Prepararsi al domani

Il sistema educativo deve riuscire a tenere insieme due obiettivi: trasmettere cultura, in senso ampio, e preparare concretamente al lavoro

© Freepik

Valter Quercioli

Presidente Federmanager
Nell’era del cambiamento accelerato è fondamentale cercare di non rimanere spiazzati. Le competenze maturate, che ieri apparivano solide, oggi rischiano di diventare superate. E ciò che servirà domani, spesso, non riusciamo neppure a definirlo. Un paradosso, questo, che mette alla prova il sistema educativo e il mondo del lavoro: come preparare i giovani ad affrontare un futuro professionale che non ha ancora contorni definiti?

Per rispondere a questa sfida, scuola, livelli formativi superiori e aziende devono “fare squadra” nelle diverse fasi di loro pertinenza. La scuola superiore, a mio avviso, deve porsi innanzitutto l’obiettivo primario di formare buoni cittadini, fornendo strumenti critici e culturali per interpretare le complessità e le dinamiche dell’oggi e maturare uno spiccato senso civico. Ma deve altresì offrire percorsi più flessibili, che si adattino alle trasformazioni della società, del contesto geopolitico e geoeconomico, del mondo del lavoro.

Molto importante, sotto questo profilo, è anche l’offerta degli ITS, che devono essere rafforzati per rispondere ancor meglio alle esigenze delle imprese, soprattutto (ma non solo) nei settori ad alta tecnologia. Inoltre, un’urgenza di sistema è certamente quella di ripensare e razionalizzare alcuni percorsi universitari, soprattutto triennali: negli anni si è assistito a un proliferare di corsi che si rivelano sovente scollegati da un possibile sbocco lavorativo concreto, ancor più in una fase di forte innovazione dei settori produttivi come quella attuale.
Valter Quercioli, Presidente Federmanager

Valter Quercioli, Presidente Federmanager

Il sistema educativo, insomma, deve riuscire a tenere insieme due obiettivi: trasmettere cultura, in senso ampio, e preparare concretamente al lavoro. In tale prospettiva, va riconosciuto certamente il notevole valore dell’alta formazione promossa da organizzazioni e imprese, come nel caso delle management e corporate school. Sono luoghi in cui approcci teorici e applicazioni pratiche si incontrano, luoghi in cui le competenze si sviluppano attraverso moderne opportunità di apprendimento.

Siamo tutti chiamati a fare la nostra parte, ne va del futuro del Paese. Oggi i ragazzi escono dalla scuola e dall’università con ottime basi teoriche, ma spesso senza aver sperimentato cosa significhi collaborare in team o risolvere un problema lavorativo concreto. Eppure, lo sappiamo, sono proprio le soft skill – capacità relazionali, teamwork, spirito critico, problem solving – a fare la differenza sul lavoro. Anche queste devono essere insegnate sin dalle superiori e non rimandate alla fase professionale.

Per affrontare la sfida delle competenze non bastano quindi aggiustamenti marginali: serve una strategia comune. Noi, anche grazie alle attività della nostra Federmanager Academy, siamo fortemente impegnati a formare le competenze manageriali che servono per vincere la sfida della competitività. Lavoriamo insieme allora per un patto educativo tra istituzioni, scuole, università e imprese che metta al centro i giovani e i loro talenti.


Tratto da Progetto Manager
Archivio storico dei numeri di DIRIGENTI INDUSTRIA in formato pdf da scaricare, a partire da Gennaio 2013

I più visti

La fabbrica del benessere e del profumo: armonia e organizzazione

“L’azienda delle coccole”, così viene definita la Società “La Nordica” titolare del brand “White Castle”, un laboratorio artigianale di alta qualità con metodologie da grande impresa
01 agosto 2022

La riduzione dell'imposta sui redditi a confronto con la tassazione in Francia

La riduzione dell'aliquota dal 35% al 33% riconosce e valorizza il contributo del ceto medio allo sviluppo economico e sociale del Paese, ma non riduce lo spread fiscale con altri Paesi europei. In questo articolo l'analisi di quanto paghiamo in più rispetto ai francesi
01 dicembre 2025

Pensioni: la Corte Costituzionale conferma il “raffreddamento” della perequazione 2023

Il meccanismo è legittimo, ma la Consulta richiama il legislatore a tenere conto, per il futuro, delle perdite subite finora dai pensionati
01 dicembre 2025

Pensioni sotto attacco: la svalutazione continua

Da oltre venticinque anni le pensioni sono nel mirino: manovre di bilancio e decreti hanno stravolto la perequazione, riducendo il potere d’acquisto e colpendo soprattutto chi ha versato di più. Non è difesa di privilegi, ma di diritti: la pensione non è più un porto sicuro, e senza partecipazione attiva il peso del risanamento continuerà a gravare sui pensionati
01 novembre 2025

La svalutazione delle pensioni in Italia

Accorato intervento del Presidente CIDA alla conferenza stampa del 17 settembre 2025
01 dicembre 2025