Uniti per il futuro del management

Per riconoscere il contributo della nostra categoria, vero volano dello sviluppo economico e industriale del Paese

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Giovanni Pagnacco

Presidente ALDAI-Federmanager
Quando penso ad ALDAI e a Federmanager, penso sempre a una grande famiglia che dal 1945 si impegna ogni giorno per dare voce e forza ai dirigenti – e ora anche ai quadri apicali e alle alte professionalità – tutelando, con azioni quotidiane e concrete, gli aspetti professionali, contrattuali, sociali e culturali del management delle aziende produttrici di beni e servizi. 

Tra queste attività rientra l’elaborazione di importanti proposte, come quella presentata da Federmanager e inviata, attraverso gli associati, ai parlamentari delle proprie circoscrizioni territoriali in vista della Legge di Bilancio 2026, in fase di discussione mentre sto redigendo questo editoriale.

Il quadro normativo attuale non riconosce pienamente il contributo dei manager alla creazione di valore per imprese e collettività, generando così iniquità non più sostenibili e accettabili. La nostra categoria, che rappresenta il 5,45% dei contribuenti con redditi superiori a 55.000 euro lordi, versa da sola il 42% dell’intero gettito Irpef, continuando a subire – d’altro canto – un progressivo aumento del carico fiscale. Questo non è più sostenibile. È tempo di dare maggiore attenzione a chi mantiene con i propri contributi gran parte dell’intero sistema di welfare e di contrastare con ancor maggiore incisività il fenomeno del sommerso che non va più tollerato. 

Per questo, Federmanager e le sue territoriali, tra cui ALDAI, che si è fatta da subito parte attiva, hanno fatto propria la missiva di cui sopra nei confronti dei parlamentari nei seguenti punti:
  • Adeguamento automatico dei limiti di deducibilità fiscale per contributi a fondi di assistenza sanitaria integrativa e previdenza complementare in base all’inflazione.
  • Revisione delle aliquote Irpef e delle detrazioni fiscali, eliminando discriminazioni in base al reddito.
  • Sgravi sulle addizionali regionali Irpef e regime fiscale agevolato per i premi di risultato.
  • Misure fiscali strutturali per il welfare aziendale.
  • Piena perequazione delle pensioni e abrogazione dei limiti introdotti dalla Legge di Bilancio 2024 per la pensione anticipata in regime contributivo.
  • Riforma della sanità integrativa e restituzione del prelievo forzoso ai Fondi interprofessionali di formazione continua. 
Non è facile constatare come il nostro contributo – sia come manager in attività che come pensionati – non venga sempre riconosciuto come meriterebbe. Nonostante la nostra sia la categoria che sostiene davvero il Paese, il carico fiscale grava spesso sulle nostre spalle, penalizzandoci di fatto anche sul fronte previdenziale, ignorando quanto abbiamo versato negli anni.

L’Assemblea nazionale di Federmanager del 29 ottobre a Roma è la prova che, quando uniamo le nostre forze, anche fisicamente, la nostra energia si moltiplica. Vedere l’entusiasmo di tanti colleghi da ogni territorio, incluso il nostro, pronti a partecipare con passione, idee, convinzione e ritrovata consapevolezza del nostro ruolo e della nostra responsabilità sociale, ci dà la certezza che la strada sia quella giusta. Il numero crescente di dirigenti attivi, non solo in ALDAI ma anche nelle altre realtà territoriali, lo dimostra ed è il segno che la nostra comunità è viva ed è ripartita sulla base di legittime e doverose aspettative verso sé stessi e verso il nostro sistema industriale, politico e sociale di appartenenza. 

Il nostro vero punto di forza è la capacità di fare squadra. Solo così possiamo continuare a dialogare con le istituzioni e ottenere il riconoscimento che meritiamo. Restiamo uniti, perché il futuro del management italiano dipende anche da noi.
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