Essere un giovane manager oggi

La redazione intervista Flavio Paradiso, giovane manager impegnato nelle sfide del nostro tempo

Flavio Paradiso è Direttore Commerciale presso Epsotech, multinazionale leader nella produzione di lastre e film in tecnopolimeri con filiali in Austria, Francia, Germania, Italia e Regno Unito. Ricoprendo già, a soli 40 anni, un ruolo di responsabilità internazionale, in questa intervista ci rivela quali sono i maggiori ostacoli per la crescita dei giovani manager in Italia, i fabbisogni per lo sviluppo di carriera e le iniziative Federmanager maggiormente apprezzate.

Quali sono i maggiori ostacoli per la crescita dei giovani manager in Italia?

Essere un giovane manager presenta in Italia una serie di responsabilità, di rischi, di difficoltà, e di considerevole impegno personale, che riducono le motivazioni per il ruolo dirigenziale e conseguentemente frenano le nomine e l'attrattività delle nuove generazioni. In primo luogo, vi è il problema strutturale dato dal rapporto costi/benefici dell’inquadramento all’atto della nomina a dirigente; infatti, si entra in una dimensione di precarietà che non sempre trova un contrappeso economico adeguato, e viene accettata per il solo prestigio del ruolo. Il recente rapporto Censis-CIDA sulle condizioni del ceto medio rappresenta in modo evidente il manifesto disagio per il progressivo calo del potere d’acquisto sofferto da parte di chi si impegna, in particolare dalla Generazione Y – i “Millennial” (cui appartengo) che oggi hanno dai 29 ai 43 anni – verso le precedenti Generazioni X e, soprattutto, i Baby Boomers, che hanno potuto vivere una stagione economica in cui essere dirigente poteva davvero rappresentare un ascensore sociale.

Quali sono i fabbisogni in termini di valorizzazione del ruolo, di tutele, di welfare, di formazione e networking per lo sviluppo di carriera dei giovani manager?

Valorizzare il ruolo di un giovane manager richiede interventi che aggiungano alle tutele le iniziative, in ogni ambito, di sviluppo delle competenze e di accelerazione della crescita. Occorre superare un modello di networking individualistico e riscoprire una dimensione sistemica, garantendo ai giovani dirigenti un canale di comunicazione preferenziale con il mondo dell’executive search di qualità, come forma di tutela preventiva e alternativa, speculare alla dimensione del temporary management, che ha spesso natura emergenziale.
In ambito reskilling è necessario rendere disponibili percorsi realmente efficaci in tempi compatibili con gli impegni dei manager; è necessario incrementare le iniziative destinate alla formazione continua mediante il potenziamento delle risorse dedicate e lo sviluppo di partnership di valore, da intendersi come parte integrante di un’offerta di welfare di qualità per la categoria: nel caso specifico dell’ambiente industria, esistono temi di carattere normativo, rapporti con i sindacati, strutture finanziarie, da erogare come pacchetto standard in sede di nomina del giovane dirigente.

Quali iniziative e servizi Federmanager aggiuntivi sarebbero maggiormente apprezzati dai giovani manager?

Appartenere a una categoria professionale dovrebbe rappresentare una fonte di orgoglio, soprattutto per i giovani che si affacciano alla dirigenza e scelgono di intraprendere ruoli di responsabilità nell’ambito dei contesti organizzativi in cui operano. Riprendendo quanto ci siamo detti sui fabbisogni della categoria, sicuramente le iniziative del Gruppo Giovani possono e devono crescere in un’ottica di sempre maggiore inclusività: il Premio Giovane Manager rappresenta senz’altro un valido esempio. Dobbiamo però spingere maggiormente sull’attrattività dell’associazione e per farlo è opportuno che Federmanager, tramite le rappresentanze territoriali, si faccia parte attiva nelle iniziative, affiancando la valida (e insostituibile) rappresentanza senior con un ricambio generazionale che unisca quantità e qualità, che può realizzarsi solamente se siamo in grado di proporre ai nuovi associati una dimensione specificamente dedicata ai giovani in servizio.

Quali iniziative proporresti per dare risposte concrete ai giovani manager?

Creare valore a livello associativo è sempre, inevitabilmente, un lavoro di squadra: come in azienda, i veri casi di successo sono sempre il risultato di gruppi di persone coesi e focalizzati verso un obiettivo chiaro. Ciò premesso, ho raccolto le aspettative e le proposte dei giovani colleghi, non solo milanesi, che ho condiviso in ambito Federmanager, delineando una serie di progetti che vorremmo realizzare per dare esattamente le risposte alle aspettative dei giovani manager per età o per attitudine; iniziative che permettano in particolare: un legame sempre più stretto con le eccellenze nell’executive search; lo sviluppo di partnership innovative con gli specialisti del reskilling; l’introduzione di una dimensione strutturata di networking specificamente dedicata ai giovani dirigenti in servizio. Un progetto da sviluppare insieme a chi ha voglia di contribuire alla crescita e valorizzazione di un giovane management in grado di generare sviluppo sostenibile nel tempo per le imprese.
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