Undici temi critici
1. L’identità di Federmanager
Federmanager, insieme alle Associazioni Territoriali, tutela e sostiene con specifici servizi il management industriale sulla base di due pilastri fondamentali: la tutela dei diritti definiti dal contratto collettivo di categoria e l’insieme di servizi messi a punto per soddisfare le esigenze del management e delle alte professionalità. La Federazione rappresenta infatti gli interessi degli associati in tutte le sedi aziendali e istituzionali, anche quando i manager vanno in pensione, essendo attiva nel tutelare i diritti e il potere d’acquisto faticosamente conquistato, insieme ad altre 9 Federazioni del settore pubblico e del privato aderenti alla Confederazione CIDA.
È inoltre impegnata – tramite le Associazioni Territoriali e gli Enti creati con e senza la partecipazione delle organizzazioni datoriali come Confindustria e Confapi – a offrire agli iscritti durante tutto il percorso lavorativo e di vita servizi esclusivi e di valore quali: formazione continua, assistenza sanitaria, consulenza legale e previdenziale, opportunità di networking e relazioni privilegiate con società di executive search. In sintesi, Federmanager si prende cura delle esigenze dei manager, in servizio e in pensione, sviluppando un dialogo di costruttiva collaborazione con le istituzioni, le parti sociali e le aziende.
2. Il rapporto con iscritti e non iscritti
Federmanager è il punto di riferimento per il management delle aziende industriali e dei servizi, e pone grande attenzione all’ascolto attivo e all’incoraggiamento alla partecipazione alla vita associativa, a eventi e convegni, al feedback, per assicurare una comunicazione bidirezionale, trasparente e costante, per mantenere un legame stretto e informato con gli iscritti, per garantire l’allineamento delle azioni della Federazione con le reali necessità dei manager e delle loro famiglie.
La partecipazione attiva degli iscritti favorisce lo sviluppo di servizi che rispondano alle esigenze specifiche dei manager in servizio, in pensione e delle loro famiglie. Tra questi spiccano, a titolo esemplificativo, le consulenze legali e previdenziali, quella di carriera, il benchmark retributivo, la formazione continua per il perfezionamento delle competenze e la loro certificazione, la tutela a 360° dei diritti dei colleghi in servizio e dei pensionati. Così Federmanager non solo rappresenta i propri iscritti, ma li accompagna in un percorso di crescita e sviluppo professionale e umano, rafforzandone il senso di appartenenza alla comunità manageriale.
3. Il rapporto tra Associazioni Territoriali e Federazione
Federmanager è costituita da 55 Associazioni Territoriali e dalla Federazione, per assicurare la presenza sul territorio e il coordinamento nazionale.
Le Associazioni Territoriali sono il cuore pulsante del sistema, in grado di affrontare le esigenze degli iscritti, grazie alla conoscenza approfondita delle realtà locali, la raccolta dei feedback e l’emersione di problematiche specifiche.
La Federazione è l’organizzazione di coordinamento e rappresentanza a livello nazionale che stabilisce le linee guida strategiche e le politiche generali tramite il Consiglio Nazionale, l’organo Federmanager in cui le Associazioni Territoriali esprimono – e concorrono tutte insieme a stabilire – le strategie nell’ambito del programma approvato dal Congresso.
Questo assetto permette di coniugare la visione unitaria necessaria a livello nazionale con la capacità di rispondere alle peculiarità dei diversi contesti locali.
Le quote annuali d’iscrizione pagate dagli iscritti sono raccolte dalle Associazioni Territoriali, anche per conto della Federazione, alla quale spetta la quota parte stabilita dal Consiglio Nazionale secondo il dettato dello Statuto Federale.
4. L’asse del valore per gli iscritti
Le Associazioni Territoriali, la Federazione Nazionale e la Confederazione CIDA sono tre livelli di rappresentanza degli interessi del management che condividono l’obiettivo di fornire valore reale agli iscritti a livello locale e nazionale, con una visione condivisa, con ruoli chiari e con determinazione. Lavorano in sinergia per valorizzare e difendere con passione il lavoro manageriale, creano opportunità di qualità per i manager inoccupati, lottano per una fiscalità equa e pensioni dignitose per chi ha un reddito da lavoro e si occupano di chi ha pensioni medio-alte, operano per mantenere il sistema della bilateralità efficace e vantaggioso.
5. La capacità d’incidere sui temi critici per gli iscritti e la categoria
Federmanager si distingue per la capacità concreta d’incidere sui temi critici che riguardano il mondo industriale e la comunità manageriale, impegnandosi nella promozione attiva di strategie e politiche in favore di sviluppo industriale, competitività, produttività, innovazione, managerializzazione del tessuto delle piccole e medie imprese, nonché del contrasto alle spinte deindustrializzanti. La Federazione rappresenta con efficacia i legittimi interessi del management presso le istituzioni e i tavoli decisionali a tutti i livelli di governo: territoriale, nazionale ed europeo. A tal fine gestisce in maniera organica e strutturale le relazioni con gli enti governativi, le organizzazioni imprenditoriali e gli altri stakeholder.
Non si limita a difendere i legittimi interessi dei propri iscritti, ma si propone anche come attore sociale e interlocutore autorevole e propositivo, contribuendo con idee e progetti concreti alla definizione delle agende politiche e sociali dei decisori politici e istituzionali, attraverso studi e ricerche svolti dalle proprie Commissioni di Settore e la partecipazione attiva a commissioni e tavoli di lavoro istituzionali, offrendo un contributo rilevante al progresso industriale, economico e sociale del Paese.
La collaborazione e lo stretto coordinamento con CIDA sono altrettanto importanti, perché alla Confederazione sono attribuite le iniziative sui temi di più ampia portata, quali fisco e pensioni, e perché tramite questa può interloquire con Bruxelles, dove si generano le strategie e le politiche industriali che poi ricadono anche in Italia sotto forma di Direttive e Regolamenti UE.
Un elemento chiave della capacità della Federazione di essere incisiva è il sostegno attivo degli iscritti alle azioni della stessa e di CIDA, perché non può esserci successo nella battaglia degli interessi contrapposti senza partecipazione e mobilitazione!
6. La tutela dei pensionati e delle pensioni future
Con l’invecchiamento della popolazione e l’allungamento dell’aspettativa di vita, la sostenibilità del sistema pensionistico italiano è messa a dura prova. La diminuzione della popolazione attiva rispetto a quella pensionata comporta un aumento del carico finanziario sul sistema previdenziale, richiedendo riforme e soluzioni innovative per garantire la sostenibilità economica dei pensionati presenti e futuri e dei loro diritti acquisiti.
Federmanager è impegnata, insieme a CIDA, a tutelare attivamente i diritti dei propri iscritti, promuovendo politiche che garantiscano una pensione dignitosa e sicura, attraverso riforme previdenziali che bilancino equità e sostenibilità, adattandosi alle nuove dinamiche demografiche e lavorative nel rispetto dei diritti acquisiti dei pensionati.
La promozione di una cultura del risparmio previdenziale e la collaborazione con le istituzioni per rafforzare le garanzie legali e fiscali per i fondi pensione complementari sono essenziali per proteggere il benessere economico delle generazioni future, in un contesto di crescenti pressioni sul sistema pensionistico pubblico.
7. Giovani e donne sono il futuro della nazione... e della Federazione
L’aumento della longevità e la riduzione della natalità creano il fenomeno comunemente detto “inverno demografico”. Secondo uno studio del Politecnico di Milano del 2023, nel 2033 ci saranno 2,3 milioni di pensionati in più e la popolazione attiva in età da lavoro si assesterà a poco più di 21,2 milioni (a tassi di occupazione costanti). Per mantenere in equilibrio il solo sistema previdenziale servirebbero però 26,7 milioni di lavoratrici e lavoratori, con un gap negativo di circa 5,6. Una parte significativa, equivalente a 3,8 milioni, sarà recuperata con il progresso tecnologico e la digitalizzazione dei processi produttivi e aziendali. Nonostante ciò, mancheranno circa 2 milioni di lavoratrici e lavoratori. Poiché non è realistico pensare che in 10 anni si riuscirà ad attrarre altrettanti immigrati, è necessario che giovani e donne siano più presenti nel mercato del lavoro.
Per essere sempre più attrattiva per i giovani manager, Federmanager è impegnata per esempio nell’ottimizzazione della work experience, nel fornire opportunità di visibilità quali il Premio Giovane Manager, nel creare connessioni con il mondo dell’executive search, nel favorire il networking territoriale, settoriale, funzionale. Per rendere un ambiente di lavoro sempre più inclusivo delle necessità delle donne manager, Federmanager è impegnata a riconoscerne le peculiarità a livello di CCNL, a promuovere la parità di genere anche tramite percorsi certificativi, a incoraggiare la partecipazione a percorsi formativi dedicati quali Donne nei CdA e WOB – Women on Board.
8. La sostenibilità di medio-lungo periodo della bilateralità
Gli Enti bilaterali, nati per gestire e promuovere servizi di welfare sanitari e previdenziali, formazione e sicurezza professionale per i lavoratori e le imprese, devono adattarsi a una popolazione attiva sempre più diversificata ed eterogenea.
Con l’invecchiamento della popolazione e la riduzione quantitativa delle nuove generazioni in età lavorativa, gli enti bilaterali devono assicurare l’equilibrio finanziario e garantire servizi adeguati. Inoltre, la crescente presenza di lavoratori autonomi, professionisti e nuove forme di occupazione – anche tra i nostri iscritti – richiede un adattamento dei servizi offerti.
È essenziale innovare i modelli di finanziamento e le consulenze, puntando su un sistema bilaterale che sia maggiormente inclusivo e capace di rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro. La collaborazione con le istituzioni e le parti sociali è fondamentale per garantire la continuità e la qualità dei servizi, supportando così il benessere e la competitività del management e delle imprese.
9. Il contributo alle strategie industriali del Paese
Nel 2023 Federmanager ha dato vita a 12 Commissioni di Settore per delineare le proposte sulle strategie e sulle politiche industriali necessarie al Paese e alla sua capacità di generare prosperità per la Nazione: il lavoro di queste ha facilitato il dialogo con Commissioni Parlamentari, Ministeri, Tavoli Tecnici, Tavoli di Crisi. Queste Commissioni saranno trasformate in autentici think tank, capaci di offrire un valore unico ai decision makers politici e istituzionali, in modo da garantire che il lavoro manageriale sia non solo riconosciuto, ma anche valorizzato e maggiormente tutelato, influenzando direttamente le decisioni che riguardano il futuro dei settori in cui operano, la prosperità delle imprese in cui lavorano. Bisognerà da un lato espandere il numero di Commissioni, per includere settori vitali dell’economia nazionale quali Space Economy, Blue Economy, Aerospazio & Difesa, Packaging, e dall’altro sarà necessario far evolvere la loro operatività dalle fasi di “Accreditamento” e “Generazione di Position Paper” alla fase di “Redazione di Proposte Normative”.
10. Cavalcare i trend del lavoro manageriale
I profondi cambiamenti degli ambiti aziendali, guidati dalla trasformazione digitale dei processi, dalla circolarità e sostenibilità ambientale delle produzioni, dalla coesistenza di più generazioni con sensibilità e priorità diverse rispetto al lavoro e ai temi sociali, e dalla crescente importanza dell’intelligenza artificiale applicata a processi e prodotti, segnano già oggi il futuro del lavoro manageriale.
Per questo motivo la formazione continua è un elemento cruciale per mantenere la competitività professionale del management: dirigenti, quadri apicali, temporary manager e consulenti direzionali. Affinché gli iscritti Federmanager possano essere risorse chiave per le imprese, vengono realizzati programmi formativi innovativi che rispondono alle nuove esigenze delle imprese e alle richieste del mercato del lavoro manageriale come, a titolo esemplificativo, il digital mindset, la gestione dei dati, la leadership adattiva, la capacità di innovare, integrate con soft skills quali la capacità di gestire i cambiamenti, la comunicazione efficace e la resilienza.
Federmanager è impegnata a collaborare con le istituzioni e le imprese per sviluppare strumenti e misure che facilitino l’aggiornamento e la certificazione delle nuove competenze e l’inserimento di manager preparati e competenti in nuovi ruoli e settori emergenti.
Gli sforzi su formazione continua, aggiornamento e certificazione delle competenze, gestione delle carriere e contrattazione collettiva sono fondamentali per garantire che i manager possano affrontare con successo le sfide future, contribuendo attivamente alla crescita, all’innovazione, alla competitività e alla produttività dell’industria italiana. In particolare, le politiche attive per il lavoro manageriale sviluppate dalla Federazione sono essenziali per sostenere l’occupazione e supportare la transizione verso nuovi modelli organizzativi e di business.
11. La relazione impresa, imprenditori, manager, management
L’impresa è il sogno dell’imprenditore, e il manager ha le competenze per realizzare questo sogno, organizzando in maniera adeguata i fattori tecnico-produttivi, economico-finanziari e soprattutto il fattore umano, le persone che nell’impresa o con l’impresa lavorano.
Il manager si impegna per il successo dell’azienda perché da un lavoro fatto bene trae soddisfazione personale, reputazione sociale, compenso economico.
Imprenditori e manager sono due facce della stessa medaglia, l’impresa, apportando valori e competenze complementari in grado di stimolare il percorso virtuoso dello sviluppo sostenibile.
01 dicembre 2024