Caro Sindaco di Milano… cosa ne pensa delle proposte dei giovani dirigenti?

Le proposte dei giovani dirigenti milanesi

Sara Cattaneo

Global Procurement Manager -Socia ALDAI-Federmanager e  componente del Comitato di redazione Dirigenti industria
Carissimo Giuseppe,
ci permetta di rivolgerci a Lei così, in modo un po' informale… perché questo è lo stile di comunicazione che ormai meglio rappresenta i giovani manager: diretto, genuinamente orientato alla concretezza dei contenuti ed ad accorciare le distanze.

Nell’incontro con la dirigenza del 20 settembre scorso, nell’ambito degli appuntamenti della campagna elettorale che ha portato alla Sua riconferma di Sindaco di Milano al primo turno, aveva espresso l’impegno a sviluppare il dialogo con tutte le componenti sociali e con la dirigenza che rappresenta il corpo sociale impegnato per lo sviluppo economico e sociale.

Eccoci allora prima di Natale a esprimere le aspettative della giovane dirigenza, perché oltre a preoccuparci del presente desideriamo soprattutto creare le condizioni per un futuro migliore.
Questa “lettera aperta” vuole avere principalmente uno scopo di condivisione. Condivisione di alcune proposte e spunti di riflessione che sono stati raccolti dal gruppo “Giovani Dirigenti Industria con meno di 44 anni” dell’Associazione ALDAI-Federmanager, a seguito del recente ciclo di appuntamenti con i rappresentanti di CIDA Lombardia, con il Presidente dell’Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali Manuela Biti e con il Presidente dei Giovani Dirigenti Renato Fontana.

Ci rivolgiamo a Lei Sindaco perché Milano rappresenta innegabilmente una delle città più importanti del nostro Paese, capoluogo della regione motrice dell’intera economia italiana e che da sola annovera quasi il 40% della forza manageriale del Paese.
Siamo consapevoli del fatto che stiamo attraversando una sfida senza precedenti per il mondo intero, che impone di ridisegnare le logiche e i modelli che governano il sistema industriale per assicurarne competitività e sostenibilità di lungo periodo, ma siamo altresì confortati da due pensieri: mi riferisco alle recenti stime di crescita presentate proprio per la regione Lombardia - con particolare riferimento alla produzione manifatturiera - che ci permettono di tornare a un cauto ottimismo per il prossimo anno, e alla consapevolezza che questo stato di emergenza rappresenti l’opportunità per rivedere finalmente alcuni approcci passati al fine di migliorarli.

Formazione di Steering Committee Trasversali

Uno degli insegnamenti che più chiaramente sono emersi da questa pandemia è che “non si vince da soli”, ma combattendo insieme verso obiettivi comuni.

Ecco quindi che chiediamo il Suo punto di vista e il Suo aiuto per applicare lo stesso concetto allo sviluppo produttivo e all’economia della conoscenza, perché per ripartire e superare le difficoltà di adesso legate alla mancanza di componenti e materie prime, aumenti di prezzi, difficoltà logistiche, trasformazione digitale, rivisitazione delle politiche di delocalizzazione e ritorno alla regionalizzazione, ecc., Milano ha bisogno di valorizzare le competenze trasversali, favorendo la collaborazione fra le rappresentanze delle imprese manifatturiere, dei dirigenti, le autorità locali… che non possono avere successo se operano in modo indipendente l’uno dall’altro. Devono condividere idee, programmi, piani d’intervento.

La dirigenza, con una specifica rappresentanza di giovani manager, sarebbe ben lieta di far parte di Steering Committee, allo scopo di intensificare lo scambio di idee tra i diversi enti/associazioni e promuovere attività concrete a supporto dell’industria lombarda.

Sostegno alle donne 

Altro argomento sul quale sviluppare la collaborazione riguarda le donne, e desidero soffermarmi su un paio di punti concreti che stanno particolarmente a cuore ai giovani manager.

Innanzi tutto il sostegno alle donne lavoratrici e madri. Ci sono ormai analisi condivise sui più importanti giornali e riviste di tutto il mondo che dimostrano come le aziende che hanno più donne nei propri “board” presentino risultati migliori, eppure di fatto il numero di donne dirigenti è ancora troppo basso. È timore condiviso che le iniziative relative alle quote rosa (per quanto utili e molto apprezzate) non siano sufficienti al raggiungimento di un vero incremento del management femminile se non verranno affiancate da iniziative legate al supporto per la famiglia: nel concreto quindi servono asili nido, strutture per attività pre e post scuola, mezzi pubblici dedicati al servizio scuola, che vengano riconosciuti come servizi essenziali per le famiglie e quindi gratuiti.

Il secondo punto è relativo al Comitato dell’Imprenditoria Femminile, nato nel 2000, guidato dalle Camere di Commercio di ogni provincia, in seguito ad un accordo tra il Ministero dell'Industria e Unioncamere nazionale. Coerentemente con quanto espresso sopra, in merito all’importanza della collaborazione tra i diversi gruppi, le Giovani Dirigenti Donne si mettono quindi a disposizione per entrare a far parte di questo comitato a Milano, a sostegno della valorizzazione della risorsa femminile nei processi di sviluppo locale, convinte di poter portare un valore aggiunto sulla base delle proprie competenze ed esperienze.

Capacità di attrarre giovani talenti da altre regioni italiane e dall’estero

Milano non è una città importante solo per l’industria e per il business, ma anche per la cultura e per le università, bacini particolarmente importanti per la formazione dei talenti e dei manager di domani. Da una survey che abbiamo pubblicato sul numero di ottobre di Dirigenti Industria, infatti ,è emerso come le competenze dei manager italiani all’estero siano molto apprezzate, più di quanto noi stessi credessimo. 

D’altra parte il sogno di proseguire  gli studi universitari e più nello specifico di frequentare gli atenei milanesi, o di accettare stage formativi (solitamente poco retribuiti) nelle rinomate aziende del capoluogo non è accessibile a tutti i talenti. Credo sia risaputo ai più, infatti,quanto sia difficile, e soprattutto costoso, trovare una camera/alloggio a Milano per gli studenti che vengono da fuori. 

Per poter in qualche modo arginare il problema le chiediamo, per esempio, di valutare un approccio simile a quello dell’Università di Pavia, che ha stanziato dei fondi dedicati per gli studenti con contratti di locazione e rispondenti a determinati requisiti, oppure di promuovere progetti atti ad offrire soluzioni di student-housing ovvero campus universitari in grado di offrire locazioni a prezzi agevolati.
In aggiunta, per aumentare l’attrattività verso i talenti stranieri, il gruppo dei Giovani Dirigenti è a disposizione e sarebbe ben lieto di partecipare all’organizzazione di eventi internazionali, con un approccio Think-Tank, con il fine di stimolare confronti aperti e costruttivi, attraverso i quali tutti i partecipanti, italiani e stranieri, possano avere la possibilità di portare un contributo di valore ma anche di acquisire in cambio informazioni e competenze utili alla propria crescita personale e professionale.

Capacità di trattenere i giovani talenti

Dall’indagine che abbiamo svolto qualche settimana fa, è emerso anche come la maggior parte dei manager Italiani emigrati all’estero abbia avuto un percorso di successo, e si senta sin qui molto apprezzato all’interno dei contesti in cui lavora. D’altra parte sembra che trovi nell’eccessiva pressione fiscale e nel peggior rapporto salario/costo della vita due dei principali motivi per cui non è interessante il rientro in Italia, nonostante da un punto di vista culturale e di qualità della vita senta una cerca mancanza del Belpaese.

Ci chiediamo quindi se non sia un peccato non riuscire ad attrarre questi nostri talenti attualmente lontani, offrendo condizioni di competitività complessiva del territorio, perché la mobilità dei capitali, delle idee e delle persone nel mondo globale implica la polarizzazione verso i territori che offrono migliori prospettive di vita.

È evidente che questa problematica vada ben oltre i confini del territorio milanese, ma ancora una volta ci rivolgiamo a Lei, certi del fatto che, quale esponente di una delle città business più importanti d’Italia, abbia a cuore il problema della fuga dei talenti e voglia sostenere, insieme ai corpi sociali promotori del riconoscimento del merito, un’azione nei confronti delle istituzioni nazionali che, in alcune riforme economiche, iniziano a prendere coscienza della deriva negativa per il Paese..

In conclusione, coerentemente con quel “Next Generation” di cui tanto si parla e che tanto pone l’accento sulle generazioni future, e carichi di quell’ottimismo che ci aiuta a trovare le migliori opportunità anche in situazioni difficili come quelle che stiamo vivendo, stiamo semplicemente cercando supporto per i punti che riteniamo essere il cardine dello sviluppo di "manager next generation". 

Fiduciosi ci rivolgiamo a chi siamo sicuri che condivida le nostre ferme convinzioni sulle potenzialità di Milano, della Lombardia, della sua economia industriale e della sua giovane forza manageriale…

Grazie in anticipo caro Sindaco… e buon lavoro per il nuovo mandato!
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in formato pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013

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