Nel futuro del lavoro ci sono i manager e le loro competenze

Il mismatch determina conseguenze negative per le imprese e per i lavoratori. Le competenze si confermano la chiave per affrontare i nuovi scenari competitivi del mercato

Manuela Biti

Presidente ALDAI-Federmanager
Il mercato del lavoro nel nostro Paese, ma non solo, è ormai fortemente caratterizzato dal fenomeno del mismatch, il disallineamento tra le competenze richieste dalle aziende e quelle possedute dai lavoratori. Ciò determina di fatto conseguenze negative sia per le imprese, che faticano a trovare personale adeguato, sia per i lavoratori stessi, che si trovano a competere per poche opportunità o a svolgere mansioni non coerenti con la propria formazione.

Secondo il rapporto Excelsior 2020, realizzato da Unioncamere e ANPAL, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro in Italia ha raggiunto il 43,5%, il valore più alto dal 2011. Tale disequilibrio è arrivato a coinvolgere anche i manager: secondo le elaborazioni dell’Osservatorio 4.Manager sempre su dati ANPAL, sette imprese su 10 non trovano manager specializzati da assumere, un problema che, nel 2023 ha affrontato il 66,8% delle aziende con un aumento dell’11,5% rispetto al 2022.
Per cercare di sopperire a questo gap, e nell’ottica di fornire una risposta concreta allo squilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro manageriale e porre così rimedio alle difficoltà di reperimento di figure dirigenziali in Italia, è stato presentato lo scorso gennaio a Milano il progetto di politiche attive per il lavoro For-Manager – promosso da Gruppo 24 ORE e 4.Manager, l’associazione costituita da Confindustria e Federmanager. L’iniziativa si rivolge a 100 manager inoccupati che potranno acquisire, attraverso corsi in presenza e online, le nuove competenze richieste dalle aziende per affrontare i nuovi scenari che la mutata situazione economica e geopolitica impone per restare competitivi sul mercato.

In ALDAI e Federmanager, l’attenzione al tema delle competenze e delle politiche attive, a livello di sistema e come associazione, è sempre alta e non è mai mancata. Si pensi ad esempio all’Avviso pubblico dello scorso settembre dedicato alla Valorizzazione della componente manageriale del capitale umano, la misura promossa livello regionale insieme a Federmanager Lombardia con Regione Lombardia e i partner coinvolti e che riconosce l’importanza dei manager per la competitività delle aziende, nata con l’obiettivo di favorire il reinserimento lavorativo dei dirigenti inoccupati incentivando l’ingresso nelle imprese del territorio di nuova managerialità.
I manager hanno la responsabilità di gestire le risorse umane all’interno dell’organizzazione, di pianificare le strategie aziendali, di coordinare le attività e i processi, di monitorare i risultati e di promuovere l’innovazione.  Hanno il compito, tra gli altri, di individuare le competenze necessarie per il raggiungimento degli obiettivi aziendali, di selezionare e formare il personale adeguato, di valorizzare e motivare i talenti, di creare un clima organizzativo favorevole e di facilitare la collaborazione e il dialogo tra le diverse funzioni e livelli. Per svolgere efficacemente questo ruolo sono chiamati a possedere una serie di skill trasversali, consapevoli del fatto che eventi come il cambiamento climatico, la crisi energetica, la transizione digitale e la trasformazione delle aspettative lavorative hanno fatto evolvere le competenze richieste dalle aziende, soprattutto in termini di leadership e management.

Anche per questo, sostenere il capitale manageriale e imprenditoriale significa aumentare voci come la produttività e la competitività di un Paese, a vantaggio non solo del nostro benessere economico e sociale, ma anche delle nuove e future generazioni.

Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in formato pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013