Una bella serata, interessante e costruttiva a disquisire dei temi Tutoring più ricorrenti: comunicazione e relazioni professionali con capi, colleghi e collaboratori, competenze, cosa fare della propria carriera e anche della complessità della ricerca di un nuovo lavoro. Un momento per raccogliere i commenti e le emozioni dei colleghi che hanno fatto il percorso con noi, Executive Tutor ALDAI.

(I racconti e i commenti sono reali; setting e nomi sono di fantasia a tutela della privacy)

“Benvenuti a tutti, chi desidera iniziare a raccontare la sua esperienza?” 

Ero appena passato da una grande multinazionale a un’azienda padronale e l’impatto con la nuova realtà è stato molto stressante, mi trovavo di fronte a problematiche e situazioni completamente diverse. Cercavo un aiuto per lavorare su qualche tratto del mio carattere e sentirmi a mio agio nel ruolo, gestire al meglio la comunicazione e il rapporto con l'autorità in un contesto così differente.  

Insieme alla mia Tutor, siamo andati in profondità sulle competenze soft e mi sento di aver fatto i passi giusti. Ora sto bene, anche se sono consapevole che il risultato raggiunto con il percorso comunque non rappresenti la fine ma bensì l’inizio di un approccio nuovo.

Essere consapevole di potermi prendere del tempo per riflettere e analizzare i problemi ed essere meno impulsivo, pur non inficiando la trasparenza. Anche una maggiore attenzione alle prospettive altrui, per aiutare a percepire e diffondere maggiore empatia, con cui smussare ostacoli comunicativi. Mi accorgo anche che sono meno arrabbiato con il mondo.

Mi sono sentito molto più leggero e meno solo. È un sollievo avere un compagno di viaggio. Troppe volte nella professione ti senti travolto dalla quotidianità, continui a lavorare a testa bassa, dimenticandoti delle tue fragilità. Il Tutor ti aiuta a conoscerti meglio e ad ampliare gli orizzonti su obiettivi e approcci diversi; sta poi a te scegliere la strada che è più consona alle tue esigenze.

Quando ho intrapreso il mio percorso di Tutoring avevo da poco terminato, in modo traumatico, un’esperienza lavorativa in un’azienda di medie dimensioni. Ero alla ricerca di una nuova occupazione e mi rendevo conto di non avere un network di conoscenze su cui fare leva. La mia indole mi aveva portato nel tempo a dare preferenza alla costruzione di legami forti, privilegiando lo scambio e il confronto profondo di idee e la condivisione di esperienze di vita vissuta. Tale preferenza si è trasformata in un limite, inducendomi a percepire le relazioni “leggere” come futili.

Mi faceva sentire solo e un po’ isolato. 

Insieme al mio Tutor ho definito le caratteristiche di un “Tommaso 4.0”, un Tommaso al quale amici, conoscenti e colleghi si sarebbero potuti rivolgere con piacere per “interazioni” di qualsiasi genere. Durante il percorso ho lavorato intensamente cercando di rompere il dualismo che avevo creato tra relazione debole/leggera e relazione forte, sperimentando nuovi approcci nella gestione delle relazioni con colleghi e conoscenti.

Ho scoperto di saper mettere piacevolezza e sorriso nelle relazioni quotidiane non solo con colleghi, ma anche con “semplici” conoscenti. Queste relazioni, se ben coltivate, possono trasformarsi in sintonia professionale e magari anche in nuove amicizie.

Essere riuscito a dare identità e utilità alle relazioni deboli e avere cominciato a tessere e potenziare una rete sempre più ampia di conoscenze.

Mi aspettavo di trovare diverse chiavi di lettura sulle relazioni nel mondo aziendale, di confrontarmi su temi relativi a dinamiche e comportamenti professionali e anche di affrontare il timore di non vedere riconosciuto il mio valore. Quindi direi aspettative piuttosto sfidanti.

Direi proprio di sì. Ci siamo focalizzate sulla consapevolezza dei miei automatismi, anche per spostare il centro da me stessa alla relazione con l’altra persona.  Lavorando sodo con la mia Tutor, proprio per riuscire a comunicare nel miglior modo ottenendo i risultati, ho capito che dovevo dirottare l’attenzione dalla pura performance alla relazione, facendo maggiore leva sulle soft skill. Un percorso impegnativo ma con risultati molto soddisfacenti.

Riuscire a rileggere i miei comportamenti e le reazioni altrui e a trovare la via per cambiare approccio.  Il confronto continuo con la Tutor mi ha aiutato anche a riflettere e ad apprezzare gli esiti dei miei sforzi e le “piccole conquiste” sul campo.

Avere una persona che: mi ascoltava e mi aiutava a dare una diversa lettura di quello che vivevo e a definire il cosa cambiare e come; mi seguiva nei passaggi in cui “testavo” le mie scoperte e mettevo in essere diversi comportamenti e, non da ultimo, mi incoraggiava e mi dava fiducia.

Executive Tutor: Grazie a tutti di aver raccontato le vostre storie, condividendo sia le “fatiche” che le grandi soddisfazioni per aver raggiunto una maggiore consapevolezza delle vostre risorse che vi sono servite per conseguire gli obiettivi definiti all’inizio del percorso.

Tutoree: grazie a voi per l'ottima cena, ma soprattutto per l’energia, la professionalità e il profondo rispetto con cui ci avete accompagnato in questi stimolanti percorsi trasformativi.