Angry Young Men

I giovani arrabbiati

Il Gruppo Cultura, nell’ambito della sezione “Letteratura”, presenta quest’anno un ciclo di sei incontri sul teatro del Novecento andando a scegliere tra le opere dei più significativi autori del secolo, tenendo conto delle diverse situazioni linguistiche e culturali. Il testo di John Osborne “Look back in anger” (Ricorda con rabbia) è stato scelto a rappresentare il teatro inglese.

Daniela Savini


Negli anni '50 apparve sulla scena letteraria britannica un controverso gruppo di giovani scrittori e drammaturghi ribelli, conosciuti come i "giovani arrabbiati", accomunati da un atteggiamento di protesta e di reazione contro l'establishment dell'Inghilterra benestante, dominata da ideali materialistici e dalla preoccupazione per la stabilità sociale. Molti studiosi non lo ritengono un vero e proprio movimento letterario poiché i numerosi scrittori così etichettati non presentano spesso caratteristiche completamente simili, ma allora perché sono stati tutti inseriti nella stessa categoria letteraria? E che cosa ha realmente significato in letteratura l'etichetta “arrabbiati”?
Per comprendere ciò è necessario considerare che tutti i lavori degli Angry Young Man uscirono in un periodo in cui il mondo stava cercando di uscire faticosamente dalla catastrofe globale della Seconda Guerra Mondiale. Anche il popolo britannico era impegnato nella difficile opera di ricostruzione. Nonostante un relativo miglioramento negli standard di vita delle classi meno agiate, anche le accresciute opportunità offerte da un'organizzazione sociale più egalitaria diedero luogo a tensioni, poiché una nuova generazione entrò in conflitto con il cosiddetto establishment, con il potere arroccato e i privilegi delle tradizionali classi dominanti.
Anche dal punto di vista letterario quegli anni furono di grande difficoltà: molti studiosi hanno definito il periodo durante e dopo la guerra un periodo letterario di stagnazione che durò fino all'inizio degli anni ’50, quando molti scrittori uscirono dal loro cosiddetto “shock creativo” e alcuni di loro iniziarono ad analizzare l'impatto sociale che la guerra aveva prodotto sulla società. I giovani, per la prima volta, sentivano la necessità di ribellarsi attraverso la letteratura, esprimendo il risentimento che  provavano per la nuova società accusata di limitare e opprimere le loro vite, invece di offrire quella libertà che si erano immaginati dopo la fine della guerra. Nonostante le innegabili differenze riscontrabili nei “giovani” autori “arrabbiati”, sono però evidenti alcune importanti caratteristiche comuni.
Prima di tutto, il personaggio principale è sempre un giovane arrabbiato che non riesce ad armonizzarsi con la società nella quale è convinto non ci sia posto per il suo sistema di valori. Un'altra significativa caratteristica è quella di aver ricevuto un'educazione  che entra in conflitto con il suo standard di vita. La maggior parte di loro proviene da un background borghese o proletario; sono generalmente intelligenti, ma impossibilitati a salire la scala sociale e ad avere un maggior peso nella società a causa della rigida struttura sociale inglese. Per questo odiano la classe dominante con i suoi privilegi e provano avversione verso i giovani ricchi più fortunati. 
Da ultimo, tutte le opere scritte dagli AYM tendono a trattare della stagnazione sociale e delle sue conseguenze, ma non offrono nessun tipo di soluzione. Il “dissentire” dei loro personaggi sembra spesso semplice irritazione per il non riuscire a occupare posti rilevanti all'interno della società. Gli AYM ebbero, quindi, un ruolo importante nella letteratura inglese degli anni '50, ma la loro rivolta fu molto limitata e le loro battaglie ebbero più a che fare con il risentimento dei personaggi  nei riguardi della loro inadeguatezza sociale che con un indignato sentimento di ribellione politico-sociale.


L'incontro si terrà in ALDAI sala Viscontea Sergio Zeme via Larga 31 – Milano
mercoledì 9 maggio 2018 alle ore 15.00

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