Nostalgia milanese
Il libro consta di 35 brevi capitoli e ha una prefazione di Gianni Letta e una postfazione di Carlo Tognoli. La quarta di copertina è firmata da Salvatore Carrubba.
Ada Grecchi
NOSTALGIA MILANESE
Guerini e Associati
Pagine 140 - euro 14,50
Non si tratta della classica biografia, anche se racconta la vita dell'autrice, perché tutto è raccontato nel quadro di quella città in continuo cambiamento che è Milano. Si potrebbe dire che “Nostalgia milanese” incomincia dove finiscono i tradizionali libri di scuola. Si dipanano le vicende della Seconda Guerra Mondiale, visti con gli occhi attenti e increduli di una bambina, nell'ambito di una famiglia di sole donne, perché il padre per cinque anni è chiamato a fare il servizio militare. I partigiani appesi agli alberi della strada dove la bambina è nata e vive, ragazzi che hanno sacrificato la loro giovane vita per liberare il Paese dall'oppressione dell'occupazione tedesca e più tardi altri ragazzi, con appeso al collo il cartello “fascista”, anche loro vittime della confusione che alcuni irresponsabili avevano creato nel Paese. E poi l'arrivo degli americani, la zia che sperava finalmente di trovare un marito e dice alla madre dell'autrice che le va incontro: “Oh Signur, Rina, in tucc negher e terun” (O Signore, Rina, sono tutti neri o terroni) e così finisce il sogno del marito americano... Le lampadine accese nei cortili delle case che i bombardamenti non erano riusciti a distruggere, le donne che ballavano tra loro, qualche sparo che si sapeva da dove venisse, insomma “Morire e ballare”. E poi Milano che alza la testa e incomincia a ricostruire, i milanesi in piazza della Scala a sentire Toscanini che inaugura il teatro ricostruito dirigendo “La gazza ladra” e dietro Palazzo Marino con le finestre senza vetri e la Galleria con il tetto sfondato. Poi, quando tutto sembrava andare per il meglio, la strategia della tensione, i morti della Banca dell'Agricoltura, il terrorismo delle Brigate Rosse, ancora il sangue che scorre ed è sangue di dirigenti d'azienda, di giudici, di sindacalisti, di giornalisti innocenti. E ancora, Tangentopoli, le lotte sindacali, l'impegno per le pari opportunità, che ancora non ci sono. E, più di recente, Milano che continua a crescere e diventa, con l'Expo, la metropoli internazionale, in grado di competere con le più grandi città europee.
Scorrono nel libro le figure delle persone che l'autrice ha incontrato sui banchi dell'Università, come Bettino Craxi e Valerio Onida e quello che verrà definito, chissà perché “il grande vecchio”, e le persone incontrate durante la lunga vita di lavoro, come Marisa Bellisario e altri.
Il vero “genius loci” del libro è Milano, una città in continuo divenire, che è passata dai cartelli “non si affitta ai meridionali” degli anni Cinquanta alla multiculturalità di oggi attraverso tutti i cambiamenti architettonici e sociali di questi ultimi decenni. Infine, la Milano di oggi, con la gente sempre di corsa, che non ha nemmeno il tempo di guardarsi in faccia, china come è sui propri smartphone e non si sofferma certo a guardare quegli angoli segreti e quei giardini fioriti, dentro cortili nascosti, che l'autrice considera i più belli del mondo.
Ada Grecchi vive a Milano, dove è nata e dove ha fatto i suoi studi. All'università frequenta i primi circoli politici giovanili. Gli amici che incontra diventeranno presto i protagonisti della Milano riformista. Tra le prime donne manager con incarichi importanti, è stata una pioniera della parità nelle aziende. È stata vicedirettore centrale all'Enel e vicepresidente della Commissione Parità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Assessore alla Provincia di Milano, membro dei CdA di MM SpA e di Sea Handling. È autrice di numerosi libri di successo.
NOSTALGIA MILANESE
Guerini e Associati
Pagine 140 - euro 14,50
Non si tratta della classica biografia, anche se racconta la vita dell'autrice, perché tutto è raccontato nel quadro di quella città in continuo cambiamento che è Milano. Si potrebbe dire che “Nostalgia milanese” incomincia dove finiscono i tradizionali libri di scuola. Si dipanano le vicende della Seconda Guerra Mondiale, visti con gli occhi attenti e increduli di una bambina, nell'ambito di una famiglia di sole donne, perché il padre per cinque anni è chiamato a fare il servizio militare. I partigiani appesi agli alberi della strada dove la bambina è nata e vive, ragazzi che hanno sacrificato la loro giovane vita per liberare il Paese dall'oppressione dell'occupazione tedesca e più tardi altri ragazzi, con appeso al collo il cartello “fascista”, anche loro vittime della confusione che alcuni irresponsabili avevano creato nel Paese. E poi l'arrivo degli americani, la zia che sperava finalmente di trovare un marito e dice alla madre dell'autrice che le va incontro: “Oh Signur, Rina, in tucc negher e terun” (O Signore, Rina, sono tutti neri o terroni) e così finisce il sogno del marito americano... Le lampadine accese nei cortili delle case che i bombardamenti non erano riusciti a distruggere, le donne che ballavano tra loro, qualche sparo che si sapeva da dove venisse, insomma “Morire e ballare”. E poi Milano che alza la testa e incomincia a ricostruire, i milanesi in piazza della Scala a sentire Toscanini che inaugura il teatro ricostruito dirigendo “La gazza ladra” e dietro Palazzo Marino con le finestre senza vetri e la Galleria con il tetto sfondato. Poi, quando tutto sembrava andare per il meglio, la strategia della tensione, i morti della Banca dell'Agricoltura, il terrorismo delle Brigate Rosse, ancora il sangue che scorre ed è sangue di dirigenti d'azienda, di giudici, di sindacalisti, di giornalisti innocenti. E ancora, Tangentopoli, le lotte sindacali, l'impegno per le pari opportunità, che ancora non ci sono. E, più di recente, Milano che continua a crescere e diventa, con l'Expo, la metropoli internazionale, in grado di competere con le più grandi città europee.
Scorrono nel libro le figure delle persone che l'autrice ha incontrato sui banchi dell'Università, come Bettino Craxi e Valerio Onida e quello che verrà definito, chissà perché “il grande vecchio”, e le persone incontrate durante la lunga vita di lavoro, come Marisa Bellisario e altri.
Il vero “genius loci” del libro è Milano, una città in continuo divenire, che è passata dai cartelli “non si affitta ai meridionali” degli anni Cinquanta alla multiculturalità di oggi attraverso tutti i cambiamenti architettonici e sociali di questi ultimi decenni. Infine, la Milano di oggi, con la gente sempre di corsa, che non ha nemmeno il tempo di guardarsi in faccia, china come è sui propri smartphone e non si sofferma certo a guardare quegli angoli segreti e quei giardini fioriti, dentro cortili nascosti, che l'autrice considera i più belli del mondo.
Ada Grecchi vive a Milano, dove è nata e dove ha fatto i suoi studi. All'università frequenta i primi circoli politici giovanili. Gli amici che incontra diventeranno presto i protagonisti della Milano riformista. Tra le prime donne manager con incarichi importanti, è stata una pioniera della parità nelle aziende. È stata vicedirettore centrale all'Enel e vicepresidente della Commissione Parità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Assessore alla Provincia di Milano, membro dei CdA di MM SpA e di Sea Handling. È autrice di numerosi libri di successo.
01 gennaio 2018