Il Faust è un’opera che coinvolge tutto l’arco della vita dello scrittore. Già nel 1901 Thomas Mann aveva annotato nel suo diario poche righe con il progetto di un romanzo sul patto che un artista stringe con il diavolo. Quando quarantadue anni dopo riprenderà in mano quegli appunti dirà “… quel misero e vago nucleo tematico” era “circonfuso fin dall’inizio da un’aura vitale, da un’atmosfera di sapore biografico...”.
In effetti questo romanzo riunisce in sé la storia di Thomas Mann e quella della Germania ed è uno scritto così importante da essere definito dall’autore stesso una confessione radicale e da indurlo a spiegarcene la genesi in uno scritto successivo. Lo stile di scrittura, contrariamente alle opere sin qui pubblicate, è uno stile più frammentato, quasi un assemblaggio di temi diversi; e non poteva essere diversamente, coinvolgendo i filoni fondamentali della sua vita: l’arte, la musica, la filosofia, la storia della Germania.
Ma soprattutto ci porta attraverso la società tedesca tra le due guerre e la degenerazione che si presenta ai suoi occhi, che cerca di analizzare ma che non riuscirà a perdonare. Sceglierà di diventare cittadino americano e anche alla fine della guerra non rientrerà più a vivere in Germania.   

La presentazione e discussione sul Doktor Faustus da parte di Nicoletta Bruttomesso, rappresenta la parte finale del programma della “sezione letteratura”.