Le tre strategie - attraverso 19 aree di intervento
1. Sostenere e rafforzare i nostri punti di forza
Le Associazioni Territoriali costituiscono la vera fonte della forza di Federmanager con la loro capillarità e il loro attivismo. Occorre rendere la rete delle 55 Territoriali ancor più efficace operativamente, garantirne la sostenibilità economica, incoraggiare lo scambio generoso di best practice e la collaborazione tra territori.
Gli Enti e le Società del Sistema Federmanager sono essenziali per aumentare il valore percepito dagli iscritti e dai non iscritti e diventare quindi ottimi veicoli di proselitismo. Bisogna stabilizzarne i meccanismi di sinergia e di sostegno alle strategie di Federmanager.
La Struttura Centrale è fondamentale per l’agibilità politico-sindacale. L’organizzazione federale va allineata alla strategia, alla missione di mandato e al rafforzamento complessivo e sinergico del Sistema
Federmanager.
Le Commissioni di Settore e Lavoro & Welfare sono veicoli chiave per raggiungere un maggior accreditamento politico-istituzionale. Occorre trasformarle in entità capaci di guidare anche azioni di proselitismo e di maggior partecipazione di iscritti e non, interagendo anche con le omologhe commissioni operanti nelle associazioni datoriali, anche per produrre documenti e position paper congiunti.
Le Associazioni Datoriali, Confindustria e Confapi in primis, sono i partner per le strategie e le politiche industriali, del lavoro e del welfare, sia nei territori sia a livello centrale. Imprenditori e manager sono “soci” impegnati in sfide comuni, è necessario avere visioni convergenti anche sul futuro industriale del
Paese, sul ruolo del lavoro manageriale, sulla qualità del welfare contrattuale.
I Gruppi Giovani, Donne-Minerva, Seniores sono delle vere eccellenze del Sistema per progettualità, spirito di collaborazione reciproca e capacità di proselitismo da allineare alla strategia federale complessiva, stabilendo delle missioni chiare.
Le persone, i Congressisti, i Consiglieri Nazionali, i Presidenti e membri dei Consigli Direttivi delle Associazioni Territoriali, i membri elettivi a vario titolo degli Enti e delle Società, volontari, sono risorse importanti ed è necessario favorire maggiori interlocuzioni.
La solidarietà e lo spirito di comunità. Le Associazioni Territoriali sono sedi di comunità, di scambio di esperienze e di valori professionali. Questo spirito, i valori comuni sottesi e la solidarietà intergenerazionale costituiscono un vero e proprio patrimonio del sistema associativo che va preservato e rafforzato con progetti specifici di scambio sui territori e tra i territori.
2. Affrontare e risolvere le criticità-chiave
Il calo ultradecennale degli iscritti. Si rende necessaria una serie di azioni decisa sulla base di un’analisi dettagliata condivisa e discussa approfonditamente con il Consiglio Nazionale allargato anche a delegati territoriali per un efficace programma di Sviluppo Associativo.
La crisi di rappresentanza delle forze produttive. Federmanager deve assumere la leadership delle forze produttive per attivare una seria campagna d’informazione a favore della categoria manageriale, promuovendo iniziative di CIDA concrete, efficaci e con risultati misurabili.
Le sfide per la bilateralità. È necessario comprendere fin d’ora le implicazioni di medio termine dell’inverno demografico sulla bilateralità e sulle politiche di sanità integrativa, previdenza complementare, assicurazioni, per elaborare proposte concrete – da sottoporre ai partner datoriali – sugli impatti per la competitività d’impresa, le competenze manageriali, i vari istituti di welfare contrattuale bilaterale.
La scarsa conoscenza sulla formazione delle politiche pubbliche. Sarà necessario attivare partnership con idonee società di public relation sia per migliorare la comprensione di come si formano le politiche pubbliche sia per diventare un elemento rilevante nel dibattito pubblico sui temi d’interesse.
La scarsa incisività delle attività di lobbying induce a creare un ufficio specifico che si occupi professionalmente, sia di front end verso la Politica e i Ministeri chiave, sia di backoffice per avere sempre dati, informazioni e documenti aggiornati e d’interesse. Stante la similarità di scopi, tale ufficio dovrà occuparsi anche di advocacy, ovvero dell’ideazione, progettazione e implementazione di campagne d’informazione, contro-informazione, mobilitazione verso la Politica e verso la pubblica opinione, utilizzando con profitto tutti i media idonei agli specifici scopi.
La scarsa incisività percepita dalla categoria. Occorre organizzare sessioni periodiche di “ascolto & feedback” da/verso i manager i cui esiti possano poi essere discussi in Consiglio Nazionale per decidere le azioni per rendere Federmanager un sistema associativo capace davvero di occuparsi dei “veri interessi” dei manager.
3. Rinvigorire e innovare il posizionamento
Essere connessi con la base. È necessario visitare i manager nelle aziende in cui lavorano, e specialmente dove si sono costituite le RSA, per conoscerne bene la work experience e poter così strutturare servizi e supporto idonei. Sia nelle aziende sia nei territori vanno organizzate apposite sessioni di “ascolto & feedback” i cui esiti possano essere trasmessi alla Federazione per essere analizzati ed elaborati dalla Commissione Lavoro & Welfare. A livello federale deve essere costituito il Forum delle RSA, un raduno dove le RSA possano confrontarsi direttamente con i vertici federali e con la Commissione Lavoro & Welfare. Per quanto riguarda i pensionati, va rafforzato l’attuale modello del Gruppo Seniores nazionale che collabora con i referenti territoriali, affinché i feedback che ne provengono siano adeguatamente analizzati ed elaborati a livello federale.
Sviluppare un nuovo e diverso modello di CCNL. L’attuale modello di CCNL ha più di venti anni di vita e li dimostra tutti. Infatti, nelle ultime tornate di rinnovo del CCNL una parte importante della base ha mostrato insofferenza per l’assenza di significativi riconoscimenti economici e ciò viene spesso usato come argomentazione per non iscriversi a Federmanager. L’attuale modello deve quindi essere rivisto per far avere più spazio alle istanze salariali ed economiche, al diritto alla formazione, alle politiche attive finalizzate a una gestione proattiva della carriera anche quando in servizio, alla tutela della genitorialità, alle pari opportunità.
Parlare e negoziare conoscendo i dati. È giunta l’ora di dotare la Federazione di un adeguato sistema informativo sul management italiano ed europeo, sempre aggiornato. Verrà costituito un apposito Centro Studi & Ricerche Industriali e Sindacali che, collaborando con gli Enti Bilaterali, l’INPS e l’ISTAT avrà il compito di dotare la Federazione di un tale sistema informativo.
Tutelare i pensionati in maniera più attiva. Pur avendo messo in campo molte iniziative, in questi ultimi anni, è oramai evidente che è necessario essere più attivi e assertivi come Federazione nell’aiutare CIDA a mettere in campo azioni e campagne che abbiano un potenziale di successo adeguato. Sono, questi, tutti elementi essenziali per portare la tutela dei pensionati a un livello soddisfacente.
Sviluppare capacità di partecipazione e mobilitazione. “Chi non è al tavolo è nel menù”. E da troppi anni ormai la categoria è un piatto prelibato per la Politica! Bisogna alzare la voce! Il management delle aziende e i manager, usualmente, non sono abituati a farlo per far valere i propri diritti, ma gli accadimenti degli ultimi anni hanno evidenziato che per la Politica la voce della piazza conta più della ragione e della razionalità delle posizioni in campo. È ora il tempo di agire! Ma l’azione richiede energia, l’energia degli iscritti. La partecipazione attiva alle campagne promosse dalla Federazione è fondamentale, la Federazione deve imparare a gestire la mobilitazione degli iscritti.
01 dicembre 2024