedì 28 settembre 2023 alle ore 17:30
presso la Sala Viscontea Sergio Zeme
Per partecipare è necessaria la registrazione su www.aldai.it
01 agosto 2023