Pensiero Creativo e Intelligenza Artificiale (IA)
Sinergia o competizione?

Antonella Segù
Socia ALDAI-Federmanager, componente del Gruppo Volontari Per il Sociale
Michele Del Sordo
Socio ALDAI-Federmanager, componente del Gruppo Volontari Per il Sociale
Quello dell’Intelligenza Artificiale (IA) è un mondo in rapidissima e spesso imperscrutabile evoluzione. Si tratta di sistemi che hanno già modificato comunicazione, ricerca scientifica, diagnostica e terapie mediche, processi produttivi, analisi finanziarie, innovazione artistica, istruzione e apprendimento, solo per citare i più sviluppati.
Inevitabile quindi chiedersi quanto l’intervento di questi strumenti a supporto, ma anche integrazione, delle capacità intellettuali e creative dell’uomo, potrà agire da facilitatore, permettendogli di delegare compiti più esecutivi e ripetitivi a macchine sempre più performanti, da acceleratore di processi decisionali o magari, in futuro, interagire in modo diretto con i processi neurologici umani supportandone la fisiologia.
Una delle prerogative più spiccate dell’uomo, la Creatività, ad oggi non ancora spiegata ma molto studiata, è tra i meccanismi cui l’IA può offrire grandi opportunità per l’innovazione. Interessante provare ad analizzare quale possa essere la sinergia e l’equilibrio di ruoli per il migliore impiego dell’IA nel processo creativo.
A questo tema il Gruppo Volontari Per il Sociale ha dedicato lo scorso maggio una Tavola Rotonda nel corso della quale due esperti, Gianni Clocchiatti (Consulente HR per l’Innovazione e la Creatività, Fondatore di Eticrea e docente di master universitari, scrittore e Creativity Coach) e Michele Del Sordo (Senior Advisor CIO/CTO d’Azienda, Socio ALDAI-Federmanager e componente del Gruppo VPS), si sono confrontati esplorando sulla base delle rispettive esperienze il rapporto appunto tra Creatività e IA.
Parlando di Pensiero Creativo il focus si è concentrato su quello di tipo generativo, che ha per oggetto lo sviluppo di idee nuove e originali, con l’obiettivo di formulare soluzioni a problemi concreti attraverso tecniche e strumenti di problem solving.
La Creatività è stata definita come la capacità di realizzare collegamenti e connessioni, nuove e utili, partendo da elementi preesistenti della realtà combinati tra loro in modo nuovo e originale. È un processo in 3 tempi che, partendo da una fase di “divergenza” per produrre stimolazioni immaginative e passando poi attraverso la “convergenza”, per valutare la trasformazione delle idee in azione concreta, promuove l’intuizione creativa, il cosiddetto insight da cui emerge l’Idea. Si tratta di una combinazione virtuosa tra pensiero induttivo e pensiero deduttivo.
Si è anche detto che la Creatività ha come presupposto la Curiosità, la Motivazione, il Coraggio, la Condivisione. In che senso tutto questo?

E quindi la Creatività può essere artificiale?
Per orientare le nostre valutazioni dobbiamo partire dalla considerazione che diverse capacità concorrono all’intelligenza dell’uomo.
È il concetto di “Intelligenze Multiple” (Gardner 1983):
- Linguistica: bravo nel comprendere e interpretare testi
- Logica: bravo nella risoluzione di problemi
- Visuospaziale: bravo con le immagini
- Corporeo-cinestetica: bravo con il corpo
- Musicale: bravo con l’ascolto e la musica
- Interpersonale: bravo con le persone
- Intrapersonale: bravo con il proprio comportamento
- Naturalistica: bravo con la natura
- Esistenziale: bravo a riflettere sui grandi temi (esistenza, vita, morte)
L’IA progetta e realizza sistemi informatici (hardware/software) che
esibiscono capacità ispirate a quelle dell’intelligenza umana quando affronta problematiche/compiti ben definiti (IA Ristretta) o situazioni che riguardano ambiti e contesti molteplici (IA Generale).
Il substrato comune ai diversi tipi di IA è la capacità di elaborare enormi quantità e varietà di dati in tempi impossibili per la mente umana. L’elaborazione si sviluppa progressivamente (fig. 1).

Il sistema IA, partendo dai Dati e avvalendosi di analisi via via più sofisticate e complesse, estrae le Informazioni rilevanti da cui far emergere nuova Conoscenza che viene combinata con quella già in suo possesso per proporre possibili soluzioni al problema che gli viene sottoposto.
La valutazione di quanto proposto resta, tuttavia, una prerogativa umana. L’uomo, infatti, potrà farne uso o meno come ulteriore fonte di ispirazione per affrontare la situazione/problema contingente e, di conseguenza, agire con Saggezza, ovvero nel miglior modo possibile, potendo però avvalersi delle evidenze offerte dalla varietà e numerosità dei dati.
Se torniamo quindi alla definizione di cosa è Creatività possiamo facilmente concludere che la “macchina” può senz’altro accelerare e potenziare il Processo Creativo umano, formulando scenari generati a partire dai dati ma senza l’apporto dell’intuizione. Questo è il passaggio che, almeno per ora, fa della Creatività una facoltà profondamente umana, il dono potente e imprevedibile della nostra meravigliosa natura. Non è azzardato chiedersi se un giorno l’Uomo, sviluppando man mano la propria Creatività attraverso l’interazione con l’IA, non possa acquisire un modo addirittura più potente di essere creativo: genetica e neurologia potrebbero continuare a stupirci!
15 settembre 2025