Nuove pagine di storia

Il conflitto in atto in Ucraina evidenzia, una volta di più, la fine dell’illusione della globalizzazione. I manager sono chiamati a interpretare i cambiamenti e a lavorare per il bene delle future generazioni

Stefano Cuzzilla 

Presidente Federmanager
Il mondo sta cambiando davanti ai nostri occhi.

Guardiamo con sgomento a ciò che sta accadendo in Ucraina e risalta, in tutta la sua evidenza, la fragilità di una coesione internazionale e sovranazionale in grado di garantire pace e prosperità.

Le televisioni e il vorticoso flusso informativo che tracima dal web ci mostrano le immagini di un conflitto che è piena espressione del caos irregolare di questo XXI secolo.

Assistiamo infatti a una guerra combattuta sul campo, come quelle che hanno funestato il Novecento, ma anche ad attacchi informatici e comunicazioni studiate ad arte per creare una sorta di “confusione organizzata” tra realtà e "fake news". La risposta attraverso le crescenti sanzioni di carattere politico-economico sembra rivelarsi poco efficace, pur se necessaria per mantenere aperta la strada del dialogo e di un possibile ravvedimento.

Sembra altresì definitivamente tramontata l’illusione della globalizzazione e di una possibile armonia internazionale imposta dai vantaggi di mercato.

Registriamo infatti il tentativo di imporre capziose identità, come quella che Putin sembra aver rispolverato per giustificare l’ingiustificabile invasione dell’Ucraina.

Il pianeta, già estremamente provato da due anni di pandemia, è oggi vessato da conflitti continentali che rischiano di diventare mondiali.
È questo ciò che vogliamo lasciare alle giovani generazioni, dai ragazzi della “generazione Greta” a quelli che sono oggi costretti a fuggire dall’Ucraina? Un cumulo di macerie su cui ipotizzare un futuro?

Certamente no, e avverto il dovere di manifestarlo non solo a titolo personale, ma soprattutto in rappresentanza dei tanti manager che vogliono essere protagonisti del cambiamento.

Abbiamo tutti delle responsabilità e siamo chiamati a cambiare la storia, rimettendo al centro l’uomo, le sue condizioni di vita e di lavoro, e la sostenibilità come unica via possibile da percorrere. Dobbiamo superare la cultura delle contrapposizioni e della ricerca di un profitto immediato, quanto vano, se non viene utilizzato per strutturare un più ampio processo di ripresa.

Dobbiamo governare l’innovazione, contribuendo a stabilire regole nuove per arginare il "cybercrime" e per integrare al meglio l’automazione nei processi industriali. E abbiamo altresì il dovere di incidere sulla politica nel senso più alto del termine, recuperando la concezione aristotelica della polis come pieno compimento dell’espressione sociale dell’uomo.

Siamo manager e non ci è permesso di assistere da spettatori al corso degli eventi.

La nostra Federazione saprà offrire un importante messaggio di unità e resilienza, qualificandosi ancor più come un riferimento sicuro, proprio in uno dei passaggi più difficili della nostra storia recente. Con coraggio e fiducia nelle donne e negli uomini che lavorano insieme a noi, saremo in grado di uscire dalle crisi e di traghettare il Paese attraverso tappe di crescita stabile e duratura.
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in formato pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013

I più visti

Hackerare una password? Facilissimo!

Il primo elemento che dobbiamo tenere sempre ben in mente è che sfortunatamente le password di otto caratteri non sono più sicure come nel passato
01 ottobre 2023

Tagliare le pensioni: un cantiere che non si ferma mai

Quelli che erano stati presentati come provvedimenti temporanei si sono trasformati, con il passare del tempo, in regole stabili. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: anno dopo anno il potere d’acquisto dei pensionati del ceto medio è stato progressivamente eroso. Il grafico – nell’articolo - lo racconta con chiarezza: un cantiere sempre aperto, dove ogni governo ha lasciato la sua impronta fatta di tagli, blocchi e riduzioni. Nel frattempo, sono in corso i lavori per preparare la prossima Legge di Bilancio, quella del 2026. Non sappiamo quali sorprese saranno riservate ai pensionati; ciò che invece conosciamo bene è quello che è accaduto negli anni passati. E non si tratta di un episodio isolato, ma di una storia che si ripete da troppo tempo. Per questo i pensionati non possono più limitarsi ad assistere, come spettatori, ai lavori di questo interminabile “cantiere”. È il momento di assumersi responsabilità collettive: unirsi, stringere alleanze, partecipare alle iniziative di tutela che saranno messe in campo. Perché i diritti non sono mai acquisiti una volta per tutte: resistono solo se vengono difesi, giorno dopo giorno
01 novembre 2025

La svalutazione delle pensioni in Italia

Accorato intervento del Presidente CIDA alla conferenza stampa del 17 settembre 2025
01 novembre 2025

Filo Diretto Dirigenti Anno 39 - n. 3

Sommario Filo Diretto Settembre 2025