Memorie di un ottuagenario
Come eravamo …

Alberto Pilotto
Federmanager Vicenza
In questi ultimi tempi mi è capitato frequentemente di partecipare ad incontri, riunioni, convegni e di dialogare con persone mediamente molto più giovani di me. I temi erano vari, scientifici, politici, culturali e sociali; spesso ho avvertito, magari leggermente coperta da un velo di competenza e di istruzione professionali o di credo ideologico, una soffusa ignoranza della storia (italiana e non) degli anni immediatamente successivi alla fine della seconda Guerra mondiale.
Cicerone, avvocato, politico, filosofo, oratore, scrittore romano (106-43 a.C.), croce e delizia dei miei trascorsi liceali, sosteneva che: “Historia magistra vitae” (Conoscere il passato per costruire il futuro).
Il riferimento culturale mi ha riportato al Liceo Scientifico Ippolito Nievo a Padova (frequentato dal 1957 al 1962) e, da questo, allo scrittore, patriota, garibaldino ed illustre concittadino Ippolito Nievo (1831- 1861) e al suo romanzo “Le confessioni di un italiano” che, nella stesura iniziale era intitolato ”Le memorie di un ottuagenario”.
Io, oltre che padovano, sono anche ottuagenario e, quindi, ho ripreso quel titolo (si parva licet…) per condividere con gli affezionati lettori alcuni ricordi, fatti, situazioni, degli anni della mia infanzia e giovinezza.
Il fine vuole essere solamente didattico e non politico: ogni eventuale riferimento o confronto con lo stato attuale della nostra società viene lasciato all’esperienza, alla sensibilità e alla cultura dei lettori che ne potranno trarre, anche, dei giudizi.

Alberto Pilotto Associato Federmanager Vicenza
Cominciamo dagli anni della Scuola elementare, circa 1953: Padova, Giardini pubblici, area Cappella Scrovegni, centro città. Due squadre di bambini (pellirosse e cow-boys) giocano nella parte prativa-boschiva; un bambino cow-boy si stende sul tappeto erboso dietro un cespuglio per tendere un agguato al pellirossa: arriva un guardiano del parco e solleva di peso quel bambino prendendolo per le orecchie. Quel bambino ero io!
Anni del Liceo, circa 1959: Padova, Liceo Scientifico Ippolito Nievo. Lezione pomeridiana di Educazione fisica: il bidello tarda ad aprire la porta secondaria del palazzo antico. Uno studente inizia a dare qualche calcio alla porta (non c’era il campanello) seguito, naturalmente, da tutti gli altri. Arriva il bidello che prima ci fa una ramanzina e poi informa il professore: questi rinforza la ramanzina e ci punisce con l’obbligo di scrivere 100 volte su un quaderno una frase che stigmatizzasse il nostro comportamento.
Stesso periodo, circa 1961: Padova, inverno. Forte nevicata tutta la notte ed il mattino: al rientro da scuola, mia madre mi informa che, durante la mattina, un vigile urbano aveva suonato per avvisare che non avevamo ancora spalato la neve dal marciapiede. La mia casa era grande e posta sull’angolo di due vie centrali, all’interno delle mura veneziane; quindi, dopo avere pranzato, abbiamo provveduto a spalare i due marciapiedi.
Maturità Scientifica 1962: cinque esami scritti (italiano, latino, matematica, francese, disegno) e otto orali (italiano, latino, storia, filosofia, matematica, fisica, francese, scienze). Ricevo dalla famiglia un’auto Fiat 600.
14 luglio 2025