Salute e sicurezza: una priorità per il lavoro e la comunità
Intervista a Giovanna Tromby sull'importanza di integrare la Salute e la Sicurezza in ogni attività, non solo lavorativa

a cura della redazione
Giovanna Tromby, Health & Safety EMEA Leader PHILIPS e consigliere ALDAI-Federmanager, si occupa di Salute e Sicurezza sul lavoro dal 1994, anno in cui fu introdotto il Decreto Legislativo n°626, e ha lavorato principalmente in grandi aziende del settore farmaceutico, chimico e dei dispositivi medicali, spesso in contesti ad alto rischio. Da oltre vent'anni ricopre ruoli dirigenziali e coordina team internazionali.
Come si è sviluppata la sicurezza nel lavoro e quali sono le tue esperienze?
Il Decreto Legislativo n. 626/94 ha rivoluzionato l'approccio al tema, incoraggiando un sistema di gestione integrato all'interno delle attività aziendali, assegnando responsabilità ben precise a Datore di Lavoro, Dirigenti, Preposti e lavoratori e introducendo il ruolo obbligatorio di RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione).
Dal 1994 a oggi, l’ambito della Salute e Sicurezza è cambiato molto e continuerà a evolversi, aumentando le conoscenze e le soluzioni tecniche. Gli standard aziendali sono sempre più elevati e gli aspetti culturali legati alla protezione dei lavoratori stanno diventando sempre più rilevanti. In 30 anni ho visto crescere non solo la quantità di attività dedicate alla Salute e Sicurezza, ma anche la qualità delle conoscenze e competenze in questo campo.
Supporto e collaborazione da parte della direzione aziendale e dei dirigenti sono diventati sempre più centrali.
Chi si occupa di Salute e Sicurezza come me, in genere, continua a farlo per l'intera carriera. Questo perché non rappresenta semplicemente un lavoro, ma un modo di essere: desideriamo contribuire attivamente al benessere fisico e mentale dei lavoratori. Durante la pandemia Covid, ad esempio, i lavoratori si sono sentiti protetti grazie alla fornitura di dispositivi di protezione individuale, procedure operative specifiche e formazione dedicata.
Quale funzione svolgono i responsabili della sicurezza in azienda?
La funzione Salute e Sicurezza funge da esperto e facilitatore all'interno delle aziende. Si mira a creare un sistema di gestione solido, che sappia analizzare i rischi, fornire procedure, stabilire obiettivi, programmi e linee guida, e che promuova la comunicazione non solo di incidenti, ma anche di situazioni potenzialmente pericolose, garantendo interventi tempestivi.
Affinché la funzione Salute e Sicurezza sul lavoro sia efficace, è necessario un cambiamento culturale tra tutti i dipendenti. Ognuno deve sentirsi responsabile della propria sicurezza e di quella dei colleghi, segnalare situazioni di pericolo e intervenire direttamente o coinvolgere i responsabili quando necessario. Nessun lavoro è così urgente da non poter essere svolto in sicurezza.
Quale contributo alla sicurezza possono dare i dirigenti?

Giovanna Tromby
Il successo di un sistema di gestione della salute e sicurezza risiede nel coinvolgimento di tutta l'organizzazione, a partire dalla leadership.
I dirigenti giocano un ruolo fondamentale: devono - non solo - dare il buon esempio, ma essere i primi a discutere di sicurezza, a non tollerare comportamenti rischiosi, a fornire gli investimenti necessari e a sostenere i lavoratori con iniziative come le "Gemba walk" — passeggiate nei reparti produttivi o nelle attività in campo insieme ai lavoratori — per veicolare messaggi di sicurezza e riconoscere comportamenti corretti.
La dirigenza non solo ha una responsabilità legale, ma anche un dovere etico nei confronti dei lavoratori: deve sempre garantire la salute e la sicurezza fisica e mentale in ogni attività.
È essenziale che la leadership sia attivamente coinvolta nei programmi di salute e sicurezza, trasmettendo messaggi chiari che ne sottolineino l'importanza come elemento fondamentale di tutte le attività. Questi piani richiedono, oltre ad adeguamenti tecnici, analisi dei rischi, procedure e dispositivi di protezione, ma anche una cultura della sicurezza, che deve essere promossa e implementata dalla dirigenza affinché diventi una parte desiderata e insita in ogni attività.
I dirigenti dovrebbero quindi supportare anche i programmi di salute mentale, promuovendo iniziative per gestire cambiamenti significativi, come la formazione e il counseling psicologico disponibili per tutti i dipendenti. Inoltre, la leadership deve essere preparata a riconoscere segnali di stress e "burnout," per poter attivare gli interventi necessari che aiutino i lavoratori a esprimere al meglio il loro potenziale.
La dirigenza ha un ruolo cruciale nel garantire un ambiente di lavoro sano e sicuro affinché i dipendenti possano tornare a casa nelle stesse condizioni fisiche con cui sono arrivati al mattino, e godere di un benessere mentale.
Come Dirigenti abbiamo una responsabilità, ma anche la grande opportunità di esercitare un ruolo determinante nelle iniziative meritorie per la salute e sicurezza.
C'è qualche altra considerazione in tema di sicurezza sul lavoro che desideri condividere?
Integrare sicurezza e salute sul lavoro significa farne uno stile di vita, e dovrebbe accadere non solo nell'ambiente professionale, ma anche nella sfera privata, per prevenire infortuni domestici e preparare alle emergenze.
Vorrei concludere con un tema che mi sta molto a cuore: la formazione sul primo soccorso, in cui sempre più aziende includono anche quella sull'uso del defibrillatore, un dispositivo salvavita. Questo training permette di salvare vite, prevenendo danni permanenti sia nel contesto lavorativo che nella vita di tutti i giorni.
In Italia, ogni anno circa 60.000 persone muoiono per arresto cardiaco, spesso improvviso. Una rapida reazione nei primi minuti può salvare fino al 30% delle vittime, mantenendo cuore e cervello vitali grazie all'uso del defibrillatore.
Pertanto, promuovere la formazione sulla salute e sicurezza nelle aziende può avere benefici anche al di fuori dell'ambiente lavorativo, proteggendo nella vita privata e contribuendo a salvare vite.
01 agosto 2025