Welcome WOB 2025: oltre 500 manager protagoniste del cambiamento
Una serata di voci che diventano una rotta. Dalle aperture istituzionali ai dialoghi con i professionisti emerge un’idea semplice e potente: non basta “il posto”, serve il “valore” che porti al tavolo. E la rete, il networking, le competenze si costruiscono prima dei tre mesi che contano
Leila Tatiana Salour
Componente del Comitato di redazione Dirigenti Industria
Il 2 ottobre si è tenuta all’Auditorium San Fedele di Milano la cerimonia conclusiva di partecipazione alla terza edizione di Women On Board (WOB 2025), il percorso formativo nato per favorire l’inclusione e l’accesso delle donne nei Consigli di Amministrazione di imprese pubbliche e private.
L’evento è stato organizzato da Manageritalia Lombardia con ALDAI-Federmanager e AIDP, patrocinato da Regione Lombardia e dalla Consigliera di Parità Regione Lombardia.
La serata ha visto la presenza di rappresentanti delle associazioni – Angela Melissari Vicepresidente ALDAI-Federmanager, Tiziana Vallone Vicepresidente Manageritalia Lombardia e Lara Carrese Vicepresidente AIDP Lombardia – e delle istituzioni, tra cui Anna Maria Gandolfi, Consigliera di Parità Regione Lombardia.
Sul palco si sono poi alternati rappresentanti del mondo economico e imprenditoriale: Laura Donnini, CEO e publisher di HarperCollins Italia, e Marina Forquet Famiglietti, head of HR Italy & Fixed Income di Euronext, in un dialogo moderato da Manuela Ronchi, CEO di Action Agency.
Spazio anche a un confronto con gli Head Hunters – tra cui Cinzia Donalisio (Amrop), Cristina Spagna (Kilpatrick) e Flavio Zollo (Assogestioni) – moderato da Silvia Battigelli (Gruppo Minerva ALDAI-Federmanager) e Luisa Quarta (Manageritalia Lombardia).
I dati dicono che il 66,7% dei CdA italiani è ancora tutto maschile e le donne sono il 20% dei componenti*. Dati che evidenziano come sia ancora molto il lavoro da fare per giungere a una vera parità di genere.
«Viviamo in un tempo in cui la leadership femminile non può più essere considerata secondaria» – commenta il Presidente ALDAI-
Federmanager Giovanni Pagnacco, che continua – «la bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro costa all’Italia oltre 2 miliardi di euro di PIL ogni anno. Colmare questo divario non è solo una questione di equità, è una leva di crescita, innovazione e competitività. Come ALDAI-Federmanager siamo orgogliosi di essere parte attiva di questo cambiamento. Da sempre ci impegniamo per valorizzare il talento manageriale femminile, per abbattere gli stereotipi, per creare spazi di confronto e crescita».
«Lo facciamo attraverso le attività e l’impegno del Gruppo territoriale Minerva» sottolinea la Vicepresidente ALDAI-Federmanager Angela Melissari, tra coloro che hanno partecipato all’evento WOB, in apertura lavori, aggiungendo che «essere iscritti ad ALDAI oggi significa far parte di una comunità che non si limita a osservare il cambiamento, ma lo costruisce giorno dopo giorno, attraverso un network e una community che cresce e si alimenta, che si connette e condivide».
Per Tiziana Vallone, Vicepresidente Manageritalia Lombardia «L’ingresso di sempre più donne nei CdA delle imprese italiane e lombarde non è solo un segno di inclusione, ma deve essere una leva per favorire e aumentare la managerialità nelle società italiane e una migliore governance. Consigli di Amministrazione che integrano punti di vista diversi prendono decisioni più solide e sostenibili nel tempo».
Lara Carrese, Vicepresidente AIDP Lombardia, ha dichiarato: «La progettazione e l’implementazione del percorso WOB rappresentano un esempio concreto del valore che può nascere dal confronto corale e dalla diversità. Frutto delle energie e delle competenze di più associazioni e istituzioni, il progetto dimostra che, quando le idee sono chiare e gli attori coinvolti sanno collaborare, si ottengono risultati significativi, massimizzando il contributo di ciascuno. In questo senso, la W di WOB significa women ma anche welcome, accoglienza delle differenti voci competenti all’interno dei board».
I contributi istituzionali arrivano con il messaggio di Anna Maria Gandolfi (Consigliera di Parità Regione Lombardia) e di Simona Tironi (Assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro Regione Lombardia). È il momento in cui la politica e le istituzioni dicono “ci siamo”, e lo fanno in un contesto che parla di merito, regole e cultura organizzativa.
Il potenziale c’è, ma va tradotto in valore
C’è una differenza sottile ma decisiva tra raccontare il cambiamento e metterlo in pratica. La terza edizione di Women On Board (WOB) ha scelto la seconda strada: l’edizione 2025 ha visto 15 incontri, 50 ore di formazione, 1.500 partecipanti (6% uomini), competenze giuridiche, economiche e aziendali, una shortlist nazionale crescente (grazie alla determinazione di oltre 516 manager lombarde) consultabile dalle imprese, survey con dati incoraggianti (97% soddisfazione, 91% si sente preparato a ruoli nei CdA, 79% ha ampliato la rete, 61% ha ricevuto proposte). Il messaggio operativo è netto: formazione, posizionarsi, allenare la relazione con contenuti e continuità.
Uno dei momenti più intensi della serata ha visto sul palco Laura Donnini (CEO e Publisher HarperCollins Italia), Maria Teresa Minotti (VP & GM Southern Europe PayPal) e Marina Forquet Famiglietti (Head of HR Italy & Fixed Income Euronext), moderate da Manuela Ronchi (CEO Action Agency).
Le tre manager hanno portato sul palco il loro percorso con lucidità e autenticità, parlando di trasformazioni, sfide e nuovi modelli di leadership, e facendo emergere alcuni messaggi chiave:
- Il futuro del cambiamento si gioca nella capacità di coinvolgere uomini e nuove generazioni, non di contrapporli.
- La leadership inclusiva è relazionale: non è “chi sei” ma “che tipo di relazione porti al tavolo”.
- La nuova generazione spingerà il cambiamento ma chiede coerenza e modelli credibili, non slogan.
Come si entra davvero nei board
È nel panel del “come si fa” – con Cinzia Donalisio (Partner Amrop), Cristina Spagna (CEO & Board Member Kilpatrick) e Flavio Zollo (Advisor del Comitato dei Gestori di Assogestioni) – che sono emersi consigli preziosi su percorsi, competenze e atteggiamenti da adottare (e da evitare) per arrivare ai tavoli decisionali. La finestra italiana è compressa (gennaio-marzo) e i rinnovi avvengono spesso “a blocco”: per questo la valutazione privilegia il track record e c’è meno tempo per esplorare le soft skills. La conseguenza operativa è chiara: arrivare nove mesi prima, lavorando su competenze, esperienza, conoscenza del settore e della cultura aziendale, con capacità di leggere contesti diversi, coltivare un network autentico e chiarezza di motivazioni – sapere perché si vuole entrare in un CdA e che contributo si può dare. Cosa non fare: improvvisare, confondere il networking con frequentazioni casuali, idealizzare i CdA come luoghi di status perché sono organi complessi, con responsabilità giuridiche, reputazionali e personali significative.
Flavio Zollo ha chiuso il suo intervento con un pizzico di ironia evidenziando cosa non fare – prendere troppi caffè con gli head hunter e farsi distrarre da chi siede dove “non dovrebbe” – e la necessità di essere sempre lucidi e con una visione lungimirante. Cristina Spagna ha, invece, ricordato che ognuno deve trovare da sé il proprio spazio, costruendo vere relazioni e cercando di capire il proprio posto nel contesto, in quanto nessun altro lo farà. Cinzia Donalisio, infine, ha concluso con un focus sul raggiungimento dell’obiettivo di entrare in un CdA: la soddisfazione deriva non dall’essere lì a prescindere, ma dall’essere lì perché si è stati scelti per le proprie competenze, esperienze e capacità di contribuire in modo strategico.
Perché restare nelle associazioni (il “perché adesso”)
Silvia Battigelli ha chiuso la serata con un messaggio: «Non smettere mai di imparare perché la formazione continua non è un titolo da esibire ma un investimento su sé stesse, è impegnarsi sempre con spirito di condivisione e restituzione sapendo che ciò che offriamo ci torna amplificato. Su questi pilastri si fonda l’impegno di ALDAI: offrire occasioni concrete di crescita e accoglienza per chi desidera contribuire attivamente a generare opportunità per tutta la comunità».
Tradotto: frequentare le associazioni tutto l’anno, non solo nel bisogno, perché le relazioni che contano si costruiscono prima dei tre mesi decisivi, quelli in cui si rinnovano la maggior parte dei CdA tra gennaio e marzo. In quel periodo le scelte si basano su reputazione, continuità e valore dimostrato nel tempo.
Nessuna… conclusione!
Le ideatrici di Women On Board, Cristina Mezzanotte (Manageritalia) e Sara Cirone (coordinatrice nazionale per Federmanager, AIDP e HUB del TERRITORIO): «In tre edizioni abbiamo costruito molto più di un percorso formativo: abbiamo creato una rete viva, fatta di competenze, energie e relazioni autentiche. Questo è il vero patrimonio di Women On Board: una comunità che cresce insieme e che vuole portare valore sui tavoli. Ora il nostro impegno è valorizzare al massimo la shortlist nazionale, posizionandola e promuovendola così che diventi uno strumento concreto per facilitare l’ingresso di nuove competenze nei CdA italiani».
WOB 2025 ci lascia così: una rotta chiara, costruire prima, presentarsi con contenuto, portare valore.
*Fonte: elaborazione di Manageritalia su dati Modefinance, società del gruppo TeamSystem)
01 novembre 2025
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