Più che un commento ai Mercati Finanziari, Oggi parliamo di Geopolitica

Dario Viganò, referente del Ns. Servizio Finanziario che mettiamo a disposizione dei Soci, questo mese affronta il tema: “Tramonto dell’OCCIDENTE a favore dell’ASIA”

Stiamo vivendo una sorta di tramonto dell’occidente dettata anche da fenomeni demografici come l’invecchiamento della popolazione che trascina con se anche altri fattori.

Evidenti i numeri dell’Italia e di altri paesi europei che nell’ultimo decennio sono cresciuti pochissimo.

Ci sono a est 3 Mld di persone che prima non partecipavano alle dinamiche economiche perché ai margini del mondo, oggi vogliono essere i protagonisti e sono molto determinati.
La Cina è consapevole fin dalla crisi globale del 2008-2009 che il modello occidentale non è più vincente, negli ultimi anni è cresciuta sopra la media e sogna un ruolo di leader globale.
Anche gli Stati Uniti hanno preso coscienza del fatto che l’Europa non cresce da anni, e nonostante i vari accordi presi in passato, se non interviene su altri fronti, rischia di perdere l’egemonia.
Se il baricentro si sposta ad Est, la NATO diventa sempre meno importante per gli Stati Uniti, concentrati verso un nuovo ordine globale in cui continui ad essere protagonista.

Il 15 settembre 2021 è stato siglato l’AUKUS, un patto di sicurezza trilaterale tra Australia, UK e USA, in base al quale Stati Uniti e Regno Unito concordano di supportare l’Australia nello sviluppo di sottomarini a propulsione nucleare nell’Oceano Pacifico, con lo scopo non dichiarato di contrastare l’influenza cinese nella regione indo-pacifica.

È evidente che l’AUKUS ha un significato che va ben al di là del singolo patto trilaterale. Esso sancisce in modo chiaro un cambio di priorità nell’agenda strategica globale americana, indicando che la centralità sistemica si è spostata dall’Occidente all’Oriente, dall’Atlantico verso il Pacifico.
Questo patto, si aggiunge all’accordo quadrilaterale di sicurezza (Quad) del 2007, di cui fanno parte Usa, Giappone, Australia e India.

L’AUKUS dimostra che il ruolo della geopolitica è tornato ad essere preminente sulla scena globale.
Se si riposiziona il mappamondo mettendo al centro l’Asia e il Pacifico, l’Europa appare piccola e marginale.

Stiamo andando incontro ad un conflitto di civiltà e di valori; sia gli Americani che i Cinesi non accettano una visione differente dalla propria.

Gli USA stanno vedendo minata la loro leadership ed il vecchio continente Europeo si sente ancora più vecchio.
La politica di Biden continua il contenimento Cinese adottato da Trump, questa politica, sta mettendo ancor più in difficoltà l’Europa che si sta comportando da comparsa anziché giocare un ruolo attivo.

L’EUROPA da un punto di vista economico sta reagendo bene alla pandemia con il Next Generation EU (prima seria iniziativa congiunta), la crisi Brexit al momento non ha creato gravi ripercussioni, ma si fa ancora fatica a far dialogare ed operare congiuntamente tutti i paesi partecipanti all’unione, al momento hanno trovato solo un coordinamento monetario ma non ancora fiscale e giuridico.

Una menzione speciale spetta all’AFRICA, le previsioni demografiche prospettano un raddoppio della popolazione entro il 2050-2060. Il FMI ha dichiarato che i prossimi 50 anni la vedranno protagonista, (la Cina ci ha già investito almeno 50 Mld di dollari in quanto hanno ben chiaro le sue potenzialità). Recentemente, è stato attivato un accordo di libero scambio tra 54 nazioni Africane che potrebbe favorirne lo sviluppo.

In un secolo, la popolazione mondiale è passata da 1,5 Mld a 7 Mld, secondo le previsioni, dovremmo crescere ulteriormente e in maniera disomogenea.

In Europa assisteremo probabilmente ad un calo da 750 a 500 mln con molti anziani, mentre nei paesi in via di sviluppo (Africa e sud-est asiatico), si farà fatica a contenere la crescita esponenziale e tutelare l’ambiente. Questo genererà flussi migratori importanti, profondi cambiamenti nei consumi e nello sfruttamento delle risorse, temi che affronteremo prossimamente.


Dario Viganò

Dario Viganò Referente Federmanager Como per il Servizio Finanziario

Dario Viganò Referente Federmanager Como per il Servizio Finanziario