Al Museo Scienza e Tecnologia di Milano un viaggio tra passato, presente e futuro
Nel centro di Milano, tra l’Università Cattolica e la Basilica di Sant’Ambrogio, un lanciatore Vega alto circa trenta metri spicca sugli edifici circostanti, lasciando i passanti a bocca aperta. La sua sagoma imponente accoglie i visitatori nel più grande e importante museo tecnico-scientifico in Italia: il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
a cura dell'Ufficio Stampa Museo Nazionale Scienza e tecnologia Leonardo Da Vinci
Immerso negli spazi suggestivi di un monastero olivetano cinquecentesco, nei suoi oltre 50.000 mq ospita non solo la più ampia esposizione permanente al mondo dedicata a Leonardo umanista, ingegnere e indagatore della natura raccolta nelle Gallerie Leonardo, ma anche treni a vapore, il catamarano AC72 Luna Rossa, il sottomarino Enrico Toti, il brigantino goletta Ebe, il ponte di comando del transatlantico Conte Biancamano e persino un frammento di Luna, l’unico esposto in Italia.
Aderente a una visione unitaria della cultura in cui scienza, arte e tecnologia convivono, il Museo racconta attraverso i 20.000 oggetti delle collezioni la storia dell’evoluzione socio-tecnologica del Paese: dai modelli storici delle macchine di Leonardo da Vinci alle tute spaziali, dagli affreschi di Bernardino Luini al gruppo scultoreo dei Sette Savi di Fausto Melotti fino all’esplorazione delle nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale e realtà aumentata nella Digital Zone.
Un Museo che affonda le sue radici nel passato per fare un balzo nel futuro.
Il Direttore Generale Fiorenzo Galli ama dire che il Museo è uno spazio che offre strumenti critici di lettura e comprensione del nostro presente e si propone come un luogo in cui si costruisce fiducia nella scienza attraverso il dialogo e lo scambio di conoscenze, valori e aspettative. Uno spazio in cui comprendere chi siamo stati, chi siamo e chi possiamo essere grazie alla scienza e tecnologia. Ma non solo: il Museo conserva nelle sue collezioni anche opere d’arte, perché la scienza è cultura.
Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia (allora Tecnica) Leonardo da Vinci nasce il 15 febbraio 1953, sotto la spinta di un gruppo di industriali lombardi guidati dall’ingegner Guido Ucelli e con l’appoggio delle istituzioni. L’idea del fondatore, l’industriale milanese Guido Ucelli, era quella di dotare l’Italia, al pari degli altri grandi Paesi europei, di un museo che raccontasse “il divenire del mondo” a partire da uno sguardo di unità della cultura. Questa idea di dialogo tra la cultura umanistica e la cultura tecnico scientifica ancora oggi ispira il piano strategico di sviluppo dell’Istituzione. Il nome di Leonardo da Vinci accompagna il Museo dalla sua inaugurazione, avvenuta con una grande mostra che ne celebrava il cinquecentenario della nascita. Leonardo era ed ancora è il simbolo della continuità tra la cultura artistica e scientifico-tecnologica, due differenti ma complementari espressioni della creatività umana.
Dal 2000 il Museo è passato da Ente pubblico a Fondazione di diritto privato, i cui soci fondatori sono il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Ministero della Cultura; i partecipanti sostenitori sono Regione Lombardia, Comune di Milano, Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Milano. Le principali università milanesi fanno parte del consiglio scientifico.
Il Museo lavora costantemente con una pluralità di attori diversi, interni ed esterni, che ne condividono la Missione e contribuiscono a orientarne le politiche culturali, configurandosi come vere e proprie leve abilitanti dell’operato della Fondazione.
Tra le ultime iniziative, il Museo ha ospitato Le forme dell’aria: da Leonardo a Pagani Utopia, la mostra temporanea realizzata e curata da Pagani Automobili, in occasione del lancio mondiale della nuova Hypercar Pagani C10. Curata da Pagani Automobili e da Pietro C. Marani, uno dei maggiori conoscitori di
Leonardo e autore di numerosi volumi a lui dedicati, la mostra espone anche 6 disegni originali di Leonardo da Vinci, provenienti dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana.
Nella sua continua relazione con la società, il Museo ne raccoglie anche l’eredità attraverso le collezioni in continuo incremento, grazie a donazioni di cittadini, aziende e istituzioni pubbliche e private, in una logica di tutela e di creazione di memoria da tramandare alle future generazioni. In questo senso, il Museo è storicamente ritenuto da molti un soggetto autorevole, cui poter affidare gli oggetti ritenuti importanti e le proprie storie. L’obiettivo per il futuro è quello di coinvolgere sempre più i donatori come portatori di patrimonio in una logica di equità e inclusione, per scrivere una storia a più voci.