L’Unione Sovietica tra illusione e realtà

La Russia diventata Unione Sovietica è stato un fenomeno storico che ha occupato la maggior parte del ventesimo secolo, partendo dalla fine del 1917 e concludendosi nel 1990/91.

Josef Oskar

Componente GdL Cultura ALDAI

La rivoluzione bolscevica di Lenin e Trotzky del 25 ottobre 1917 ha avuto subito un parto a dir poco difficile, sfociato in una guerra civile durata fino al 1921, quando l’Armata Rossa guidata da Trotzky è riuscita ad avere la meglio sulle truppe dell’Esercito Bianco. Esercito bianco che raggruppava diverse formazioni politiche e sociali in contrasto con la politica dei bolscevichi.
I primi anni della Repubblica Sovietica sono molto difficili essendo la Russia stremata dalla partecipazione alla prima guerra mondiale. Inoltre, il trattato di pace di Brest Litovsk con gli imperi centrali è praticamente una resa e l’economia è in sfacelo. L’accoglienza da parte delle altre potenze dell’epoca era stata a dir poco sfavorevole. Comunque, il Paese tenta di risollevarsi, ma Lenin, debilitato da un attentato del 1918 e in cagionevole salute, lascia questo mondo nel 1924. Dopo una breve lotta di potere Leon Trotzky  perde  la battaglia all’interno del partito comunista a favore Josef Vissarionovic Giugashvili meglio noto come Stalin. Dopo diversi tentativi di resistenza politica, Trotzky  è costretto a scegliere la via dell’esilio per non tornare mai più, finendo poi per essere assassinato da un sicario di Stalin in Messico nel 1939.
Gli anni Venti, dopo la morte di Lenin, sono caratterizzati dallo sforzo di rimettere in moto l’economia in un contesto internazionale a dir poco ostile. Alla metà degli anni ’30, con gravi lotte intestine all’interno del partito comunista, il regime opera una campagna di purghe staliniane senza precedenti con molti milioni di cittadini esiliati nei gulag della Siberia. Molti muoiono o sono uccisi. È un periodo oscuro della storia sovietica, descritto con un crudo linguaggio dal grande scrittore dissidente Aleksander Solgenitsin nella sua trilogia “L’arcipelago Gulag”. 
L’avvento del Nazional-Socialismo in Germania obbliga l’URSS a tenerne conto e, contro ogni previsione, la Germania di Hitler e la Russia di Stalin firmano un patto di non belligeranza nel 1939, il famoso patto Ribbentrop-Molotov. Accordo che prevede la spartizione della Polonia tra le due potenze. Il primo settembre del ’39 vede l’attacco tedesco alla Polonia, seguito il 16 settembre dello stesso anno dall’attacco russo che porta alla divisione della Polonia. 
L’attacco tedesco alla Polonia dà il via alla Seconda Guerra Mondiale. Il fronte occidentale della Russia resterà tranquillo fino al mese di giugno del 1941 quando le truppe tedesche invaderanno l’Unione Sovietica. Dopo 15 mesi di ritirata l’Armata Rossa riesce a riorganizzarsi e a respingere gli eserciti dell’Asse. Dopo Stalingrado, alla fine del 1942, sarà una marcia trionfale dei russi fino a Berlino, con la caduta del regime tedesco a maggio del 1945. Pur lasciandosi andare a terribili barbarie contro la popolazione civile tedesca, sarà questo il maggiore momento di gloria dell’Armata Rossa sotto la guida di Georgy Zukov e dell’URSS.
Dal 1945 al 1953, anno della morte di Stalin, l’URSS s’impegna ad affermare il proprio sistema politico nei Paesi dell’Europa dell’Est diventati Paesi satelliti. Con la scomparsa di Stalin il partito comunista russo impiega tre anni per riorganizzarsi e Nikita Hrusciov, diventato nuovo segretario del Partito Comunista Sovietico, critica apertamente gli eccessi di Stalin (1956). 
Pur avendo avviato un regime leggermente più liberale, Hrusciov non esita a stroncare nel sangue la rivolta ungherese del 1956 con l’intento di perpetuare la monolitica politica estera dell’impero.
La stessa situazione si ripeterà dodici anni più tardi, nel 1968, questa volta sotto la guida di Leonida Breznev, in Cecoslovacchia. Senza invasione invece la politica repressiva in Polonia all’inizio degli anni ’80. Le difficoltà economiche di un sistema inefficiente e una classe politica gerontocratica porterà progressivamente all’involuzione finale del regime. La salita al potere di Gorbaciov sarà il canto del cigno e il tentativo della Perestrojka (ricostruzione) di salvare il salvabile non andrà a buon fine.
Di questo si parlerà nei tre incontri di maggio organizzati dal Gruppo Cultura, gettando anche uno sguardo verso l’arte, la letteratura e la musica del periodo. 

Gli incontri si terranno in ALDAI sala Viscontea Sergio Zeme via Larga 31 – Milano


CALENDARIO
  • mercoledì 16 maggio 2018 ore 17.00
    Storia dal 1918 al 1936 con accenni alla letteratura
  • mercoledì 23 maggio 2018 ore 17.30
    Storia dal 1936 al 1953 con accenni all’arte
  • mercoledì 30 maggio 2018 ore 17.00
    Storia fino al disfacimento dell’Unione Sovietica con accenni alla musica.
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