Gruppo Giovani Federmanager: attività e progetti

Un bilancio dei primi sei mesi del 2023 e i progetti per il futuro. Paola Vitale intervista Antonio Ieraci, Coordinatore Nazionale Gruppo Giovani Federmanager

Antonio Ieraci

Paola Vitale

 Vice Coordinatrice Gruppo Giovani Federmanager
Ciao Antonio, ormai siamo a metà anno: come valuteresti il bilancio di questo primo semestre in merito all’attività del Gruppo Giovani Federmanager? Quali sono state secondo te le iniziative più significative? 
Un 2023 non inferiore – in termini di ostacoli – ai precedenti anni pandemici per via di sfide industriali, venti di guerra e un sistema Paese che ha vissuto i primi sei mesi del nuovo Governo.
I tre pillar su cui abbiamo lavorato principalmente sono stati: network istituzionale, sviluppo territoriale, Premio Giovane Manager.
Il primo su cui ci siamo concentrati è stato il network istituzionale con i nostri omologhi presso le altre associazioni del "mondo del lavoro". Ringrazio in primis i Giovani Imprenditori Confindustria con cui stiamo lavorando su iniziative per supportare la managerialità delle nostre realtà, e in particolare Riccardo Di Stefano, in cui abbiamo trovato un leader ben centrato durante questi tempi difficili. Siamo soddisfatti delle relazioni che abbiamo consolidato, posizionandoci come partner "affidabile" e "professionale".
Ma non è il solo tavolo di lavoro aperto. Abbiamo cominciato a collaborare attivamente in ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – portando competenze in diversi tavoli di lavoro come istruzione di qualità, parità di genere e molti altri.
Siamo stati chiamati a intervenire al Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL) con tutte le parti “giovani” e abbiamo inquadrato il mismatch del mercato del lavoro per trovare insieme opportunità da portare in Europa.
Abbiamo contribuito a un tavolo paritetico con ANDAF – Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari – per promuovere iniziative per una maggiore attenzione alla crescita sostenibile.
E infine, all'interno di CIDA, promuoviamo la formazione delle rappresentanze giovanili per aggregare i giovani manager delle singole associazioni che ne fanno parte e rendere la loro rappresentanza sempre più un interlocutore attento alle strategie proposte per il nostro Paese.

Il secondo pillar è stato lo sviluppo del territorio. In questo inizio 2023 sempre più giovani si sono avvicinati al Gruppo Giovani Federmanager grazie alle numerose iniziative messe in campo nei territori: abbiamo ritrovato un fermento positivo in ogni regione e ringrazio i Presidenti delle territoriali per il supporto ricevuto in questi mesi. Abbiamo rafforzato il solido percorso annuale Manager tra Manager che ci vede ogni mese impegnati in un confronto su competenze e azioni manageriali che possono essere analizzate, approfondite, visualizzate e apprese solo in un confronto fra pari. 
Abbiamo rilanciato numerose azioni sul territorio per i giovani manager, sempre con una forte connotazione di tutoring e focus su competenze, in partnership con le Università.

Terzo pillar il Premio Giovane Manager – un award storico per premiare le managerialità giovani del nostro Paese. L’edizione di quest'anno ha avuto diversi partner di eccellenza, in primis Fasi, POLIMI Graduate School of Management e il gruppo Jefferson Wells Italia.
Nelle cornici di Vicenza (presso la sede di Zambon), Firenze (in Baker Hughes), Napoli (presso Ferrovie dello Stato), Varese (da Leonardo Helicopters) e nella finalissima di Milano (presso Bovisa Politecnico) oltre 300 manager, selezionati dai circa 2.000 giovani dell’associazione, si sono messi in gioco e alla fine 40 hanno ottenuto il premio di SILVER MANAGER, 10 sono stati nominati GOLD MANAGER e 1 è stato insignito PLATINUM MANAGER.

… a questo punto è d’obbligo chiederti cosa ti aspetti dal secondo semestre e quali sono le iniziative che hai già in serbo per il Gruppo?
La seconda metà dell’anno sarà incentrata soprattutto nel portare avanti progetti già iniziati e consolidati, incrementandone capillarità e portata, nonché nello svilupparne di nuovi sul territorio coi diversi partner. 
Siamo già al lavoro per la prossima edizione del Premio Giovane Manager, affinché possa crescere la sua risonanza e rappresentare sempre più per il mondo manageriale un brand di competenza ed eccellenza per i premiati. 
Inoltre, i nostri giovani manager sono anche parte di commissioni di settore che Federmanager ha creato per mettere le competenze dei propri membri a servizio del Governo in questo momento di forti decisioni strutturali da prendere: la seconda metà dell’anno ci vedrà sempre più coinvolti nel definire i piani di azione.
Anche il percorso Manager Tra Manager, iniziato nella territoriale di Bologna-Ferrara-Ravenna e poi esteso a Firenze e alla Basilicata, vedrà nella seconda metà dell’anno un percorso sempre più itinerante presso le varie territoriali e i diversi gruppi giovani, per un confronto manageriale capillare e a 360 gradi. 
Per il secondo semestre, estremamente rilevanti sono poi l’invito e la partecipazione del Gruppo Giovani al prossimo G20 in India: al centro dell’agenda le problematiche dei Paesi in via di sviluppo, legate al debito e alla fragilità delle loro economie, ma anche i temi della regolamentazione delle criptovalute, la tassazione delle multinazionali e il finanziamento di interventi per contrastare i cambiamenti climatici. Tutti temi che vedono il Gruppo Giovani Federmanager attivo nelle varie commissioni e quindi figura chiave per il summit.
A fronte di un avanzamento dei lavori che rispecchia l'impegno del team lasciatemi ringraziare la Vice Coordinatrice Paola Vitale e il resto della squadra, senza i quali tutto questo non sarebbe possibile.

Quali sono secondo te le principali sfide di oggi per un giovane manager in Italia?
Un giovane manager in Italia, oggi, porta un bagaglio di competenze che possono aiutare il sistema di imprese a fare un ulteriore passo in avanti nel mondo sempre più veloce e interconnesso. I giovani manager e dirigenti italiani si trovano sempre più spesso a prendere decisioni e affrontare sfide in un panorama altamente incerto e volatile, ed è per questo motivo che il Gruppo Giovani Federmanager lavora, tramite i suoi progetti, per dotare i manager e i dirigenti di strumenti che li aiutino a essere più flessibili, più innovativi, più avvezzi al cambiamento, più proattivi, più inclusivi e collaborativi. E per questo lasciatemi ringraziare il Presidente nazionale Federmanager, Stefano Cuzzilla, per il continuo supporto e mentoring non solo a me, ma a tutto il Gruppo Giovani, dimostrando ancora una volta la sua visione chiara e strutturata che punta sulla crescita dei giovani manager per il futuro di Federmanager e dell'intero sistema Paese.

Quali sono i principali obiettivi che ti poni nel tuo mandato come guida del Gruppo Giovani nazionale? E quali possono essere gli eventuali ostacoli al raggiungimento (se ci sono)?
Lo sviluppo di community manageriali sui territori e a livello nazionale che possano essere interlocutori competenti di imprese e imprenditori rimane la mission del mio mandato. L’attenzione a sviluppare le competenze sia con formazione che con l’on the job training sarà la chiave per la sostenibilità di queste community.

Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in formato pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013

I più visti

La svalutazione delle pensioni in Italia

Accorato intervento del Presidente CIDA alla conferenza stampa del 17 settembre 2025
01 novembre 2025

Hackerare una password? Facilissimo!

Il primo elemento che dobbiamo tenere sempre ben in mente è che sfortunatamente le password di otto caratteri non sono più sicure come nel passato
01 ottobre 2023

Tagliare le pensioni: un cantiere che non si ferma mai

Quelli che erano stati presentati come provvedimenti temporanei si sono trasformati, con il passare del tempo, in regole stabili. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: anno dopo anno il potere d’acquisto dei pensionati del ceto medio è stato progressivamente eroso. Il grafico – nell’articolo - lo racconta con chiarezza: un cantiere sempre aperto, dove ogni governo ha lasciato la sua impronta fatta di tagli, blocchi e riduzioni. Nel frattempo, sono in corso i lavori per preparare la prossima Legge di Bilancio, quella del 2026. Non sappiamo quali sorprese saranno riservate ai pensionati; ciò che invece conosciamo bene è quello che è accaduto negli anni passati. E non si tratta di un episodio isolato, ma di una storia che si ripete da troppo tempo. Per questo i pensionati non possono più limitarsi ad assistere, come spettatori, ai lavori di questo interminabile “cantiere”. È il momento di assumersi responsabilità collettive: unirsi, stringere alleanze, partecipare alle iniziative di tutela che saranno messe in campo. Perché i diritti non sono mai acquisiti una volta per tutte: resistono solo se vengono difesi, giorno dopo giorno
01 novembre 2025

Pensioni sotto attacco: la svalutazione continua

Da oltre venticinque anni le pensioni sono nel mirino: manovre di bilancio e decreti hanno stravolto la perequazione, riducendo il potere d’acquisto e colpendo soprattutto chi ha versato di più. Non è difesa di privilegi, ma di diritti: la pensione non è più un porto sicuro, e senza partecipazione attiva il peso del risanamento continuerà a gravare sui pensionati
01 novembre 2025