Ci risiamo … corsa interrotta!

Un pensiero a Strasburgo ?
È ancora fresco di stampa l’articolo dello scorso novembre “traguardo in salita…” a proposito della sospirata pronuncia che avrebbe potuto dare un senso alla lunga corsa - da noi intrapresa - ed ecco che la “gara” registra lo STOP!

Mario Giambone   

Presidente Comitato Pensionati e Consigliere ALDAI -Federmanager
Come ormai noto, nella seduta del 24 ottobre scorso, la Corte Costituzionale ha deliberato in maniera decisa e preoccupante un netto e rapido diniego alle legittime speranze di tutta la categoria di vedere riconosciuta la illegittimità della mancata perequazione.
Le nostre aspettative non miravano tanto ad una improbabile restituzione di quanto non percepito per effetto di tale blocco, ma tendevano a vedere riconosciuta ed affermata la validità del diritto

Nella susseguente riunione del Comitato Pensionati ALDAI convocato tempestivamente proprio per affrontare e discutere quest’ultima risultanza, si è dovuto constatare che giunti a questo punto, non ci sono affidabili spazi per nutrire fiducia in ulteriori ricorsi per via legale (al riguardo va sottolineato come in tutte le circostanze i Comitati INPS tendono a respingere “scientificamente” ogni ricorso in materia pensionistica).
 
Anche se per esprimere riflessioni e giudizi secondo logica e con animo sereno, in merito alla pronuncia della Corte, bisognerebbe attendere il relativo dispositivo. Esaminare la sussistenza del rispetto di principi e valori contenuti nella Costituzione vigente; confrontare con quanto riportato in occasione della precedente sentenza 70/2015 assunta su analoga materia, lo stato d’animo che si percepisce non è certo improntato ad ulteriore pazienza. 

Tuttavia la discussione sostenuta nell’ambito del Comitato (… la cui valenza e contenuto, si ritiene utile ed opportuno pervenga, attraverso queste pagine, all’attenzione dei nostri colleghi, quale testimonianza attiva degli impegni che assiduamente vengono svolti in ambito associativo) ha avuto uno svolgimento particolarmente sostenuto ed ha affrontato i diversi aspetti che tale pronuncia rischia di sconvolgere: ineluttabilità della difesa del diritto, essenziale per sostenere future azioni e comunicazioni - aspetti del diritto tra cittadini e stato - mantenimento dei patti - modelli di calcolo - logiche attuariali (aspettative di vita) et … similia

In conclusione l’esasperata delusione per una risultanza non in linea con quanto atteso, porta ad assumere propositi altrettanto esasperati: quale la tentazione di appellarsi alla CEDU - Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con sede a Strasburgo, come noto organismo di giustizia internazionale (da non confondere con la Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha invece sede a Lussemburgo). 

Al CEDU si possono proporre ricorsi contro gli Stati che violano diritti garantiti, appunto per la loro salvaguardia quando ciò si verifichi e non vengono rispettati gli obblighi sottoscritti dalla Convenzione europea, cui vi aderiscono i 47 Stati membri del Consiglio d’Europa. 

Da tempo le nostre richieste sono state finalizzate per vedere riconosciuto un principio di diritto che lo Stato ha il dovere di mantenere senza cedimenti o trasgressioni. Ogni cittadino, che ha versato in maniera corretta, nel corso della sua vita lavorativa, quanto regolamentato dalle leggi in vigore, deve avere la certezza che i patti siano mantenuti e quindi poter contare su di una prosecuzione di vita pari alle attese. 

Questa è una sentenza non solo amara, come è stata definita dalla nostra Confederazione, ma anche preoccupante … per gli effetti che potrebbero generarsi in merito ai diritti dei pensionati e per l’intera politica previdenziale del Paese, con il rischio di creare un precedente pericoloso per la categoria dei pensionati esposti ad ogni imprevista ed impellente esigenza di ”cassa”, che indurrebbe il governo di turno a ricorrere al prelievo sui loro redditi. 
 
Ancora una volta, tuttavia, si è cercato di far prevalere il buonsenso nel rispetto dello stile che caratterizza la professionalità della nostra categoria, in coerenza alla ferma e sollecita posizione assunta sia dalla Federazione sia dalla CIDA, che hanno ritenuto “amara ed inaccettabile“ tale pronuncia. Il Comitato Pensionati ALDAI ritiene essere formato da componenti "saggi, ponderati, professionalmente preparati" ma anche adeguatamente “incavolati”! Non si intende più essere disposti a ulteriori vessazioni. Pertanto saremo fortemente motivati ad assumere un atteggiamento deciso e coerente con il principio fondamentale della difesa del diritto. A tal fine faremo quadrato ad oltranza affinché tale fondamento sia riconosciuto e applicato.

Sarà opportuno, quindi, partecipare compatti e numerosi al prossimo raduno che si svolgerà a Milano il prossimo 15 dicembre (sede e orari saranno comunicati appena definiti) per ribadire i nostri propositi in maniera ferma ed incisiva.

SIAMO TUTTI CONVOCATI !
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