Siamo tutti lavoratori

Siamo in campo perché la manovra economica non penalizzi le pensioni dei manager. Ne discuteremo il 6 ottobre, a Milano, in occasione dell’incontro che promuoviamo a livello confederale con CIDA.

Stefano Cuzzilla 

Presidente Federmanager
Sarà un autunno caldo, e non solo a causa dell’aumento delle temperature.

Fuor di metafora, riemergono infatti potenti le esigenze dei conti pubblici e si ripropone il redde rationem della manovra: i soldi son pochi, le istanze molte, l’andamento del PIL meno incoraggiante delle stime, l’inflazione morde e l’indebitamento pubblico schizza.

Non siamo inclini a indulgere agli allarmismi, ma dobbiamo evidenziare il rischio incombente sui soliti noti, iniquamente vessati anno dopo anno, a dispetto del loro impegno per il sistema produttivo nazionale.

Ci auguriamo infatti che la prossima Legge di Bilancio non commetta ancora una volta l’errore di tradire il ceto medio, una categoria sempre più “liquida” parafrasando Bauman, assottigliatasi nella divaricazione sociale ed economica che ha distanziato i grandi ricchi dai poverissimi, lasciando nel mezzo quasi nessuno.

Al centro di questa traversata nel deserto ci sono i manager, cioè coloro che contribuiscono alla crescita del Paese e a finanziare il welfare; quelli che, quando arrivano alla pensione, continuano a rispondere al fisco e garantiscono la tenuta sociale delle famiglie.

Chi lavora si trova a sostenere una pressione fiscale asfissiante e incurante delle dinamiche inflattive che nell’ultimo anno hanno impoverito cuori e portafogli, ingenerando una sfiducia diffusa rispetto al diritto a una pensione equa e congrua.

Chi invece alla pensione è arrivato faticosamente, è raggiunto da interventi riduttivi dei propri assegni: contributi di solidarietà e misure di blocco o peggiorative del sistema di perequazione. Misure contro le quali ci siamo sempre opposti con azioni concrete, come la scelta di adire le vie legali che tuttora in alcuni casi stiamo perseguendo.

Insomma, il disegno di favorire alcune categorie a scapito del ceto medio non ci è nuovo, ma questa consapevolezza merita una risposta.

Avremo occasione di discuterne il prossimo venerdì 6 ottobre a Milano, con l’iniziativa pubblica “Siamo tutti lavoratori. Difendere le pensioni e riportare l’equità” che abbiamo promosso a livello confederale con CIDA.  Per chi non potrà raggiungere Milano, l’invito è di seguirla in streaming sul sito www.cida.it affinché anche i numeri della partecipazione sostengano la fondatezza delle nostre ragioni.

L’intento è quello di ripristinare la verità sui conti del bilancio pubblico proprio in vista della definizione della prossima manovra finanziaria.

Viviamo in un Paese in cui il 13% dei contribuenti versa il 60% dell’Irpef ed è un 13% che dichiara un reddito da 35mila euro (lordi!) in su. Considerarli tutti dei ricchi da tartassare è irricevibile.

Ecco perché sarà importante partecipare all’incontro CIDA: c’è bisogno di scoperchiare la verità e di parlare a gran voce al Paese.

Articolo tratto da Progetto Manager
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in formato pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013

I più visti

La fabbrica del benessere e del profumo: armonia e organizzazione

“L’azienda delle coccole”, così viene definita la Società “La Nordica” titolare del brand “White Castle”, un laboratorio artigianale di alta qualità con metodologie da grande impresa
01 agosto 2022

La riduzione dell'imposta sui redditi a confronto con la tassazione in Francia

La riduzione dell'aliquota dal 35% al 33% riconosce e valorizza il contributo del ceto medio allo sviluppo economico e sociale del Paese, ma non riduce lo spread fiscale con altri Paesi europei. In questo articolo l'analisi di quanto paghiamo in più rispetto ai francesi
01 dicembre 2025

Pensioni: la Corte Costituzionale conferma il “raffreddamento” della perequazione 2023

Il meccanismo è legittimo, ma la Consulta richiama il legislatore a tenere conto, per il futuro, delle perdite subite finora dai pensionati
01 dicembre 2025

Pensioni sotto attacco: la svalutazione continua

Da oltre venticinque anni le pensioni sono nel mirino: manovre di bilancio e decreti hanno stravolto la perequazione, riducendo il potere d’acquisto e colpendo soprattutto chi ha versato di più. Non è difesa di privilegi, ma di diritti: la pensione non è più un porto sicuro, e senza partecipazione attiva il peso del risanamento continuerà a gravare sui pensionati
01 novembre 2025

Comitato Pensionati ALDAI-Federmanager 13 novembre 2025

Il 13 novembre 2025 si è riunito il Comitato Pensionati ALDAI-Federmanager per discutere temi di rilevante interesse per i dirigenti pensionati. La sessione, introdotta da Mino Schianchi, Presidente del Comitato Pensionati ALDAI-Federmanager, ha evidenziato diverse questioni cruciali. Di seguito la Relazione la relazione introduttiva e il dibattito che ne è seguito.
01 dicembre 2025