Outplacement verso il sociale - Edizione 2019

Rimettersi in gioco nella solidarietà

Mauro Vaiani durante una sessione del corso.

Massimo Donati

Mauro Vaiani 

Giunto alla sesta edizione, il corso “Outplacement verso il Sociale” continua ad attrarre manager in prossimità o già in pensione – più di 120 fino ad oggi – ma ancora freschi di esperienze lavorative e con voglia di rimettersi in gioco.
Il terzo settore rappresenta una opportunità per noi che non vogliamo restare con le mani in mano, ma è poco conosciuto ed è percepito come troppo complesso da affrontare. Il corso si propone di fornire un quadro di riferimento essenziale sul mondo del volontariato lombardo, in particolare a Milano, e di sviluppare una guida personale per “rimettersi in gioco nella solidarietà”. Questo anche attraverso testimonianze di colleghi protagonisti attivi in varie organizzazioni – non solo VISES – in rappresentanza di diversi settori di attività del volontariato.
19 partecipanti, tutti molto coinvolti, che hanno affrontato il corso seguendo un format collaudato ma rinnovato sotto la regia di Mauro Vaiani, che lo ha ideato e tenuto. Sei le lezioni in aula, tutte molto interattive, più due sessioni di colloqui individuali gestite dai due coach, Caterina Agazzi e Sandro Crosara. 
Siamo convinti che coniugare solidarietà e competenza sia possibile. Scoprire che la propria esperienza lavorativa non è solo un bene personale, non ha valore solo entro i confini del “profit”, ma che è spendibile con profitto anche sociale. “Ho capito che posso fare, che voglio fare” così si è espresso un partecipante.
Il corso ha rappresentato ancora una volta un’occasione per scoprire – o trovare conferma – che esiste un mondo, quello del terzo settore, che mai come ora ha bisogno di competenze gestionali. E soprattutto, più semplicemente, di volontari e non di volenterosi. Aver chiuso anche l’edizione 2018/19 con grande soddisfazione dei partecipanti dice quanto l’impegno di ALDAI-Federmanager verso il mondo della solidarietà sia intenso e continuo: VISES è oggi una realtà consolidata ed in continua espansione. 
Perché questa presenza, perché questa attenzione? Prima di tutto per l’importanza di favorire la valorizzazione di esperienze e competenze manageriali. Valorizzare significa dare possibilità di “trasferire” esperienza e metodo. Questo accade ad esempio nei progetti di VISES, concentrati sull’alternanza scuola/lavoro e sulla formazione dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro. C’è un primo tratto che innegabilmente unisce la motivazione alla partecipazione al corso: la voglia di dare, di impegnarsi. 
Secondo: contribuire, attraverso questi “innesti” di professionalità alla crescita, alla maturazione di un settore che la nuova legge sul terzo settore sta spingendo verso l’imprenditorialità sociale. Parliamo di un settore tradizionalmente “bravo” sull’efficacia, potendo contare sulla disponibilità – e la generosità – dei volontari, ma non così brillante per efficienza. Anche qui insomma c’è grande spazio per imparare a “fare meglio con meno”.
Terzo: aiutare questo settore a ragionare sempre meglio in termini prospettici, meno guardando al breve se non al brevissimo e al tattico, ma più allo sviluppo di servizi che durino nel tempo pur rinnovandosi in presa diretta con chi ne fruisce. 
Il valore del corso che i partecipanti mostrano ogni volta di apprezzare sta nell’affrontare i temi della motivazione personale e dell’approccio all’attività del volontario, con l’obiettivo dichiarato di fornire a ciascuno l’orientamento necessario per definire il proprio percorso.
Ed anche questa volta al termine del corso tutti partecipanti hanno presentato le proprie conclusioni positive sui contenuti del corso e, cosa ben più importante, hanno condiviso il proprio programma di viaggio nell’ambito del terzo settore.
Obiettivo raggiunto ed arrivederci alla prossima edizione.
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