Assemblea pensionati Federmanager in sintesi
“Quale futuro per le pensioni dei dirigenti?“ È l’interrogativo cui ha inteso dare risposta, almeno per l’immediato, l’Assemblea nazionale dei pensionati, iscritti a Federmanager, riunita a Milano il 15 dicembre 2017.
Francesco Romano
Componente del Comitato Pensionati ALDAI-Federmanager - romano.francesco2004@libero.it
Partendo da un’indagine conoscitiva svolta fra gli associati, il Presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla, ha esposto una panoramica delle iniziative e attività svolte dalla Federazione per contribuire alle scelte imprenditoriali e politiche volte allo sviluppo economico e sociale del Paese; in particolare, ad ampliare l’occupazione dei dirigenti nelle aziende, essendo il lavoro, l’incremento della produzione e lo sviluppo economico e sociale le condizioni essenziali e primarie per dare certezza e stabilità anche ai fini pensionistici.
I risultati dell'indagine realizzata con oltre 16 mila manager pensionati hanno evidenziato che oltre il 71% sostiene coniuge, figli e nipoti rappresentando il nuovo welfare familiare. Dall'indagine è emersa la percezione di un profondo senso di ingiustizia testimoniata da commenti sulla sentenza della Consulta ritenuta "Irragionevole e Politica" e il 91% dei rispondenti si ritiene non soddisfatto del sistema di giustizia, riferendosi non solo alla recente sentenza, ma anche più in generale alla mancanza di equità fiscale, all'insufficiente lotta all'evasione, all'assenza di riconoscimento del merito.
Nel concludere il presidente Cuzzilla ha sottolineato che "Chi è leader lo resta per sempre. La vera leadership non va in pensione"
La relazione introduttiva del Presidente unitamente a quella del Presidente Nazionale dei Gruppi Pensionati Federmanager, Mino Schianchi "Una strategia di contrasto ai continui attacchi alle pensioni", e del direttore Federmanager Mario Cardoni hanno offerto al dibattito le riflessioni sul valore dei Seniores per il Paese, riconoscendone il merito e la certezza del diritto.
I relatori si sono soffermati sui numerosi problemi d’immediata attualità con i quali si stanno confrontando i pensionati:
- La vertenza giudiziaria relativa alla sospensione della perequazione per il biennio 2012-2013, e alla mancata applicazione della sentenza costituzionale n. 70/2015, conclusasi con la sconcertante sentenza della stessa Corte Costituzionale n.250 del 25 ottobre 2017 che ha respinto i ricorsi presentati dai pensionati e non ha riconosciuto la perdita dall’ammontare complessivo dei redditi pensionistici pari a oltre 21 miliardi di euro;
- La valutazione sul proseguire la vertenza per sostenere il principio della certezza del diritto.
L’esito della vertenza giudiziaria, hanno detto i relatori, è solo il più recente capitolo di una lunga storia di diritti negati e di provvedimenti, attuati da tutti i governi, che si sono succeduti negli anni e che, in maniere surrettizia, hanno attuato una politica depressiva delle pensioni. Tra i provvedimenti più pesanti:
- i contributi di solidarietà, vere e proprie imposte aggiuntive a quelle ordinarie, che gravano prevalentemente sui manager pensionati;
- le ripetute modifiche penalizzanti e le sospensioni della perequazione. Per stare ai danni più immediati: i pensionati colpiti dal Decreto n. 65/2015, quello peraltro dichiarato legittimo dalla recente sentenza costituzionale, sono gli stessi già colpiti nel 2008, e che sono stati penalizzati ulteriormente, nel 2012 e 2013, con successive ripercussioni nel 2014, 2015, 2016, 2017, 2018 (in totale 8 anni di penalizzazioni nell’arco di 11).
- i tentativi di stravolgere principi fondamentali della Costituzione in materia di previdenza, con il fine, abbastanza scoperto, di superare i vincoli posti dall’attuale art.38 della Costituzione e trasformare tutto il sistema pensionistico in sistema prevalentemente assistenziale.
L’Assemblea ha espresso apprezzamento per le iniziative politiche e giudiziarie assunte da Federmanager a tutela dei diritti e degli interessi dei pensionati.
Facciamoci sentire
Alberto Pilotto ha apprezzato l'affermazione del presidente Cuzzilla "Una partita che va giocata in attacco, nell'interesse di tutta la categoria", esprimendo piena fiducia nella strategia Federmanager.
Dovremmo seriamente impegnarci in politica, non come partito, ma come categoria sociale per dare il nostro contributo di managerialità per il futuro del Paese. Non sono accettabili proposte che minano le fondamenta dello stato civile e come diceva il presidente Pertini dobbiamo rispondere in maniera altrettanto evidente: "A brigante, brigante e mezzo".
Vigiliamo sulle proposte di modifica dell'articolo 38 della costituzione che autorizzerebbero l'esproprio delle pensioni.
Antonio Sartorio ha ricordato lo sconcerto per l'esito della sentenza della Consulta, che ha deciso in pochi minuti rinunciando, sembrerebbe, alle sue prerogative per piegarsi alla politica. Una Consulta con alcuni nuovi componenti di nomina politica rispetto alla composizione dell'opposta sentenza del 2015, che ha ceduto al "ricatto" dei 25-30 miliardi d'impatto sul bilancio, anteponendo valutazioni politiche al diritto. Dobbiamo reagire con l'ottimismo della ragione per lottare in modo più determinato e incisivo perché il dialogo non basta più. Dobbiamo intensificare le relazioni con la politica sostenendo la qualità e la competenza delle nostre proposte per il futuro del Paese. I numeri che rappresentiamo sono importanti e assieme alle forze che riconoscono il valore del merito e la certezza del diritto possiamo riportare il Paese nella direzione della coesione e della legalità. La politica sostituisce il "bonus" per chi ha contribuito al secondo Paese manifatturiero europeo e ha sempre pagato tasse e contributi con il "malus" del blocco della perequazioni e le gogne mediatiche. Propongo allora provocatoriamente un bonus risarcitorio per un ventennio di soprusi subiti da milioni di pensionati.
L'intervento del Direttore Federmanager Mario Cardoni, ha approfondito i risultati della ricerca condotta con la collaborazione dei dirigenti senior, ribadendo che la dirigenza non può accettare l'imposizione di prelievi fiscali a vantaggio di chi evade le tasse perché elude il fisco dimostrandosi privo di reddito, nonostante le case e le proprietà che, chissà come, è riuscito ad acquistare. La sentenza della Corte Costituzionale costituisce un problema serio per il riconoscimento del merito in questo Paese ed è necessario aggregare le forze impegnate a difendere le retribuzioni differite, rappresentate dalle pensioni, e la loro rivalutazione per mantenere il tenore di vita, come definito dalla Costituzione.
Nel mio intervento ho richiamato la necessità di azioni concrete perché la sentenza ha vanificato ogni speranza.
Ho ricordato che il Comitato ALDAI-Federmanager si espresse, proprio in questo periodo due anni fa, all'unanimità a favore di ricorsi collettivi anche a livello europeo che ho attivato con altri colleghi.
Non si tratta solo di aspetti economici, perché ben più importante è assicurare, per il bene del Paese e delle nuove generazioni, la certezza del diritto, che non può essere soppresso per rimediare alla cattiva gestione che favorisce il sommerso.
Clicca "Il diritto asservito alla politica" per l'intervento successivo del collega ALDAI-Federmanager Michele Carugi.
Elio Cerrina di Federmanager Pisa ha evidenziato che una legge che porta ad un cambiamento del calcolo delle pensioni applicato retroattivamente è una violazione della convenzione europea dei diritti dell'uomo.
Numerosi gli interventi di altri colleghi, che hanno sostenuto la necessità di azioni incisive per garantire il riconoscimento del merito e la certezza del diritto.
"Ho ascoltato commenti seri e proposte lungimiranti" ha dichiarato Giorgio Ambrogioni. "Su questo desidero impegnare la confederazione affinché le legittime aspettative della dirigenza siano portate alla massima attenzione e tutelate".
"Stiamo già lavorando, come CIDA, per creare un grande movimento d'opinione trasversale che coinvolga tutto il mondo delle alte professionalità. Stiamo organizzando un grande assise a Milano in primavera per un confronto con il nuovo Governo sui temi fondamentali:
- affermare che la seniority non è un costo sociale ma un'opportunità di sviluppo economico e produttivo, per il ruolo che i Seniores possono svolgere in termini di solidarietà sociale, per gli studenti che si affacciano al mondo del lavoro e per la capacità di trasferire conoscenze nelle realtà produttive;
- denunciare falsità ed omissioni sul tema pensionistico che vanno contestate con forza; per ripristinare la certezza del diritto e tutelare le aspettative di chi lavora;
- generare valore da un modello di relazioni intergenerazionali nel sociale e nel mondo produttivo;
- impegnare tutta la categoria per mettere le competenze e professionalità dei manager in attività e in pensione al servizio di un progetto condiviso di crescita economica e sociale del sistema Paese;
- ... ed altri temi cruciali per ridare fiducia ai giovani e a tutti i lavoratori ai quali l'Italia deve consentire prospettive di realizzazione e sviluppo.
Dobbiamo metterci a capo di un grande movimento d'opinione per determinare nuovi equilibri della politica per il futuro del Paese".
L’assemblea ha fatto propri i contributi emersi dal dibattito
Premesso che le azioni dei pensionati sono volte, in primo luogo, alla difesa della certezza del diritto e a sostenere l’affidamento dei cittadini nelle leggi dello Stato, quali fondamenta della convivenza civile di un Paese democratico; riconosciuto che i pensionati devono assumere ormai direttamente la responsabilità di difendere i loro diritti ed interessi, l’Assemblea ha ribadito agli organi Federmanager di mettere in campo iniziative idonee a raggiungere concreti risultati:
- contrastare i continui provvedimenti contro i pensionati, giustificati con l’elevata spesa pensionistica e i relativi limiti imposti dall’art 81 Cost. quando è noto che gli unici vincoli veramente insuperabili sono solo quelli posti a livello europeo;
- smentire le false notizie che avvelenano la comunicazione e sono utilizzate come supporto alle misure restrittive a danno dei pensionati. Pertanto, in un rinnovato sforzo di chiarificazione e di trasparenza, disporre a questo fine: studi, informazioni documentate, analisi confortate da dati e fatti concreti;
- sollecitare la politica perché metta al primo posto la lotta alle frodi contributive e fiscali, alla corruzione pubblica e privata, che sono le vere cause delle disuguaglianze sociali, della crisi economica e dell’insufficienza operativa delle pubbliche istituzioni: del Paese;
- avviare una campagna di proselitismo con numerose iniziative di comunicazione e di organizzazione;
- rompere l’isolamento in cui i pensionati sono stati costretti ad operare;
- ricercare alleanze con organizzazioni e associazioni aventi le stesse aspirazioni sociali di Federmanager al fine di disporre un vero e proprio fronte comune di opposizione agli attacchi rivolti contro i pensionati, e far valere così, nei diversi confronti contrattuali e politici, oltre che le buone ragioni del diritto e il principio dell’equa ripartizione delle risorse del Paese, anche la forza dei numeri.
I partecipanti hanno chiesto azioni coordinate più efficaci e visibili, al fine anche di riportare nel sindacato i colleghi che hanno lasciato non avendo avuto positivi riscontri dalle azioni finora intraprese.
L’Assemblea ha impegnato gli organi Federali a mettere in campo tutte le possibili iniziative politiche e sindacali al fine di conseguire i seguenti obiettivi:
- la separazione tra assistenza e previdenza, anche per fare chiarezza, sia a livello nazionale che internazionale, sulla effettiva sostenibilità del sistema pensionistico;
- la riforma fiscale, tale che non diventi ulteriormente penalizzante per la classe media, di cui i pensionati si sentono parte prevalente;
- la riforma del sistema perequativo, riportandolo almeno a quello di cui alla Legge n. 388/2000;
- la valorizzazione della previdenza complementare, nelle diverse forme categoriali e individuali per allinearci ai Paesi europei;
- un nuovo paniere Istat ai fini della indicizzazione delle pensioni, viste le particolari, più elevate, esigenza di spesa delle persone anziane.
L’assemblea ha espresso in modo unitario l'esigenza di un cambio di passo nelle relazioni istituzionali e nella valorizzazione della managerialità per il Paese, riconoscendone il merito e assicurando la certezza del diritto come pilastro fondamentale del sistema democratico.
Gli associati e i lettori autorizzati posso accedere alla registrazione video integrale dell'Assemblea Pensionati Federmanager 2017 CLICCANDO QUI.
01 gennaio 2018