Contrordine, compagni!
L’espressione nel titolo veniva usata per criticare certi comportamenti di chi aveva obbedito alle direttive del giornale di partito in modo pedissequo (obbedienza cieca, pronta e assoluta) senza alcun utilizzo delle proprie qualità intellettive

Alberto Pilotto
Federmanager Vicenza
La memoria è una delle poche cose belle di una “certa età”; rileggendo certi libri, sfogliando album di fotografie, in bianco e nero, rivedendo alcuni film, anche questi in bianco e nero, ritornano alla mente fatti, episodi, di parecchi lustri fa e viene naturale confrontarli con i corrispettivi attuali, anche in senso lato. Nel nostro caso, il titolo ricorda una serie di vignette dello scrittore Giovannino Guareschi(1908-68), famoso anche per la serie di film (il primo è del 1952, ero un bambino alle Elementari)e libri di successo su Don Camillo e Peppone.
L’espressione nel titolo veniva usata per criticare certi comportamenti di chi aveva obbedito alle direttive del giornale di partito in modo pedissequo (obbedienza cieca, pronta e assoluta) senza alcun utilizzo delle proprie qualità intellettive. Si trattava, in maggior parte, di refusi tipografici quali: unti, anziché uniti, spose-spese, foraggio-coraggio, che davano luogo a malintesi e a situazioni comiche, mai volgari né, tantomeno, violente ma che richiedevano l’intervento dall’alto per spiegare il corretto comportamento da seguire. Venendo a noi e adesso, questa espressione mi è venuta alla mente recentemente leggendo ed ascoltando certe posizioni politiche, certe decisioni, certe proposte espresse dai vertici della commissione UE e di certi Paesi europei.

Alberto Pilotto Associato Federmanager Vicenza
Ursula von der Lyen ha annunciato il piano “ReArm Europe” di 800 miliardi per riarmare i 27 Paesi membri e fronteggiare il pericolo Russo; per anni abbiamo subito i vincoli di bilancio per le spese in sanità, scuole, welfare… ed ora? Contrordine, compagni! Il termine usato è stato poi criticato da alcuni Paesi e, allora, nuovo “Contrordine, Compagni!: si chiamerà “Readiness 2030”! Altri casi si sono registrati anche a livello nazionale; un ex-direttore del Corriere della Sera (ipse dixit) ha recentemente espresso critiche nei riguardi dei sostenitori dell’ecologismo e del woke: ci sono stati eccessi… posizioni intransigenti… posizione ideologica e impopolare… transizione energetica socialmente iniqua (Contrordine, Compagni!). La Germania ha cambiato la Costituzione, con un Parlamento in scadenza, per poter approvare un piano di riarmamento. “Contrordine, Compagni!). Per anni, abbiamo sentito che la Russia, sottoposta alle devastanti decisioni europee (no gas, no banche, sanzioni varie, ecc.) sarebbe stata portata allo sbando: adesso abbiamo realizzato che è un pericolo mortale per l’Europa e quindi. “Contrordine, Compagni!” Un altro ricordo ma di altro tenore, meno lontano, riguarda uno dei corsi per giovani manager a cui ho partecipato, anni ’70, e riguardava l’utilizzo di domande aperte o chiuse, di chiarimento e di conferma, per migliorare la propria comunicazione. Di fronte ad un caso particolarmente ostico, ricordo che il consulente, non sapendo che pesci pigliare, introdusse il termine: dipende! Infine, il ricordo più vicino, cinque lustri fa, riguarda il mio primo viaggio di lavoro in Cina: in ammirazione di fronte ai tradizionali dipinti di paesaggi, appresi dai miei ospiti cinesi che il vuoto dice più del pieno.
Anche questi due ultimi casi possono, in qualche modo, riportarci alle discusse e controverse iniziative, anche nel panorama nazionale, delle recenti iniziative europee. Desidero concludere queste mie brevi riflessioni proponendo ai miei fedeli lettori tre libri di recente edizione e di grande attualità: “La speranza africana”(La terra del futuro, concupita, incompresa, sorprendente) e “Grazie, Occidente” (Tutto il bene che abbiamo fatto) di Federico Rampini e “Il follemente corretto” (L’inclusione che eclude e l’ascesa della nuova élite) di Luca Ricolfi. Prosit!
16 aprile 2025