Aumentano gli italiani all’estero per rivalutare la pensione

Poiché lo Stato non adegua il potere d’acquisto delle pensioni al costo della vita, dobbiamo pianificare come combinare le tre possibili soluzioni per far quadrare i conti: a) ridurre le spese, b) realizzare attività in grado da recuperare la perdita di potere d’acquisto, oppure vivere in un Paese con minori costi della vita e tassazione per tornare a vivere come prima. Esportare pensionati impoverisce il Paese ed è necessario creare un contesto competitivo per invertire la tendenza..

 

Franco Del Vecchio

Segretario CIDA Lombardia – lombardia@cida.it 
In 10 anni la mia pensione INPS è aumentata di 26,46 € al mese, mentre l’inflazione nello stesso periodo ha eroso il potere d’acquisto del 14%. Per la maggioranza dei dirigenti pensionati la perdita media del potere d’acquisto negli ultimi 10 anni supera i 500 € al mese.
Aumenta il numero di italiani che decidono di rivalutare la pensione trasferendosi all’estero per tre buone ragioni: qualità del clima, minor costo della vita, minore tassazione e quindi aumento della pensione, ad esempio del 30% circa in Portogallo.
Sono 444.015  gli italiani che percepiscono la pensione in 160 Paesi esteri, secondo i dati ISTAT pubblicati nel 2016, relativi alle rilevazioni 2013 e non mi meraviglierei se i pensionati all'estero fossero ormai mezzo milione. Il 70% si è trasferito in Paesi europei; oltre 50.000 solo in Portogallo e i numeri sono in progressivo aumento. Gli accordi sulla fiscalità europea offrono vantaggi consistenti agli Italiani, pensionati e in cerca di lavoro, che sono disposti a vivere all’estero.
Il minor costo della vita in Bulgaria, Polonia e Romania insieme ai vantaggi fiscali consentono ai pensionati sotto i 1.000 euro di vivere da privilegiati. Ma non tutti sono disposti ad accettare di trascorrere il proprio tempo in un Paese con modeste prospettive di qualità della vita.
Fra i Paesi europei il Portogallo e la Spagna, in particolare le Canarie, sono i paradisi dei pensionati per i vantaggi fiscali, il costo della vita, il clima e la cultura. 
L’attrazione per il Portogallo non interessa solo i pensionati, sei mesi fa una collega che viaggia molto per lavoro è giunta alla conclusione che far base a Milano o in Algarve, logisticamente non cambia nulla e ha deciso di trasferirsi per la qualità della vita, meno burocrazia e più netto in tasca.
Lagos in Portogallo, fra le mete preferite dai pensionati

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Il vantaggio fiscale trasferendo la residenza all’estero

Nei confronti di chi non risulta iscritto all'anagrafe del comune Italiano di residenza d'origine per un periodo inferiore ai 183 giorni e che quindi, nel caso ne venga richiesta prova, l’insediamento nel Paese estero sia comprovato da un contratto d' affitto, un atto d'acquisto di un immobile, e si sia realizzata l’iscrizione all’anagrafe del comune straniero, il neo residente beneficia di vantaggi interessanti:
  • I pensionati possono richiedere all'INPS, mediante specifica procedura, che la propria pensione (detassata) venga accreditata presso il proprio Conto Corrente estero.
  • Si riceve quindi la propria pensione "al lordo" e non più decurtata delle imposte IRPEF, Regionali, Comunali (con esclusione di eventuale IMU).
  • L’Italiano all’estero può richiedere tutte le agevolazioni (scontistica sui collegamenti e mezzi di trasporto ad esempio) e l'erogazione dei servizi di assistenza e sicurezza sociale riservati ai residenti.
Tale trattamento è riservato solo però per quelle pensioni intese come contributive e quindi non "complementari" o "integrative" come ad esempio: integrazioni alla pensione minima, all’assegno di invalidità, pensioni ed indennità per diversamente abili, pensioni, assegni e indennità per Invalidi Civili, Assegno Sociale, Maggiorazione Sociale e pensioni dei dipendenti statali. Insomma tipologie di assistenza sociale generalmente non accessibili ai manager del privato che possono quindi beneficiare totalmente del trattamento vantaggioso riservato ai pensionati residenti all’estero.
Il neo residente nel Paese estero è tenuto alla presentazione annuale dei Redditi all'Agenzia Tributaria Locale ed è dispensato, nel caso i redditi prodotti siano solo quelli generati sul territorio estero, da presentarli in Italia.

La rivalutazione della pensione all'estero

La pensione italiana all’estero vale di più perché la vita costa meno e si pagano meno tasse. Nelle Canarie l’IVA è al 7%, 13,5% per i bene di lusso, contro il 22% dell’Italia e sono consistenti i vantaggi fiscali, ad esempio per un reddito di 60.000 € le tassazione è di 9.422 € (meno del 16%) rispetto agli oltre 20.000 € dell’Italia e per importi superiori ai 60.000 € l’aliquota è del 23,5%, rispetto al 41% e 43% oltre i 75.000 € dell’Italia. 
In Portogallo per 10 anni la pensione è esentasse se si trasferisce la residenza in una casa in affitto o acquistata e si trascorrono almeno 183 giorni l’anno in Portogallo.Naturalmente ogni caso personale deve essere attentamente analizzato per capire il reale vantaggio fiscale. Bisogna ad esempio valutare che la prima casa in Italia diventerebbe seconda casa trasferendo la residenza all’estero e bisogna considerare quindi il pagamento dell’IMU.
Panama, fra i migliori paradisi dei pensionati

Panama, fra i migliori paradisi dei pensionati

I paradisi dei pensionati nel mondo.

La globalizzazione offre ai pensionati molti paradisi per cambiar vita valorizzando la pensione tartassata in Italia.
La rivista www.internationalliving.com da trent’anni confronta i migliori paesi al mondo dove vivere, analizzando diversi parametri: costo di acquisto e affitto della casa, benefici fiscali e vantaggi per i pensionati, facilità nel trasferire la residenza, costo e qualità della vita, servizi per la salute, infrastrutture e clima.
Fra i dieci migliori Paesi al mondo dove trasferire la pensione ci sono appunto il Portogallo, la Spagna, la Croazia e Malta per l’Europa. Per l’America, e direi per gli americani in particolare, i paradisi dei pensionati sono: Messico, Panama, Ecuador, Costa Rica, Colombia, Nicaragua e di recente anche Cuba, mentre la Malesia è considerata la migliore meta orientale, ma merita considerare anche la Tailandia e l’Indonesia. Le instabilità politiche dei Paesi africani hanno in parte frenato le migrazioni di Italiani in Tunisia, Marocco e Kenia, favorendo le migrazioni dei pensionati con minori disponibilità nei Paesi dell’Est Europeo.
Anche sul sito www.mollotutto.com si trovano interessanti informazioni sui 10 Paesi migliori per trasferirsi in pensione all'estero.
L’Italia è fra i tre Paesi al mondo dove le persone preferirebbero vivere per qualità di vita, patrimonio artistico e naturale, clima e benessere, ma il costo della vita e il regime fiscale favoriscono l’emigrazione dei pensionati piuttosto che l’immigrazione.

Che fare

Esportare pensionati impoverisce il Paese e dovremmo invertire la tendenza. I Pensionati costituiscono una potenziale risorsa che il Paese dovrebbe valorizzare creando un contesto favorevole per motivare i pensionati a vivere in Italia, evitando però i privilegi limitati ai ricchi pensionati provenienti dall’estero.
Spero che ci si renda conto della necessità di offrire condizioni fiscali e di vita competitivi rispetto ad altri Paesi, per trattenere in Italia i nostri pensionati ed attrarne altri per migliorare la situazione della bilancia commerciale estero. Anche così si potrebbe valorizzare il benessere “made in Italy”.
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in formato pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013

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